Las Vegas, 20/6/1968
Il Conte mandò giù le pillole insieme a una pozione rossa. Sembrava succo di frutta misto a sangue. Indossava un camice da chirurgo e soprascarpe sterili. Aveva i capelli lunghi, artigli al posto delle unghie. Portava un cappellino di lana con la visiera e occhiali scuri da mazziere.
Wayne incrociò il suo sguardo. Un’esperienza sgradevole. Anche Farlan Brown incrociò il suo sguardo, ma era più abituato. Faceva da cerimoniere a quell’incontro.
L’attico del Desert Inn. Chez Dracula. Una stanza d’ospedale con enormi televisori a parete. Tre schermi su cui scorrevano programmi di approfondimento giornalistico. Martiri entrati nella leggenda. Presunti assassini. Nixon contro Humphrey e sondaggi elettorali.
Il volume era basso, un mormorio. Wayne lo azzerò. La sua sedia era vicina al letto di Drac. L’uomo puzzava di un potente disinfettante.
«Mr Tedrow è qui per rispondere alle sue domande» disse Brown.
Drac indossò una mascherina da chirurgo, che filtrava la sua voce.
«Signore, lei crede che sia stato un killer solitario a sparare al presidente John F. Kennedy?»
«Sì, signore.»
«Crede che sia stato un killer solitario a sparare al senatore Robert F. Kennedy?»
«Sì, signore.»
«Crede che sia stato un killer solitario a sparare al reverendo Martin Luther King?»
«Sì, signore.»
Dracula sospirò. «È un realista, Farlan. È un tenace mormone, poco incline alle fantasie.»
Brown giunse le mani a mo’ di preghiera. «Ha fatto una scelta saggia, signore. Wayne ha le capacità necessarie e conosce le persone giuste.»
Drac tossì. La mascherina si gonfiò. Un rivolo di catarro gli colò lungo il mento.
«È vero che conosce i nostri amici italiani?»
«Sì, signore. Conosco molto bene Mr Marcello e Mr Giancana.»
«Mi hanno venduto degli splendidi hotel-casinò, e ho intenzione di acquistarne parecchi altri.»
«Saranno ben lieti di venderglieli, signore. Vedono con favore la sua presenza a Las Vegas.»
«Las Vegas è un focolaio di infezioni trasmesse dai negri. I negri hanno un alto tasso di globuli bianchi. Non bisognerebbe mai stringere loro la mano, trasudano pus attraverso le dita.»
Wayne rimase impassibile. I secondi scorrevano lentamente. Brown interloquì con un sorriso.
«Wayne è un sostenitore di Nixon come lei, signore.»
Drac annuì. «L’infido Dick. Nel ’56 prestai dei soldi al fratello. La cosa si venne a sapere e Dick lo prese nel culo. Forse Jack Kennedy non ce l’avrebbe fatta.»
«Consegnerò la busta alla convention. Mr Marcello vuole essere sicuro che abbia in tasca la nomination.»
«Sono un delegato» disse Brown con un sorriso. «A Miami in agosto, mio signore.»
«I negri insorgeranno e si renderà necessaria una sedazione di massa. Un tranquillante per animali sarebbe l’ideale» disse Drac. «Mr Tedrow potrebbe sovrintendere alla produzione della formula e sperimentare il dosaggio su qualche rifiuto negro che marcisce in carcere.»
Wayne rimase impassibile. I secondi scorrevano lentamente. Brown interloquì con un sorriso.
«Wayne ha assicurato che seguirà la convention per noi. È così, vero, Wayne?»
«Sì. Terrò volentieri d’occhio la situazione e farò il possibile per difendere i nostri interessi.»
Drac sorseggiò la sua bevanda rossa. «È Chicago che mi interessa. Gruppi di giovani si stanno mobilitando per creare un dissenso di massa in modo da screditare i democratici. Le andrebbe di aiutarli a giocare qualche tiro?»
«Con piacere, signore.»
«Hubert Humphrey ha una faccia da idiota e sembra un porco. Scommetto che ha un alto tasso di globuli bianchi. È destinato a perdere le elezioni e a morire di leucemia.»
Wayne annuì. Brown fece altrettanto. Un infermiere entrò nella stanza e posò una pizza bollente sul comodino di Drac. Brown gli fece segno di smammare.
«Ha letto il mio promemoria, signore? I nostri amici italiani stanno sviluppando un progetto per impiantare degli hotel-casinò in America centrale o nei Caraibi. Wayne sovrintenderà, e la Hughes Air avrà l’esclusiva per il noleggio dei charter.»
Drac annusò la pizza. «Quali paesi?»
«Panama, Nicaragua o la Repubblica Dominicana» rispose Wayne.
«Posti ideali. Tutte zone a basso tasso di globuli bianchi. Mr Tedrow, mi è giunta all’orecchio una voce che mi preoccupa. La conferma o la smentisce?»
Wayne sorrise. La pizza sfrigolava. «Suo padre è stato assassinato?» domandò Drac.
Brown fece una smorfia impercettibile. «Assolutamente no, signore.»