XXV.

Alex e Lojacono, approfittando del tragitto verso Sorrento, misero a punto una strategia per interrogare Holly.

Di Nardo riferí dapprima al collega le impressioni che aveva tratto dal tempo trascorso con l’americana. Gli parlò del profondo rapporto che univa questa al fratello e dell’enorme importanza che la figura di Charlotte rivestiva per loro: doveva essere stata una donna molto forte e influente, tanto che entrambi vivevano della gestione del patrimonio che lei aveva creato, fatto di soldi, proprietà, ma piú ancora di prestigio.

Gli raccontò della vita dei due, mai sposati e senza figli, dell’ossessione di Holly di nascondere lo stato di salute della madre e ciò che era successo a Ethan; appellandosi alle leggi sulla privacy, che conosceva alla perfezione, aveva chiesto di non diramare comunicati che includessero il suo nome e, soprattutto, il suo cognome.

Lojacono ascoltò la collega concentrato e attento, simile a un monaco tibetano: mancavano solo la posizione del loto e il suono del corno. Dopodiché espose il proprio piano, con il risultato di sconcertare Alex, che esclamò:

– Ma è immorale! E poi non credi che sia un azzardo eccessivo? Se controlla? Se non ci crede?

L’ispettore scrollò appena le spalle.

– Abbiamo un solo colpo a disposizione, e tu che sei una tiratrice dovresti sapere che in certi casi si deve ridurre al minimo il margine di rischio. Inoltre come farebbe a controllare? E perché non dovrebbe crederci? Magari è andata proprio in questo modo, e tutto è molto piú semplice di quanto sembri. Se non è cosí, invece, e Holly è al corrente della verità, allora è l’occasione di tirargliela fuori con le pinze. Ora, o mai piú.

La cittadina, sotto la leggera pioggia autunnale, sembrava perfino piú sonnacchiosa della volta precedente. I due poliziotti, dirigendosi all’albergo dove alloggiavano i Wood, notarono con sorpresa che era già in corso l’allestimento delle luminarie natalizie: era un posto che viveva in funzione delle vacanze, e le decorazioni per le festività erano strategiche, anche se le strade e i panorami possedevano di per sé una bellezza struggente, quasi dolorosa. Non era un luogo che si potesse dimenticare con facilità, pensò Lojacono; è giusto che ci si voglia tornare, dopo un anno o dopo cinquanta.

Quando raggiunsero l’hotel Tritone, Holly stava litigando, o perlomeno discutendo ad alta voce, con la madre e l’infermiera davanti alla porta della hall che dava sul giardino. Parlavano in inglese, e Alex capí che la figlia cercava di convincere Charlotte a rientrare. La vecchia però scuoteva il capo, le labbra serrate come una bambina che fa i capricci, e intanto stringeva con le mani le ruote della carrozzella, impedendo all’infermiera di spingerla. Fissava una bassa costruzione in muratura dall’altra parte del parapetto panoramico.

L’aria era umida e un vento freddo saliva dal mare. Appena vide Lojacono, Charlotte si illuminò.

Hi, Vittorio, sei qui! Please, vuoi dire tu a queste due stupide che devo andare subito a girare? Che mi stanno aspettando?

Alex si voltò stupita verso il collega.

– Vittorio?

Lojacono agitò una mano con noncuranza e, raccogliendo uno sguardo di supplica di Holly, rispose:

– Ciao, Charlotte. Oggi non si gira, non ti hanno avvisata? Piove, purtroppo. Il regista dice che si ricomincerà quando smette. Puoi rientrare in camera.

Charlotte gli sorrise, soave.

– Oh, thank you, darling. Sei sempre un amore. Mi avvertirai tu, vero? Io devo ancora truccarmi, vestirmi…

– Ma certo, ci penso io. Ora vai nella tua stanza con questa bella signorina, però. Devi riposare.

La vecchia gli soffiò un bacio dalla punta delle dita e si lasciò portare via.

Come furono all’interno, Holly si abbandonò esausta su una poltrona.

Oh, my God, fortuna che è arrivato lei, ispettore, era mezz’ora che provavo a convincerla. Poteva prendersi un malanno! È cosí fragile… Mi chiedo come farei, se dovessi rimanere sola. Ethan è l’unico in grado di persuaderla quando s’impunta.

Lentamente i suoi occhi si gonfiarono di lacrime.

– Ci sono notizie? – domandò Alex premurosa.

– Ho appena sentito l’ospedale, è stazionario. Finché non cambia qualcosa, la prognosi resta riservata. Pensavo di andare domattina: oggi ormai è tardi, non mi consentirebbero di vederlo.

Lojacono intervenne:

– Signora, siamo qui per discutere con lei alcuni sviluppi delle indagini. Abbiamo ricostruito la prima parte dei movimenti di suo fratello nel quartiere e risulta che abbia fatto visita, forse piú di una volta, a una persona di cui possedeva l’indirizzo.

