Capitolo 19
Azzurro
Sono figlio unico ed è in momenti come questo che vorrei avere un fratello o una sorella vicino, perché le cose in azienda non vanno come dovrebbero e non posso nemmeno chiamare mio padre.
Ma, proprio mentre penso questo, il mio telefono trilla e mi costringe a rettificare, perché qualcuno nella mia vita c’è e mi sta chiamando proprio in questo momento.
«Ehi?! Tutto bene? Sono giorni che provo a chiamarti…»
«Amico, sì, tutto bene», esclamo passandomi una mano fra i capelli, cercando di mascherare il mio umore nero.
«Sì, dillo ad un altro: non ci credo! Pensi ancora a quella ragazza?»
Sospiro. «Un po’, ma non c’è modo che la ritrovi, perciò!»
«Ma sento che c’è dell’altro…»
«L’azienda, mio padre, mia madre… E se ci pensassi seriamente, troverei di sicuro qualcos’altro!»
Ridacchia per un po’, poi risponde: «Be’, per tuo padre non puoi fare nulla, per l’azienda invece è un altro discorso. Sei bravo in quello che fai!»
«Il problema è che nell’ambiente ancora non mi conosce nessuno e non mi prendono sul serio…»
«Fa qualcosa per farti conoscere, allora! Fai come ho fatto io, no? Promuoviti e raggiungi il tuo scopo!»
«Tu sei stato sculato, amico mio!»
«Vero» ribatte proprio mentre la sua dolce metà inizia a chiamarlo a gran voce. «Scusa, ma a quanto pare sono richiesto! Ho delle mansioni speciali ultimamente…»
«Ah sì? Quali?»
«Ricerca di cibo ad orari assurdi!» replica dopo averci pensato un paio di secondi.
«Te la sei cercata, non lamentarti!»
«Ah, non mi lamenterei, se non mi mandasse alle tre di notte a cercare carciofini sott’olio e
gelato alla vaniglia…»
«Che schifo!»
«Lo so, ma le voglie sono così: assurdamente strane! Ma sai perché lo sopporto?»
«No, perché?»
«Perché ha anche voglia di me ad ore strane».
Ridacchio. «Allora vai! Non sarò io a fermarti! Corri da lei»
Lui attacca e io mi ritrovo ad essere geloso di ciò che ha e che io non avrò mai: una famiglia tutta mia.
E quando l’occhio mi cade sul tatuaggio che ho fatto da poco, ne sono più convinto.
«Ma almeno in questo modo, Bianca, sarai sempre con me».