A Maggie sembra di precipitare.
Il tempo corre e lei non sa se riuscirà a stare al passo. Ha lavorato sodo a lungo per far sì che le cose andassero come voleva, e si meriterebbe che tornassero come avrebbero sempre dovuto essere. È la cosa migliore per tutte e due: deve solo fare in modo che se ne convinca anche Aimee. Non può aspettare che se ne accorga da sola. Maggie arriva all’ultima pagina del grande album in cui tiene tutte le cose che riguardano Aimee Sinclair. Ha riletto tutti gli articoli e i ritagli di giornale collezionati negli anni. È finito lo spazio anche nell’album. Forse è proprio arrivato il momento.
L’ombra in cui Maggie si è nascosta per tutta la vita si è fatta più scura. Lo sente, quel bozzo dentro il petto. Solo ora si rende conto del dolore. È come se avesse sempre saputo di avere un tumore che le cresceva dentro, ma avesse fatto finta di non accorgersene. Evitiamo di guardare in faccia la realtà, se temiamo che faccia troppo male. Tasta il bozzo e si chiede come abbia fatto a non notarlo sotto la doccia. È enorme. Sente una fitta lancinante e abbassa subito la mano, però in realtà è il dito che le fa male, non il petto. La scheggia è ancora sotto la pelle, nonostante i tentativi fatti per rimuoverla. Ha letto che le schegge possono diventare letali, entrando nel flusso sanguigno e arrivando al cuore. Non sa se è vero, ma non vuole correre il rischio.
Davanti allo specchio del bagno, prende un paio di pinzette e cerca di tirarla via. Le sanguina il dito, però quella maledetta non ne vuole sapere di uscire. Il suo riflesso nello specchio la distrae: nota dei peletti neri che le sono spuntati sul mento. Si concentra su quelli, provando una piccola soddisfazione ogni volta che ne toglie uno. Trovare piacere nel dolore.
Oggi vuole apparire al suo meglio.
Dall’app sul telefono vede che Aimee andrà a mangiare fuori, stasera. Forse ha qualcosa da festeggiare. Ha controllato le sue mail, ha letto le ultime tre che le ha mandato il suo agente.
Maggie non vuole che Aimee venga presa per un altro film.
Il piano non lo prevede.
Ha sentito parlare del ristorante in cui andrà. È il tipo di locale in cui bisogna prenotare mesi prima, a meno che tu non sia un vip come Aimee. O Jack Anderson. Per cui Maggie sa che dovrà calarsi nella parte.
Si infila il vecchio trench di Aimee, stringendo la cintura intorno al vitino che ha faticato tanto per ottenere. Si ricontrolla il rossetto rosso un’ultima volta e lo tampona con un pezzetto di carta igienica, per poi ammirarsi allo specchio. Si mette gli occhiali da sole, anche se fuori è già buio, ed esce da casa. Maggie ultimamente ha pensato parecchio al fatto che vale la pena soffrire per amore. L’amore è tutto ciò che Maggie abbia mai desiderato nella vita, e adesso se lo andrà a prendere, costi quel che costi.