«E anche lei ha visto questa donna, ieri sera?»
Non so perché mi sono lasciata convincere da Jack a chiamare l’ispettrice Croft.
«Sì. Sì, anche io l’ho vista. E, sì, è proprio come ve l’ha descritta Aimee. A me pare che abbiate preso una cantonata dopo l’altra da quando vi siete messi su questo caso. Senza offesa, ma cosa state facendo di concreto per prendere questa persona?» A ogni domanda sento che Jack perde un po’ di più la pazienza.
Croft lo fissa a lungo. «È difficile comporre un puzzle se mancano dei pezzi. Non abbiamo ancora stabilito in che modo questa donna sia collegata all’accaduto. Non abbiamo nemmeno stabilito se lo sia, di fatto. Mrs Sinclair, le viene in mente qualcuno che somigli a questa donna e che abbia del rancore nei suoi confronti?»
Jennifer Jones. No, non può essere. L’idea è così ridicola che mi vergogno anche di ripeterla a voce alta. Alicia White. Sembra più plausibile; mi odia da un bel pezzo, ormai. E poi ha anche cambiato colore di capelli per copiare i miei, e a volte mi copia anche i vestiti. La donna fuori dal ristorante era vestita proprio come me. Sembrava più vecchia, ma Alicia è un’attrice, dopotutto. Cerco di ricordare meglio i dettagli. I contorni di quel che ricordo sono già un po’ sfocati, però, sì, poteva essere Alicia. Non riesco a dirlo ad alta voce, perché la verità è che avrebbe potuto essere chiunque. Scuoto la testa.
«Be’, se le viene in mente qualcuno, me lo faccia sapere. Al momento non conosciamo neanche la vera identità dell’uomo con cui è stata sposata, sappiamo solo che non era il vero Ben Bailey. Chiunque sia, ha chiuso il profilo che aveva su quel sito di incontri poco dopo che vi siete conosciuti e le sue foto non ci sono più. Purtroppo per noi, ripuliscono i server ogni tre mesi e i profili inattivi vengono cancellati. Risulterebbe più facile mettere assieme i pezzi, se conoscessimo se non altro il movente, e stabilirlo sarebbe più facile se lei cominciasse a essere sincera con me. Da quant’è che voi due avete una relazione?»
«Come si permette? Voglio fare un reclamo», dice Jack.
«Si metta pure in fila. Allora: da quanto?»
«Gliel’ho già detto, noi due non abbiamo una relazione», rispondo.
«La sera prima che scomparisse, l’uomo con cui era sposata l’ha accusata di tradimento. È corretto?»
«Sì.»
«Abbiamo interrogato tutto il personale del ristorante in cui eravate ieri sera. Nessuno di loro ha visto la donna che avete descritto, ma molti vi hanno visti baciarvi. Alcuni hanno addirittura scattato delle foto. Volete vederle?» Fa per prendere l’iPad.
Scuoto la testa, mentre le guance mi vanno a fuoco.
«Ora, a meno che non mi diciate che stavate facendo le prove per la scena di un nuovo film...»
«Davvero non capisco come questa cosa possa essere rilevante.»
«È rilevante perché il responsabile di questa storia, chiunque sia, ci lavora da parecchio. Il che significa che la odia da un bel pezzo. E, se sapessi il motivo, avremmo maggiori possibilità di scoprire di chi si tratta.» Aspetta una risposta che non arriva, quindi fa un sospiro sconsolato. «Abbiamo finito.»
Quando si alza, il suo fedele collega la imita.
«Avete finito? Mi prende in giro?» fa Jack.
Lei ignora Jack e guarda me. «Un’ultima cosa: siamo riusciti a trovare suo padre.»
Resto immobile, mi si gela il sangue. Sa che sono nata in Irlanda. Sa che non sono Aimee Sinclair. «Scusi?»
«John Sinclair.»
Cerco di non dare a vedere l’enorme sollievo che provo.
«È tornato nell’Essex dopo essere uscito di prigione. È andato a stare per un po’ con un certo Michael O’Neil, che dovrebbe essere suo zio da parte di madre.»
John è davvero vivo? Non so cosa dire, mi limito a guardarla.
Come al solito, l’ispettrice Croft non perde tempo e non aspetta una risposta. «Visto che per anni ha creduto che suo padre fosse morto, mi sarei aspettata una reazione un po’ diversa.»
Cambio l’espressione. «Sono senza parole. Dove si trova, adesso?»
«Non lo sappiamo. Crediamo che sia andato in Spagna, ma parliamo di quasi vent’anni fa. Pensa che suo padre avrebbe un qualche motivo di volerle fare del male?»
Gli ho messo una pistola in mano ed è andato in prigione per l’omicidio di tre uomini che ho ucciso io nel 1988. «No.»
L’ispettrice Croft torna a girarsi verso la porta. «Mrs Sinclair, capisco quando qualcuno non mi dice la verità e so con certezza che mi nasconde qualcosa. Quando sarà pronta a parlarmene, mi faccia una telefonata. Fino a quel momento, però, la pregherei di non farmi sprecare altro tempo.»