Holly si raddrizzò sulla poltrona, con un’aria preoccupata.

– Una persona? Chi?

Lojacono scambiò uno sguardo con Alex, che abbassò gli occhi imbarazzata.

– Ecco, questa è la ragione per cui siamo venuti. È una faccenda un po’ delicata che abbiamo preferito comunicarle di persona. Si tratta di un transessuale che esercita la prostituzione.

Holly sbiancò in volto e spalancò la bocca. Alex fissava la porta girevole.

– Ma… Ma che dite? Ethan? Ethan non farebbe mai… È impossibile!

Lojacono continuò, con tono fermo:

– Vede, non è insolito che i turisti di mezza età e con risorse finanziarie vogliano provare qualche forma alternativa di… di divertimento. Un indirizzo si può trovare in rete, si può ricevere da un amico, ci sono tanti modi. È umano, non c’è da scandalizzarsi…

Holly alzò la voce, stridula.

– Ma come si permette? Noi siamo stati educati a seguire i principî cristiani. Deve esserci un equivoco, non…

Lojacono insistette:

– Mi dispiace, nessun equivoco. La transessuale nega di aver avuto rapporti con Ethan, sostiene che suo fratello cercava informazioni su qualcuno, ma noi riteniamo che menta. Lei capisce che in questa situazione saremo costretti a informare la questura, che dovrà rendere pubblica la notizia per individuare un eventuale protettore e chiarire le sue responsabilità o…

Holly era pallidissima. Strinse le labbra, come combattuta tra una decisione e un’altra, poi si alzò in piedi.

– Un indirizzo… Qualcuno… Questo… questa persona ha riferito di un nome pronunciato da mio fratello?

Alex rispose:

– Sí, un tale Capasso, ma…

– Aspettatemi qui, – disse Holly. E si allontanò.

Lojacono e Alex restarono seduti con lo sguardo nel vuoto. A un certo punto Di Nardo mormorò, tra sé:

– Quanto mi fa schifo a volte, ‘sto mestiere.

Lojacono non commentò; sapeva che Alex ce l’aveva con lui e tuttavia non provava il minimo rimpianto: ci sono cose, pensò, che si devono fare per forza. A fin di bene.

Holly tornò, camminando rigida, e si sedette di nuovo. Aveva in mano un pacchetto.

Pescò le parole a fatica, poi disse:

– Prima dovete capire chi è mia madre. Lei è molto, molto famosa. Tra le piú grandi star del suo tempo, e quella era l’età dell’oro del cinema. Non era solo un’attrice, però: è stata d’esempio per generazioni di donne. Era la Fidanzata d’America, quella che ogni uomo sperava di sposare e ogni ragazza sognava di essere. È rimasta vedova ancora giovane e quando… quando sono nata io ha avuto la forza e il coraggio di sopportare ciò che significava allora avere una bambina senza che il padre volesse riconoscerla.

Si asciugò una lacrima con un gesto secco, quasi rabbioso. Poi continuò:

– Se una si radica cosí tanto nell’anima di una nazione, non scompare piú. Ancora adesso riceve decine di lettere ogni settimana; chiedono il suo parere su fatti di cronaca, su dichiarazioni di altri personaggi. Questo, data… data la sua attuale condizione, prevede un enorme lavoro da parte mia e di Ethan.

Tirò su col naso, Alex le porse un fazzoletto che la donna accettò, ringraziando con un cenno del capo.

– Sarebbe gravissimo non solo per lei, ma per tutti i suoi fan, se si sapesse del suo stato di salute. E ancora piú grave sarebbe se venisse fuori che suo figlio, il suo Ethan, ha quelle… quelle perversioni. Anche perché non le ha: io so per quale motivo si trovava in città.

Lojacono assunse un tono piú dolce.

– E allora perché non ce l’ha detto, signora? Cosa cercava suo fratello?

Holly lo fissò.

– Ispettore, ciò che mi chiede di rivelarvi può essere altamente lesivo della figura di mia madre. Forse anche piú del resto. E prima io devo avere la vostra personale assicurazione che questo materiale sarà usato solo e soltanto per le indagini. Mai, in nessun caso, verrà reso pubblico. Rifletteteci e datemi una risposta.

Lojacono e Alex si scambiarono una lunga occhiata. Poi l’ispettore rassicurò la donna:

– D’accordo. Le diamo la nostra parola che quello che ci dirà non sarà divulgato. Almeno da noi. Se mai si dovesse arrivare a un processo, la decisione in merito spetterà ai magistrati, ma speriamo che non accada. Ora la prego: che cosa cercava suo fratello, in vico Egizio numero 15?

Holly porse a Lojacono il pacchetto che aveva in mano e, con voce rotta dal pianto, disse:

– Cercava suo padre.

Il pacchetto era formato da un mazzo di lettere.