La tua guida per iniziare

Hai presente quella sensazione di disagio che si prova quando in estate ci si bagna i piedi nell’acqua del mare? Cerchi di capire se sia fredda o piacevole, ed esiti a tuffarti. Fai un passetto alla volta; l’acqua e il disagio salgono, e non è mai il momento giusto per buttarsi. Fino a qualche anno fa (gli amici e la mia famiglia lo sanno), prima di decidere che finalmente era ora di entrare potevo aspettare a riva, con l’acqua alle ginocchia, anche per decine di minuti. Tanta incertezza e paura per una breve sensazione di freddo, pochi secondi prima che subentri la percezione meravigliosa che il mare è casa, è vita. E mentre esitavo a riva ho sempre invidiato chi, senza pensarci due volte, entrava in acqua come se niente fosse. Due passi, e splash, immersi in Madre Natura. Niente esitazione, niente paura.

Oggi sono felice di dire che (quasi sempre) anch’io ho superato quella mia indecisione: se voglio entrare in mare vado, non aspetto il momento perfetto che tanto non arriverà mai.

Te lo racconto perché in tanti campi, in tante situazioni, i passi più difficili da compiere sono i primi. Le prime parole dette a una persona importante per noi, le prime righe di un libro, il primo impulso che ci spinge a uscire a correre, la prima firma su un documento per comprare casa, il primo tuffo in mare… L’inizio è sempre la parte più ardua, perché non sai che cosa seguirà, non sei sicuro di stare facendo bene. Eppure non sono previsti riconoscimenti per chi compie il primo passo. Vanno a chi taglia il traguardo, non a chi comincia, e così non siamo motivati a smuoverci. Invece proprio quel primo passo è il più importante, perché determina l’inizio di qualcosa di nuovo.

Ti chiedi: «Sto per fare la cosa giusta?» E rimandi. Ti ripeti: «Il momento giusto per iniziare verrà». Ma lascia che ti dica una cosa: il momento perfetto può non arrivare mai. Ecco perché è così importante cominciare. Da qualche parte, anche in piccolo, ma farlo. Quando Eric e io abbiamo avviato il nostro percorso verso un’alimentazione vegetale, non sapevamo che cosa aspettarci. Davanti a noi c’era solo un grande punto interrogativo e, come unica certezza, la consapevolezza che era ciò che desideravamo di più. E sapevamo si sarebbe trattato di un percorso, che avremmo dovuto camminare con le nostre gambe e imparare molte cose.

Le pagine che seguono hanno lo scopo di dare una mano a fare il primo passo verso un’alimentazione più consapevole, più sana e più vegetale. Ti riguarda anche se il tuo obiettivo in questo momento non è mangiare vegetale al 100% perché, qui lo scrivo in grassetto, mangiare vegetale è per tutti!

I suggerimenti che seguono sono frutto della nostra esperienza in prima persona e di quella dei nostri studenti che, anche grazie al supporto dei corsi, in migliaia hanno già iniziato il percorso verso un’alimentazione vegetale.

Obiettivo: mangiare (anche solo un po’ più) sano e vegetale.

Come fare?

1) La giusta mentalità

Siamo abituati a farci domande sulla nostra alimentazione solo quando c’è qualcosa che non va, quando non siamo soddisfatti del nostro fisico o abbiamo dei disturbi. Quindi ci avviciniamo al concetto di «dieta» solo quando pensiamo a un regime alimentare limitato nel tempo, destinato a risolvere un problema.

Ma il primo concetto che voglio passarti è che il termine «dieta», nel suo significato più puro, definisce «la tua alimentazione abituale», ovvero corrisponde al tuo stile alimentare quotidiano e soprattutto duraturo nel tempo e senza sforzo. È decisamente lontano dal concetto comune e diffuso di dieta in quanto regime nutrizionale restrittivo e limitato nel tempo.

Spesso ho riscontrato che chi si accosta all’alimentazione vegetale mantiene una mentalità tradizionale di ciò che è una dieta, ovvero vive il processo come un regime sacrificante, con ansia e stress, perché pensa che ci sono tante cose che non deve mangiare. Ma un cambiamento così intimo come quello alimentare non si può attuare a forza di «non devo».

Più ti ripeti «non devo» o «non posso», più la tua mente vorrà quella cosa che ti neghi, e questo è un approccio a breve termine. Non puoi resistere così per sempre!

