Il nero

Dar corpo all’informe.

Gli occhi sono secchi eppure pungono.

Un peso opprime il cuore, sono giorni ormai che non so più cosa è un mattino pieno di sole cui andare incontro.

Non ho più attese, la tristezza dilaga e fa il vuoto.

Bruciata dentro, inaridita, prosciugata.

Ho iniziato a percorrere una china pericolosa, penso sempre che ci sia il modo di ritornare, ma il punto di non ritorno può arrivare all’improvviso.

Il Nero avanza.

Non ho più desideri, né sogni.

Ci sono momenti in cui tutto è più intenso, e allora sono una maschera muta.

Le parole non aiutano più, non ho voglia di parlare, di spiegare, di chiedere.

Mi guardo intorno e vedo visi che non riconosco, parole che ho già sentito, e sono sempre le stesse.

Mi sento in gabbia.

Ho fame di autenticità e di emozioni.

Mie.