Amore mio,
oggi piove. Quando piove qui è diverso da quando piove da te, dove le gocce sono estranee a tutta quella bellezza e paiono ospiti casuali e indesiderati, che però se ne andranno presto e cederanno di nuovo posto al sole e alla sabbia e al mare.
Quando piove qui sembra che sarà per sempre. Il grigio diventa ancora piú grigio, il nero ancora piú nero e l’oceano incombe e fa paura. E tu mi manchi ancora di piú.
Che cosa assurda, strana e immensa è questo nostro amore. Illogico e segreto, che travalica tempo e spazio. Che mondo meraviglioso il nostro, solo tuo e mio nonostante attorno a noi giri tanta gente, ci siano sorrisi e urla e lacrime e gioie che ci toccano, ma che subito vanno via, senza lasciare tracce. Come questa pioggia che cade a scrosci simile a un’inutile cascata.
La mia bambina compie tredici anni, oggi. È giovane, amore mio, e in lei riconosco qualcosa di me, lo vedo, ma c’è altro che è cosí estraneo da farmi paura. È una ragazzina un po’ chiusa, che riflette prima di parlare. Io, lo sai, non ho questa abitudine.
Ethan invece va per la sua strada. È istintivo, pieno di fantasia e ha l’umore che sale e scende come il valore di un’azione instabile. Sono entrambi la mia gioia e anche il mio cruccio, perché penso che senza di me sarebbero in balia del vento come una barca a vela senza governo. Immagino che coi figli sia sempre cosí, che non si possa evitare.
Mi dà pena la solitudine. Che strano che una come me sia gravata da questo peso. Incredibile, vero? Sentirsi soli con tante persone vicino e tante cose da fare.
E invece la solitudine è il cancro di quelli come me. Sapessi in quanti, nel mio ambiente, si buttano su alcol e droghe pur di sopravvivere a questa schiacciante condizione.
Vista dall’esterno, la mia vita luccica. Servizi fotografici, mazzi di fiori, gioielli, ammiratori. E giornalisti, interviste, autografi e partecipazioni a programmi televisivi. Però sai, amore mio, è come un circo: come camminare in mezzo a tigri e leoni, acrobati che vivono appesi a un filo e a tanti, tanti pagliacci. Per fortuna c’è il set: lí puoi ricordarti di nuovo per quale motivo hai scelto di fare questo lavoro.
Subito prima che il regista dica «azione» mi metto le mani sugli occhi, in raccoglimento. L’ho sempre fatto, anche quando ero piccola e credevano che pregassi per non sbagliare le battute. Invece no, amore mio: io in quel momento entro nel personaggio, fisicamente, come se andassi in una casa; mi guardo attorno: soprammobili, stoviglie, tappeti e divani. Respiro l’odore, ascolto i rumori. È l’anima di un’altra, la vita di un’altra: io la indosso e diventa la mia per il tempo che sarà necessario, fino alla scena successiva. È questo che faccio, è questo che conta. Il resto, amore mio, è circo.
Che regalo straordinario della vita è stato incontrarci. Che meraviglia siamo noi due. Dico solo a te queste cose, apro solo a te la porta del mio cuore. Quello che i miei colleghi, i produttori, i registi cercano in fondo a una bottiglia, in una striscia di polvere o in un letto sconosciuto io lo trovo in queste lettere, in questo continuare a parlarci a dispetto delle nostre stesse esistenze.
Chissà, forse anche questa è una fuga, un modo di rifiutare la vita che ho in nome di quella che non ho ma che avrei dovuto e voluto avere.
Secondo te, amore mio, abbiamo sbagliato? Pensi che sarebbe stato giusto seguire l’arcobaleno costruito dalla luce di quell’incontro attraverso gli anni per cercare la nostra pentola d’oro? Trovare la forza di voltare le spalle alle comodità e alle ricchezze, alla fama e al legame coi luoghi, al mare e all’aria e alle automobili con autista? Rinunciare a ogni cosa pur di poter allungare una mano di notte e sfiorare la pelle di chi amiamo?
Forse sí, amore mio. Forse sí. Perché i debiti li abbiamo con noi stessi, prima che con gli altri. Se la mattina, nello specchio, vedi la stanchezza di due occhi che non hanno voglia di aprirsi al mondo falso che ti circonda, la colpa è tua e soltanto tua. Ma purtroppo il coraggio di scegliere tra i rimorsi e i rimpianti non è da tutti.
Perciò perdonami, amore mio. Perdonami se non sono lí con te adesso, proprio adesso. Se non sarò io a riconoscere le tue rughe, percorrendole intenerita con la punta di un dito dopo aver fatto l’amore, mentre la pioggia batte sui vetri come ora. Perdonami se non sarò io a condividere le tue preoccupazioni e le tue paure.
Perdonami.
E io cercherò di perdonare te.