Tutti noi mangiamo ogni giorno e per tutta la vita: come possiamo pensare di viverla tutta «a dieta»? Con restrizioni e una visione sempre a breve termine?

Perciò è importante capire che mangiare vegetale non significa entrare a far parte di una setta, firmare un contratto o iniziare una dieta limitativa e mortificante. Significa nutrirsi di cibo vivo, che fa bene a te, agli animali e al pianeta. Per questo dovrai compiere ogni passo senza la mentalità della dieta, senza i «non devo» e i «non posso», partendo dalla consapevolezza che l’alimentazione vegetale non è privativa e che puoi accedervi un passo alla volta. Non c’è fretta e non c’è perfezione da raggiungere, tanto più prima di iniziare è importantissimo sintonizzarsi sulla mentalità giusta. Il mantra del tuo viaggio deve essere: «Progresso, non perfezione».

2) Rispetta i tuoi tempi

Un errore che spesso si fa quando si intraprende un percorso di cambiamento è pensare che si debba affrontare una sorta di gara. Ci si paragona agli altri e se sentiamo che uno è diventato vegano dal giorno alla notte, pensiamo che debba essere così anche per noi. Ma siamo realisti: il percorso è diverso per ciascuno, abbiamo tutti una esistenza indaffarata e nelle nostre vite l’alimentazione è un aspetto così centrale che ci sono troppe variabili in gioco.

Sebbene da un punto di vista fisico e nutrizionale non sia necessario sottoporsi a una transizione graduale da un’alimentazione onnivora a una vegetariana e poi al 100% vegetale, quindi vegana, in molti casi può essere utile attraversare una dopo l’altra queste tappe e non fare il salto direttamente da onnivori a vegani.

Se vogliamo che sia una scelta sostenibile nel tempo, ovvero che diventi il nostro stile alimentare durevole e sereno, è fondamentale che sia un cambiamento spontaneo e naturale, non un’imposizione, una competizione e tantomeno un sacrificio. Da un punto di vista pratico poi, se non siamo abituati a cucinare legumi e verdure o semplicemente non sappiamo che cosa effettivamente mangiare, la transizione verrà vissuta come uno stress che si aggiunge ai mille pensieri della giornata.

Non voglio dire che un cambiamento netto da un giorno all’altro sia sbagliato, ma posso affermare che, in base alla nostra esperienza diretta con centinaia di studenti, la consapevolezza di puntare verso il traguardo a piccoli passi e non di corsa ha consentito alla maggior parte di loro di vivere serenamente tutto il percorso, di imparare strada facendo e di accogliere il cambiamento in modo spontaneo e naturale, come deve essere.

L’importante non è fare le cose velocemente, ma farle in maniera costante. Perché anche un piccolo passo, fatto al tempo opportuno, diventa un’abitudine e trasforma la tua vita.

3) Elimina un gruppo di cibi alla volta

Se vivi come un sacrificio l’opzione di eliminare carne, pesce e latticini tutti in una volta, ne verrà che per te in questo momento è una scelta troppo ardua. Molto meglio procedere con un settore alla volta. Puoi iniziare eliminando per esempio gli affettati, poi la carne rossa, poi la carne bianca. In seguito il pesce, i latticini, le uova e gli alimenti industriali, passando al gruppo successivo quando ormai il gruppo precedente non è più un problema pratico per te.

4) Inizia a mangiare 100% vegetale un giorno alla settimana

Un modo intelligente per avviare il tuo cambiamento alimentare è iniziare a farlo un giorno a settimana. Scegli quello per te migliore, pianifica un menù semplice e gustoso, e provaci. Cerca di capire come ti senti mentre cucini, mentre mangi e dopo. Saranno le tue sensazioni fisiche ed emotive a motivarti a proseguire.

5) Assicurati di avere gli strumenti giusti

Per mangiare vegetale non serve avere una cucina professionale, basta davvero poco. Negli anni, però, ho imparato a non dare nulla per scontato. Gli strumenti sono importanti, dunque assicurati di procurarti:

6) Aggiungi gradualmente i legumi nella tua dieta

Spesso le persone passano di colpo dal non mangiare mai legumi al consumarne ogni giorno. Questo provoca gas e fastidi intestinali, semplicemente perché il nostro corpo non è abituato. Riceviamo decine di messaggi di persone che pensano di essere allergiche ai legumi, ma in realtà, se li introduciamo gradualmente all’interno della nostra alimentazione, nel 99% dei casi il gonfiore non è una patologia, ma piuttosto un fastidio passeggero. Pensa a un vero e proprio svezzamento, come si fa con i bambini: inserisci pochi legumi alla volta, prediligi quelli decorticati oppure sotto forma di crema o hummus. Vedrai che con il tempo diventeranno i tuoi migliori amici.

