Capitolo 23
Azzurro
Vorrei essere diverso.
Vorrei che tutto il peso del mondo non fosse sulle mie spalle.
Cazzo, vorrei non essere me ogni tanto.
Ho il terrore di deludere tutti e per questo, troppo spesso, faccio cose senza riflettere. So che sembro un controsenso, ma è come se volessi dare un calcio al destino, perché se non seguo una strada prefissata, come potrei dare un dispiacere a qualcuno?
Potrei illudere solo me stesso e io non ho grandi aspettative.
Faccio il mio lavoro da poco tempo, ma c’è chi direbbe che sono bravo, io dico solo che sono fortunato ad aver avuto chi mi insegnasse tutto.
Anche se ora se n’è andato.
Vorrei alzare il telefono e chiamarlo, ma so che non risponderebbe, anche se la cosa fosse di vitale importanza.
Come il problema che mi tormenta da un po’ e che non so come risolvere, o meglio, lo so, ma ho paura che questo castello di carte mi cadrà addosso.
Per fortuna c’è anche qualcos’altro adesso nella mia vita.
C’è una ragazza e sono così felice che ci sia.
Sono innamorato?
Credo di sì, anche se quel fastidioso senso di colpa mi perseguita ancora.
Sto con lei e penso a Bianca.
Perché sono così sbagliato?
Perché non riesco a dimenticarla?
Perché tutto ciò che faccio con questa meravigliosa ragazza che è entrata nella mia vita, mi lascia l’amaro in bocca, anche se è dolce come il miele e mi fa stare bene?
Sono un cazzone, ecco perché…
Un cazzone ingrato, che bacia lei e pensa ad un’altra!
Mi squilla il telefono e, anche se non dovrei, sorrido, perché mi sta chiamando come fa ogni giorno a quest’ora e io mi sono così abituato a tutto questo che la cosa da un lato mi spaventa e dall’altro mi consola.
Non sono solo.
Ora non più.
Bianca è il mio passato.
Lei il mio futuro.
C’è un motivo perché l’ho incontrata e credo che presto lo scopriremo entrambi.