Quella trasmissione è stata molto importante per la comprensione di tutti gli avvenimenti che hanno scandito i momenti cruciali della vita di Pantani.

Per la prima volta avevamo mostrato chiaramente che la morte di Marco poteva essere avvenuta in un modo diverso rispetto a ciò che aveva stabilito l’indagine dell’epoca.

Rispetto a tutto ciò che la gente aveva creduto fino a quel momento.

Non avevamo buttato qua e là dubbi vari in ordine sparso, come più volte era avvenuto in programmi del passato, ma avevamo mostrato e dimostrato chiaramente, con un’analisi approfondita e prove documentali, come gli avvenimenti di quel 14 febbraio 2004 fossero da riscrivere.

La tesi ufficiale di overdose accidentale cominciava palesemente a scricchiolare.

Le prove mostrate in diretta dall’avvocato De Rensis rafforzavano l’ipotesi concreta di un omicidio.

Su Campiglio, poi, la sequenza di servizi appena andata in onda lasciava poco spazio all’immaginazione. I sospetti che quel giorno il sangue di Marco fosse stato manipolato erano sempre più pesanti.

La prova era lì, davanti ai nostri occhi. Era sempre stata lì. In attesa che qualcuno finalmente la scovasse.

Per anni avevamo sentito strane spiegazioni che parlavano di anticoagulanti, di riscaldamento delle provette, di lacci emostatici. Ma tutti quei discorsi ci avevano solo fuorviato!

Esisteva un sistema semplice ed efficace per alterare quel test ematico: semplicemente noi non eravamo stati in grado di individuarlo perché le ipotesi di partenza erano sbagliate.

Una volta formulata la giusta teoria, quell’elemento di prova diventava schiacciante. Creava un collegamento diretto fra tutti i frammenti di quella storia, che all’improvviso, incredibilmente, andavano al loro posto come i numeri di un’equazione matematica o le tessere di un puzzle.

La deplasmazione. L’impennata dell’ematocrito. Il crollo delle piastrine.

E il successivo controllo di Imola, con tutti i parametri di Pantani tornati nella norma, altro non era che la prova del nove!

Come in un oscuro gioco di prestigio, il trucco era stato svelato.

Non lo sapevo ancora, ma quella stessa sera un magistrato, di fronte al suo televisore, stava facendo le nostre stesse riflessioni.