7) Prendi confidenza con le ricette

Dopo tutti i miei errori in cucina (che Eric ha dovuto subire), il consiglio è: anche se sei già bravo tra i fornelli, all’inizio replica ricette esistenti e non lanciarti da solo a eliminare uova, latte eccetera (specialmente nei dolci). La cosa migliore è iniziare con ricette che già nascono vegane: in questo libro ne trovi più di cento e sul nostro sito elefanteveg.it ce ne sono moltissime altre da cui partire.

Man mano che sperimenti, puoi creare un tuo ricettario personale con le preparazioni che hai provato e ti sono piaciute. Parlando di cucina, il consiglio più importante è: datti tempo! Il mio primo hummus non era cremoso e i primi biscotti erano duri come pietre… la pratica ripaga sempre.

8) Gradualmente aggiungi ingredienti nuovi

Non andare subito ad acquistare prodotti che non conosci solo perché ne hai letto in qualche blog. Magari comincia con i tuoi piatti preferiti, e se non sei abituato alle spezie o a sapori nuovi non lanciarti su quelli: inizia da ingredienti che ti sono familiari, con il tempo sperimenterai volentieri anche le novità.

9) Segui un menù settimanale

Nella nostra vita così frenetica può essere difficile trovare il tempo per cucinare e organizzare i pasti. Se arrivi alle otto di sera senza sapere ancora che cosa preparerai per cena, è molto facile che tu ceda alla tentazione di scaldare piatti pronti, o di aprire una vaschetta di prosciutto accompagnato da grissini. A questo proposito, un menù settimanale a cui fare riferimento fa davvero la differenza, perché ti permette di fare una spesa mirata, evitare gli sprechi e avere tutto sotto controllo. Quando arriva la sera sai esattamente che cosa cucinare, magari avrai anche qualcosa di pronto in frigo e il gioco si fa più semplice.

Tra tutti i contenuti dei nostri corsi, i menù settimanali sono sempre l’elemento più apprezzato dagli studenti, perché aiutano nella pratica a capire che cosa mangiare e, in definitiva, semplificano la vita. Più avanti nel libro troverai le indicazioni per scaricarne uno completo, dalla colazione alla cena, che ti aiuterà a prendere confidenza con i menù settimanali.

10) Conosci le basi della sana alimentazione

Nei diciassette anni che ho trascorso nell’ambiente scolastico, dalle scuole elementari all’università, non è stata dedicata neanche un’ora al tema «cibo». Tutto quello che so l’ho imparato dopo, e per conto mio. Rendermi conto di questa carenza del sistema scolastico mi ha colpita. Non sto dicendo che la filosofia o le altre materie non siano importanti, ma certamente l’alimentazione lo è come minimo allo stesso modo.

Forse all’industria alimentare non interessano i consumatori informati, che leggono le etichette e preferiscono acquistare dai contadini piuttosto che al supermercato. Ma siccome mangiare è qualcosa che facciamo tutti, per tutta la vita, direi che se anche non ce l’hanno insegnato a scuola, la cosa ci riguarda eccome.

Sia chiaro: diventare consumatori informati non significa prendere una laurea in nutrizione o in medicina. Vuol dire conoscere le basi, essere in grado di scegliere con consapevolezza che cosa è meglio per te, non lasciarti convincere o raggirare da diete alla moda e passeggere, fare in modo che il tuo cibo sia la tua medicina.

Forse, chiuso questo libro, avrai deciso di iniziare a mangiare vegetale. O forse no. Ti invito comunque a imparare a conoscere i fondamenti della sana alimentazione (se vegetale ancora meglio). A questo proposito, il prossimo capitolo è interamente dedicato alle nozioni di base utili a iniziare con serenità e consapevolezza il percorso verso una dieta vegetale, che consiste anzitutto nel capire come strutturare un piatto bilanciato.

Oggi posso dirti che, nella mia esperienza, conoscere le basi della sana alimentazione è indispensabile per seguire a lungo termine uno stile alimentare sano, senza calcoli o ossessioni, che è possibile gestire in modo indipendente e intuitivo.