Un auto da fé (atto di fede o meglio «della fede») è per me la presente raccolta di scritti pubblicati in due tempi diversi e separati da un lungo intervallo. Naturalmente, il tempo cronologico non sempre coincide col tempo psicologico. E così è potuto accadere che un saggio del ’56 sia entrato nella prima parte; mentre restano in una collocazione intermedia, e hanno funzione di cerniera, pochi brani del ’46-47.
E quanto al titolo: se il lettore volesse intenderlo nell’accezione più nota, sappia che io sono d’accordo con lui perché licenziando queste cronache ho l’impressione di buttarle nel fuoco e di liberarmene per sempre.
E.M.