The Season Standard – Resoconti quotidiani di eventi rilevanti
Finalmente abbiamo il nostro Originale! Siamo sicuri che questo nome non sarà una sorpresa per molti di voi, perché non abbiamo forse seguito tutti i suoi passi in questa Stagione? Di certo la nostra Dea favorita, Lady G., è la persona che più merita questo ambito titolo...
Bram sbatté il giornale sul tavolo della saletta da colazione. «Che trionfo! Avete visto il giornale, madre?»
«Lo vedo ora sul tavolo, dove non dovrebbe stare» rispose lei severa, squadrando il figlio finché lui non lo prese e lo mise sulla credenza. «Ma sì, sono molto felice per Juliet. Credo che questo onore sia stato atteso a lungo. Non sei d'accordo, Maxwell?»
Max annuì distratto, fingendo di essere concentrato sul prosciutto che aveva nel piatto. In verità, aveva letto lo Standard come prima cosa quella mattina. E da allora aveva avuto lo stomaco sottosopra con un senso di disagio per gli eventi che stavano per avere luogo.
«È davvero ottimo per lei» osservò Bram. «Ma pensate a come sarà quando sposerò non una, ma due Originali!»
Max sapeva che l'annuncio del fratello era in programma. La sua proposta di matrimonio sarebbe stata respinta, naturalmente. Ma in quelle circostante persino quella sicurezza non cancellava la profonda collera e la disperazione che aveva provato negli ultimi giorni.
«È di cattivo gusto, Bramson, considerando il fatto che la tua prima moglie è morta dando alla luce tua figlia» lo rimproverò la madre. «A dire il vero, trovo di cattivo gusto tutta questa tua fretta di risposarti. E se non fosse per la piccola Patrice, lo proibirei.»
«Proibire.» Bram rise e diede un bacio sulla guancia alla madre, come se le sue parole fossero uno scherzo. Del resto, prestava ascolto a una sola opinione e cioè la sua. «Per il momento, andrò a fare una visita mattutina. Non ti congratuli con me, fratellino?»
Max si alzò di colpo, poi giunse le mani dietro la schiena. Quindi, dopo avere fatto un inchino alla madre, annunciò: «Sarò nel mio studio se avete bisogno di me».
Ma prima che potesse uscire dalla stanza, entrò Saunders, che reggeva una lettera con la mano inguantata. «Un messaggio urgente da Lady Cosgrove, madame.»
«Oh, cielo» esclamò la madre mentre prendeva il biglietto, e poi lo ripeté tra sé diverse volte mentre lo leggeva, continuando a scuotere la testa.
«Che cosa c'è?» chiese Max, temendo che fosse accaduto qualcosa di grave.
«È una notizia terribile! Povera Juliet! Ha perso tutto, la sua intera fortuna.» La madre si premette la lettera al seno, con le lacrime che le traboccavano dagli occhi. «Le banche che hanno chiuso, quelle che sono fallite... a quanto pare erano le stesse dove lei teneva il denaro.»
«No! Non può essere. È ricca come re Mida!» strillò Bram.
La madre trasse un respiro, asciugandosi gli occhi con il dorso delle dita, mentre spostava lo sguardo sul figlio. «Dovresti correre subito da lei, perché la tua proposta arriverà in un momento davvero opportuno. Ti seguirò a breve e cominceremo a fare i preparativi.»
Bram sbiancò e il suo sorriso si tramutò in un ghigno, come se stesse per rigettare sul tavolo.
Max pensò solo a Juliet e a quello che doveva patire in quel momento. Lei aveva desiderato più di ogni altra cosa essere indipendente, avere il controllo della propria vita. Ma con quella notizia, presto sarebbe stata a carico della cugina.
D'un tratto, seppe che cosa doveva fare. Avrebbe trasferito a Juliet la proprietà della sua casa. Ne aveva sempre avuto l'intenzione, ma dopo gli accordi che erano seguiti alla loro intimità, non aveva voluto lasciarla nel dubbio. Così, perlomeno, lei avrebbe comunque avuto una parte della vita che desiderava.
Quindi, il lunedì successivo, Max sarebbe partito per il Lancashire e alla fine sarebbe stato libero dal controllo che Juliet aveva su di lui.