DOCUMENTO: 13/5/69. Trascrizione integrale di conversazione telefonica effettuata dall’FBI. Note: “Registrata su richiesta del Direttore/Classificazione confidenziale 1-A: Riservata al Direttore”. In linea: Direttore Hoover e Agente speciale Dwight C. Holly.

JEH: Buongiorno, Dwight.

DH: Buongiorno, signore.

JEH: Dal suo telex arguisco che ha cattive nuove da comunicarmi. “Parli fuori dai denti”, come ripete spesso il presidente Nixon nei suoi servili sforzi adulatori per sembrare au courant sui capelloni e sui negri sediziosi.

DH: Sì, signore.

JEH: Come anche “Ci sei?” e “Ti sta bene?”, le nuove espressioni preferite dai personaggi radiofonici bianchi che ripetono il ritornello secondo cui io sono troppo vecchio per questo lavoro.

DH: Sì, signore.

JEH: Un’altra espressione considerata “di moda” oggigiorno è “Giusto, fratello”. È così che mi sono rivolto al vicepresidente Agnew la settimana scorsa. Mi ha salutato con il pugno chiuso, cosa che mi ha profondamente gratificato. È stato come ricevere la Legion d’Onore francese.

DH: Sì, signore.

JEH: Sta temporeggiando, Dwight.

DH: Il capo Reddin mi ha chiamato, signore, per dirmi che ha collocato fuori organico Marsh Bowen. È stato espulso dalla polizia di Los Angeles, quindi il dipartimento non risponde delle sue azioni. L’espulsione non è stata pubblicizzata, il che almeno ci protegge e...

JEH: L’OPERAZIONE CATTIIIIVO FRATELLO non deve subire deragliamenti o dirottamenti. Bowen non deve in nessun modo venire a sapere dell’espulsione. Perché siamo giunti a questo? Parli fuori dai denti.

DH: Credo che Scotty Bennett sia andato da Reddin e gli abbia fornito una motivazione per l’espulsione. Sono convinto che Bennett si sia fatto trasportare dal rancore che nutre verso Bowen.

JEH: Bennett ci ha favorito, almeno sotto un aspetto. Non ha denunciato il defunto Jomo Kenyatta Clarkson e il suo defunto complice quali assassini del defunto mercante d’odio dottor Fred Hiltz, circostanza che ha risparmiato al Bureau l’onere di svolgere accurate indagini istigate dai negri.

DH: Sì, signore.

JEH: Jomo Kenyatta Clarkson si è scopato Pat Nixon in numerose occasioni. Me lo ha riferito un informatore confidenziale della comunità di Hollywood. Erano sotto l’effetto dello stupefacente metaqualone.

DH: Sì, signore. Stavo pensan...

JEH: Nella prima settimana di giugno il Bureau effettuerà alcune irruzioni nelle sedi delle Pantere Nere di Denver, Chicago e Salt Lake City. Me ne rallegro, ma a queste incursioni manca l’illuminante slancio della nostra operazione, che mira a spiegare compiutamente l’indole criminale dei negri e il loro innato lassismo morale. Voglio che l’ATN e/o l’FLMM spaccino eroina. L’opinione pubblica è stata completamente inebetita e incantata dalle Pantere. Dobbiamo darle dei negracci cattivi su cui affondare le zanne. Sto parlando fuori dai denti, può credermi.

DH: Sì, signore.

JEH: Mi ragguagli sul negro ad honorem Wayne Tedrow, fratello.

DH: Non ci sono grosse novità, signore. È stato nella Repubblica Dominicana.

JEH: Dick Nixon ce l’ha indirettamente con Wayne, il quale ha messo fine alle attività di un ardimentoso gruppetto di briganti anticastristi finanziati da Bebe Rebozo. Bebe è un anticomunista convinto, ha tutto il mio rispetto.

DH: Domani sera parlerò con il presidente, signore. Lo consiglierò sulla questione Wayne come lei desidera.

JEH: Faccia come le pare. Parli fuori dai denti, a me sta bene.

DH: Sì, signore.

JEH: Quel pivello di Nixey non ha mai appreso i rudimenti di una buona rasatura. Io uso lame Wilkinson Sword. Il dossier che ho raccolto su di lui lo manderebbe in rovina. I dossier che conservo nel mio seminterrato scatenerebbero il finimondo in un batter d’occhio.

DH: Sì, signore.

JEH: L’ATN e/o l’FLMM devono spacciare eroina. Dobbiamo creare una situazione di caos che possiamo opportunamente tenere sotto controllo.

DH: Sì, signore.

JEH: Martin Lucifer King mi appare spesso in sogno. Indossa sempre un costume da diavolo rosso e stringe un forcone.

