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 [9 aprile 1888]

 

Mio caro compagno Bernard,

grazie della bella lettera e degli schizzi inclusi della tua decorazione che trovo molto bizzarra.1 Qualche volta mi dispiace di non riuscire a decidermi a lavorare di più in casa e di fantasia. Certamente l’immaginazione è una facoltà che dobbiamo sviluppare e lei sola può renderci capaci di creare una natura più esaltante e più consolatrice di quello che un semplice colpo d’occhio sulla realtà – che vediamo mutevole, passare veloce come un lampo – ci fa scorgere. Un cielo stellato, per esempio, to’, è una cosa che vorrei provare a fare, come di giorno cercherò di dipingere un prato verde stellato di denti di leone. Come però riuscirci, se non decidendomi a lavorare in casa e di immaginazione. Questo quindi a mia critica e a tua lode.

Attualmente sono assorbito dagli alberi da frutto in fiore, peschi rosa, peri bianco-gialli.2 Non seguo nessun sistema di pennellata. Picchio sulla tela a tocchi irregolari, che lascio come sono. Degli impasti, delle parti di tela non coperte di qui e di là, degli angoli che lascio assolutamente non finiti, dei rifacimenti, dei brutalismi: insomma il risultato, sono propenso a credere, è inquietante e irritante quanto basta per scontentare quanti hanno idee preconcette sulla tecnica. Ecco del resto uno schizzo,* l’ingresso di un frutteto provenzale, con le sue recinzioni gialle, con il suo riparo (contro il mistral) di cipressi neri, con i suoi tipici legumi di verdi variegati: insalate gialle, cipolle, aglio, porri smeraldo.3

Pur lavorando sempre direttamente sul posto, cerco di cogliere nel disegno ciò che è essenziale – poi gli spazi, delimitati dai contorni, espressi o no, ma sentiti, in ogni caso li riempio di toni anch’essi semplificati, in questo senso che tutto quello che sarà terreno condividerà un medesimo tono violaceo, tutto il cielo avrà una tonalità azzurra, le verdure saranno o verde-blu o verde-giallo, accentuando a bella posta le qualità gialle o blu in questo caso. Insomma mio caro compagno, nessun trompe-l’oeil4 in ogni caso.

Quanto ad andare a visitare Aix, Marsiglia, Tangeri5 nessun pericolo. Se mai ci andassi, sarebbe in cerca di alloggio a minor prezzo. Altrimenti sono persuaso che lavorando tutta la vita non riuscirei a fare la metà più o meno di tutto ciò che è caratteristico di questa sola città.

A proposito, ho visto dei combattimenti di tori nell’arena,6 o meglio dei simulacri di combattimenti, dato che i tori erano parecchi ma nessuno li combatteva… Però la folla era magnifica, le grandi folle variopinte, accalcate su due o tre file di gradini con l’effetto di sole e d’ombra e l’ombra del cerchio immenso. Ti auguro un buon viaggio – una stretta di mano col pensiero,

 

il tuo amico,
Vincent