Il vestito verde è stato un’ottima scelta. E anche la maschera con le piume di pavone, le mettono molto in risalto gli occhi. Ha già deciso quali scarpe indossare? E mi dice finalmente quali celebrità ci saranno?». Mitzi, che stava dando gli ultimi tocchi alla mise di Rita Haidrich, era così eccitata che non si accorse minimamente dello sguardo inespressivo della sua padrona. Continuò a dare gli ultimi punti all’orlo del vestito canticchiando la sua aria preferita dell’operetta Il pipistrello di Johann Strauss.
«Ahi». Sentendosi punta da un ago l’attrice si riscosse dalla sua letargia. «Cos’è che mi hai chiesto?».
«Volevo sapere quali scarpe indosserà». Mitzi guardò preoccupata Rita Haidrich. «Va tutto bene? È tanto pallida…».
La ragazza prese un piccolo contenitore e si diede un po’ di belletto. «Così va meglio?».
«Speriamo che non si sia presa niente di brutto». La guardarobiera aggrottò la fronte. «Il colera sta infuriando e lei però ieri si è fatta fotografare con i bambini dell’ospizio dei poveri».
«Non c’è da preoccuparsi». La Haidrich provò a sorridere. «Sono soltanto un po’ nervosa. Per i bimbi questo ballo è così importante…». E anche per me, aggiunse tra sé e sé.
«Deve stare tranquilla» cercò di rasserenarla Mitzi. «Il ballo sarà un grandissimo successo. Gli ospiti si divertiranno e sui giornali non si parlerà d’altro che della sua bellezza e del suo gran cuore». Pian piano girò intorno alla Haidrich per controllare che il vestito cadesse alla perfezione, continuando a canticchiare l’aria da operetta.
Rita Haidrich si guardò allo specchio con tale intensità che sembrò volersi ipnotizzare da sola. In effetti non si sentiva bene, ma il ballo era troppo importante. Così importante che non se lo sarebbe perso per nulla al mondo. Sarebbe andata, avrebbe raccolto soldi e avrebbe fatto di tutto per splendere. A qualunque costo.