XVI.

All’ottavo tentativo, Romano sbottò:

– Senti, Loja’, o sono scemo io o stiamo facendo una caccia alle mosche. Non sappiamo cosa cerchiamo; la gente, appena sente che siamo della polizia, al di là di buongiorno e buonasera non va. Ma ti pare possibile che diciamo: salve, commissariato di Pizzofalcone, avete per caso visto un turista americano da queste parti?

Il Cinese inspirò profondamente.

– In effetti non si cava un ragno dal buco. Aggiustiamo un po’ il tiro: qual è il bar piú vicino?

Romano si grattò la testa.

– Bar non ce ne sono, negli immediati dintorni, ma quello è un fruttivendolo. Va bene lo stesso?

Si avvicinarono al piccolo negozio, la cui merce, contenuta in cassette, occupava il marciapiede obbligando i rari passanti a una deviazione sulla carreggiata e i numerosi scooter a pericolose gimcane. Lojacono si rivolse a un uomo anziano, molto magro e con le mani sporche di terra, che disponeva grappoli d’uva secondo una scenografia accurata.

– Buongiorno. Avrei bisogno di un’informazione: ha per caso notato negli ultimi giorni un…

Senza voltarsi, l’altro rispose secco.

– Giovino’, non ci serve niente. O comprate la frutta o ve ne andate a chiacchierare con chi non fatica.

Romano si mosse con rapidità, abbrancando il commerciante per la spalla e facendogli compiere una piroetta.

– Oh, zio, un poco di buona educazione, per favore. Altrimenti ci infastidiamo, ed è meglio non infastidire un poliziotto.

– Un po… Me lo potevate dire che eravate della polizia, scusate, uno sente una voce mentre sta lavorando… Come può sapere? A vostra disposizione, commissa’!

Lojacono lanciò una mezza occhiata a Romano, che allargò un po’ le braccia come a dire: sono stato costretto.

– Ripeto: buongiorno. Come si chiama, lei?

– Sono Luca il fruttaiuolo.

– Il fruttaiuolo è il suo cognome? – lo fulminò Romano.

– Ah, volete sapere il cognome, io ho detto come sono conosciuto nel quartiere. Mi chiamo Guida. Luca Guida.

Lojacono annuí, soddisfatto. Sulla soglia del negozio era comparsa una donna scarmigliata, della stessa età di Luca, che osservava la scena con circospezione.

– Allora, Guida, negli ultimi giorni, diciamo fino all’altroieri, un uomo sopra i cinquanta, un cittadino americano, dovrebbe essere venuto nei paraggi a chiedere notizie di qualcuno che sta all’indirizzo di fronte, il 15. Per caso l’avete notato? Magari è passato di qua come noi per avere indicazioni o…

Fu subito chiaro che Luca il fruttaiuolo sapeva qualcosa, perché con gli occhi cercò la donna sulla porta, che strinse labbra e palpebre assumendo l’atteggiamento di chi si prepara alla battaglia. Era stato un attimo, ma valeva piú di ogni risposta.

– No, assolutamente, commissa’. Noi qua ci facciamo i fatti nostri, e non abbiamo visto niente. È vero, Conce’?

La richiesta di aiuto alla nominata Concetta non ricevette il conforto di una replica. La donna rimase immobile come un’installazione in resina colorata, che avrebbe potuto intitolarsi «La fruttivendola diffidente».

Romano considerò la questione grattandosi il mento, poi si guardò attorno e si rivolse a Lojacono:

– Dunque, vediamo… Che ne pensi, Loja’? Occupazione abusiva di suolo pubblico; blocco del passaggio dei pedoni; esposizione di merce contro i regolamenti sanitari; maneggio di alimenti senza rispetto delle prescritte norme d’igiene. E questo solo a una prima occhiata. Immagina che godimento a spulciare un po’ le fatture di carico e scarico di questa bella frutta, e magari a rilevare da dove proviene. Ho sentito che va di moda la verdura coltivata in zone dove si sospetta il seppellimento abusivo di rifiuti speciali. Chissà se…

La donna cacciò uno strillo.

– Noi siamo gente onesta! E voi non avete rispetto per chi non vuole fare il delinquente, in questa città! Dovreste proteggerci, invece ci date addosso!

Romano la squadrò.

– Signo’, qua nessuno vi vuole infastidire. Ma pure noi stiamo lavorando, e allora facciamo che ci diamo tutti una mano. Tra persone perbene ci si aiuta, no? Rispondete in maniera soddisfacente alle domande del collega e ce ne torniamo da dove siamo venuti.

Concetta che, non esistevano dubbi, era la testa pensante dell’azienda, parlò senza esitare.

– L’americano, è cosí? Quello che hanno trovato nel cantiere della metropolitana qua sopra con la testa rotta?

Lojacono assunse un’espressione rassegnata.

– Ecco, signora. Proprio quello.

Luca il fruttaiuolo cercò di imbastire una debole protesta:

– Conce’, per favore, facciamoci i fatti nostri…

La donna proseguí come se non avesse sentito:

– Sí che l’abbiamo visto. Ma se vi diciamo quello che sappiamo, ci assicurate che ve ne andate e ci lasciate in pace? Già è difficile lavorare in queste condizioni, senza bisogno che vi mettete pure voi a…

Romano si portò le mani ai fianchi.

– Signo’, forse non mi sono spiegato. Qua non ci sta nessuno scambio in corso. Voi ci dite quello che sapete e noi, forse, apprezzeremo l’onestà della collaborazione. E forse, ripeto forse, se ci riterremo soddisfatti, alla fine avremo faccende piú importanti da sbrigare che occuparci del negozio vostro. Ora ci siamo intesi?

Concetta annuí, rigida, si voltò ed entrò nel negozio. Romano e Lojacono la seguirono, mentre Luca rimase fuori a presidiare le cassette.

– Allora, è passato sabato mattina; cercava il numero 15. Ripeteva un cognome, Capasso, che, da quando stiamo qua, circa cinque anni, non abbiamo mai sentito. Poi ha letto qualcosa su un foglietto e si è avviato al civico. Ha citofonato ed è entrato.

Lojacono era concentratissimo.

– Una sola volta, ha citofonato?

Concetta annuí ancora.

– Una sola, commissa’. Sapeva a chi chiamare, e l’abbiamo scoperto pure noi, perché dopo un poco è uscito insieme alla persona, che teneva il motorino. Alluccavano tutti e due. Si stavano appiccicando, insomma.

Lojacono si girò verso Romano, che tradusse:

– Urlavano, stavano litigando –. Poi, rivolto alla donna, aggiunse: – Quindi l’americano l’aveva trovato a questo Capasso.

Lei scosse la testa. Il suo modo secco di muoversi, unito ai capelli grigi che cadevano a ciocche e al naso adunco, la rendevano somigliante a un capo indiano dei film western.

– No, commissa’. Ve l’ho detto, qua non ci abita nessun Capasso. Ne sono sicura.

Romano replicò:

– Non siamo commissari, signo’, ma sia piú precisa: con chi litigava, allora, l’americano?

La donna esibí un inatteso, sdentato sorriso che aveva qualcosa di agghiacciante.

– Era il ricchione. Il ricchione che fa la puttana nell’appartamento al quarto piano. Si fa chiamare Mary.

Nello stesso istante squillò il telefono di Lojacono. Era Pisanelli.