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Galway, 1987

«Cosa succede, piccolina? Come mai queste brutte lacrime?»

Alzo la testa e vedo una signorina che mi sorride fuori dal negozio chiuso. Sono corsa fin qui dopo la lite con mio fratello. Volevo solo vedere le scarpette rosse che credevo mi avrebbero regalato per il mio compleanno, ma in vetrina non ci sono più. Le indosserà un’altra bambina, una bambina con una famiglia come si deve e un paio di scarpette rosse ai piedi.

«Hai perso la mamma?»

Ricomincio a piangere e lei tira fuori dalla manica del giacchino bianco di lana un fazzoletto spiegazzato, poi me lo porge e mi ci asciugo gli occhi. È molto carina: ha lunghi capelli ricci e neri, un po’ come i miei, e dei grandi occhi verdi. È un po’ più grande di mio fratello, ma molto più giovane del papà. Ha un vestito a fiorellini rosa e bianchi che sembra un prato. Forse assomiglierebbe alla mamma, se non l’avessi uccisa quando sono nata. Mi soffio il naso e le rendo il fazzoletto sporco.

«Su, non ti preoccupare. Preoccuparsi non risolve mai nulla. Vedrai che la ritroviamo, la tua mamma.»

Non so proprio come fare a dirle che non è possibile.

Mi tende la mano: ha le unghie dello stesso colore delle scarpette. Aspetta che gliela prenda, però io non lo faccio e allora si abbassa fino ad avere il viso all’altezza del mio. «Ti avranno detto di non parlare con gli sconosciuti, perché si possono incontrare persone cattive in giro. Ed è giusto, perché è vero. Ma è proprio per questo che non posso lasciarti qui da sola. Si sta facendo tardi, i negozi sono chiusi, non c’è nessuno in giro e se ti dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai. Io mi chiamo Maggie, e tu?»

«Ciara.»

Mi stringe la mano. «Ciao, Ciara. Piacere di conoscerti. Ecco, adesso non siamo più sconosciute.»

Sorrido. È simpatica, mi piace.

«Ti va di venire con me? Andiamo a cercare la tua mamma. E, se non la troviamo, chiamiamo la polizia e ti facciamo riportare a casa. Che ne dici?»

Ci penso su. Dovrei fare un sacco di strada per tornare a casa a piedi e sta già facendo buio. Prendo la mano di questa signorina gentile e la seguo, anche se so che casa mia è nella direzione opposta.