Los Angeles, 22/1/1972-18/3/1972
Sparita.
Joan aveva portato con sé i suoi documenti falsi e tutti i suoi attrezzi.
Jack si era congedato dal Bureau. Aveva affisso la lettera di dimissioni nella sala detective. Aveva un tono rispettoso, ringraziava Mr Hoover e ne lodava le capacità direttive. Lo pregava di spedire gli assegni della pensione alla sua casella postale in una cittadina rurale dell’Oregon.
Marsh era scappato ad Haiti e lì era stato ucciso. Gli uomini della divisione Intelligence della polizia di Los Angeles lo avevano interrogato. Lui non aveva tirato in ballo il sergente Robert S. Bennett. Dwight aveva lodato il sergente Bowen per il comportamento tenuto nell’OPERAZIONE CATTIIIIVO FRATELLO. Gli agenti gli dissero che Marsh era omosessuale, Dwight si finse sorpreso.
Sono andati via. Lei è andata via. Aveva sgombrato il pied-à-terre senza disattivare la linea telefonica. È un numero riservato, lei è l’unica ad averlo. Se il telefono squilla, può essere solo lei.
Raccontami.
Dimmi cosa ti ha fatto quell’uomo.
No, non voglio.
L’odio di Joan rimpiazzava il fervore della sua conversione. Di qualunque natura fosse quell’odio, Jack lo condivideva. La loro furia eclissava la sua vergogna e il senso di colpa. Era quel risentimento a ferire di più. Lui non poteva uccidere quell’uomo. Se n’erano andati via per farlo a modo loro. Non potevano più servirsi di Marsh, avrebbero trovato un nuovo capro espiatorio o avrebbero fatto a meno di creare una messinscena. Lui non ci sarebbe entrato, lo sapevano. Se Joan avesse chiamato, glielo avrebbe detto.
Aveva perquisito un’ultima volta l’appartamento di Marsh e controllato il nascondiglio: il diario era scomparso.
Aveva chiamato Bob Relyea per dirgli che non se ne faceva più niente. Tieniti i soldi e comprati una tunica nuova. Bob era sollevato. Dwight, i giornali hanno montato un gran casino. Fratello, se ne parla ancora. Guarda la tivù.
Continuava a pensare a Washington. Per fortuna Karen era lì. Aveva visto Hoover. Aveva perdonato Marsh per quello che gli aveva fatto. Nessuno morirà, niente di nuovo.
Va in ufficio. Il telefono del pied-à-terre e dell’ufficio di copertura non squillano mai. Hoover non chiama. Nixon non chiama. Crutchfield il guardone lo pedina e gironzola da quelle parti. Il ragazzo sa ogni cosa tranne che è tutto finito. Figliolo, non ho voglia di ammazzarti.
Per il compleanno di Karen avevano passato il fine settimana fuori città. Si erano chiusi in un cottage e avevano fatto l’amore. Lei si incontrava con Joan, Dwight lo sapeva. Karen non la nominava mai.
Ogni sera lei mette il quartetto d’archi. Lui se ne sta sul terrazzo ad ascoltare. Stringe la bandierina rossa di Joan. Karen lascia una luce accesa per lui.