DH: Sì, signore.

JEH: Lei lo sogna mai?

DH: Spesso, signore.

JEH: E com’è abbigliato?

DH: Ha sempre l’aureola e le ali.

JEH: (Un commento brusco attutito/la trascrizione termina qui.)

DOCUMENTO: 14/5/69. TRASCRIZIONE INTEGRALE DI CONVERSAZIONE TELEFONICA-LIVELLO 1/COMUNICAZIONE ARCHIVIATA/INOLTRO PRIORITARIO. Fascicolo archiviato n. 48297. In linea: Presidente Richard Nixon e Agente speciale Dwight C. Holly, FBI.

RMN: Dwight, buonasera.

DH: Buonasera, signor presidente.

RMN: Non starà registrando la conversazione, vero, Dwight?

DH: No, signore. E lei?

RMN: Sì. Ho un congegno che registra automaticamente le mie chiamate, ma uno dei miei tirapiedi prende i nastri e li butta in un caveau. Non vedranno mai la luce, o quando la vedranno saremo morti e sepolti.

DH: A me sta bene, signore.

RMN: Altrettanto. Ha votato per me, Dwight?

DH: Non sono iscritto nelle liste elettorali, signore.

RMN: Lei è un cattivo cittadino. È come il suo amico Tedrow, che ha messo il becco negli affari del mio amico Bebe. È il mio migliore amico, Dwight. Gradisco molto queste nostre chiacchierate, e Wayne è stato fondamentale nel facilitare i nostri accordi con gli italiani, ma Bebe è Bebe, e Wayne gli ha rotto il cazzo.

DH: Posso esprimermi liberamente, signor presidente?

RMN: Parli fuori dai denti.

DH: Wayne Tedrow è un uomo molto competente che ogni tanto si lascia andare a gesti inconsulti. Probabilmente le azioni dissennate che ha vietato si sarebbero rivelate dannose per la costruzione dei casinò nella Repubblica Dominicana. Il gruppo di esuli che sta a cuore a Mr Rebozo è composto di equivoci ideologi di estrema destra animati da un desiderio smodato di deporre Fidel Castro, e come lei stesso ha avuto modo di dirmi in un’occasione, signore, lo stronzo è lì e ci resterà. Nella migliore delle ipotesi definirei i camerati di Mr Rebozo strafottenti e stravaganti, nella peggiore ingiustificatamente psicopatici. Wayne ha agito in maniera prudente, signore.

RMN: Ha assolutamente ragione, Dwight. Inoltre, la Repubblica Dominicana è un posto schifoso, i Ragazzi possono rimetterci un sacco di grana con i loro alberghi, e Joaquín Balaguer è un fidato anticomunista e decisamente più trattabile di Rafael Trujillo. Quella testa di cazzo era un incubo. È incredibile quello che la CIA aveva raccolto nel suo fascicolo. Ha commesso ogni genere di nefandezza insieme al suo cosiddetto rivale, Papa Doc Duvalier. Hanno saccheggiato la patria, contrabbandato smeraldi, razziato le banche e si sono spartiti gli utili. E intanto, il caprone trucidava profughi haitiani e Papa Doc si scopava la metà della popolazione femminile.

DH: Strani compagni di letto, signore.

RMN: A questo proposito, parliamo di lei-sa-chi. Oggi alla radio ho sentito un disk jockey che lo ha chiamato “Gay Edgar”.

DH: Negli ultimi tempi i media ci vanno giù duro, signore.

RMN: Crede che lo prenda nel culo?

DH: Credo che il silenzio su quella faccenda gli vada stretto, signore.

RMN: Un bel batacchio lo calmerebbe un po’.

DH: Sì, signore.

RMN: Sta dando i numeri, vero, Dwight?

DH: Sì, signore. Ma come le ho già detto, è estremamente pericoloso, e bisogna prenderlo con le molle.

RMN: E ha quei dannati dossier.

DH: Sì, signore.

RMN: Che sono rivelatori e inopportuni.

DH: Non quanto questa conversazione, signore.

RMN: Dwight, lei è davvero uno spasso. È un piacere chiacchierare con persone argute come lei.

DH: Signore, anch’io traggo gran piacere dalle nostre conversazioni.

RMN: Quello stronzo irlandese di Jack Kennedy mi ha rubato l’elezione nel 1960.

DH: Sì, signore.

RMN: Lo stronzo è morto e io sono diventato il presidente degli Stati Uniti.

DH: Sì, signore.

RMN: Tenga d’occhio lei-sa-chi per me. Lo farà, Dwight?

DH: Certo, signore. Può contarci.

RMN: Buonanotte, Dwight.

DH: Buonanotte, signor presidente.