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«Sono pronto e determinato.»

“Smetti di dare la colpa alla sorte. Smetti di dare la colpa agli altri. Smetti di puntare il dito contro le circostanze e le influenze esterne.”

La vita che hai è quella che sei disposto ad accettare e tollerare.

Pensaci. Quali sono i problemi, quelle odiose ombre scure che in questo momento rovinano e inquinano la tua vita, che altrimenti sarebbe felice e beata?

Detesti il tuo lavoro? Hai una vita di coppia difficile? Hai qualche problema di salute?

Bene, allora cercati un altro lavoro. Tronca la relazione. Comincia a mangiare meglio, a fare esercizio fisico, oppure chiedi aiuto al medico giusto. Sembra facile, no? Perfino quando si tratta di eventi sui quali non hai alcuna voce in capitolo, come la morte di una persona amata o la chiusura dell’azienda per cui lavori, in realtà hai un enorme potere nel determinare come vivrai la tua vita in seguito a queste disgrazie.

Se non hai la volontà di intraprendere le azioni necessarie per cambiare la tua situazione – o, in altre parole, se sei disposto ad accettare e tollerare la tua situazione – allora, che ti piaccia o no, questa è la vita che ti sei scelto.

Prima che tu pensi “Ma…” o che cominci a innervosirti e andare in sbattimento, lasciami dire solo un’altra cosa: protestando e mettendoti sulla difensiva per giustificare le tue attuali circostanze, di fatto stai argomentando a favore della mia tesi. Sei dove hai scelto di essere. Fattene una ragione.

Niente «ma». Non te li puoi permettere. Sono una zavorra in un viaggio per cui invece devi viaggiare leggero.

“Le circostanze della vita non fanno l’uomo; esse gli rivelano semplicemente chi è.”

Epitteto

Come ci indica Epitteto, la vera misura della persona che sei non si vede dalle circostanze in cui ti trovi ma dal modo in cui reagisci a esse. Per cominciare questo nuovo percorso, prima devi abolire i vecchi schemi.

Smetti di dare la colpa alla sorte.

Smetti di dare la colpa agli altri.

Smetti di puntare il dito contro le circostanze e le influenze esterne.

Smetti di dare la colpa alla tua infanzia o all’ambiente in cui sei cresciuto.

Questo approccio è fondamentale per tutto ciò di cui parlerò nelle prossime pagine. Non puoi, ripeto NON PUOI sprecare tempo a rimuginare e cercare colpevoli. Anche dare la colpa a te stesso è completamente inutile.

Naturalmente ti troverai ad affrontare situazioni che apparentemente non puoi controllare. Potresti perfino dover affrontare situazioni drammatiche, come disabilità, malattie, o la morte di una persona amata.

Ma c’è sempre qualcosa che puoi fare per influenzare quelle situazioni, anche se vanno avanti così da anni e finora non hai mai trovato un modo per farlo. Prima, però, devi volerlo.

Per sposare pienamente il mio metodo, prima devi accettare l’idea che, se ti sono successe cose sulle quali non avevi alcun controllo, sei però responsabile al cento per cento di ciò che fai della tua vita in seguito a quegli eventi. Sempre, ogni volta, senza scuse o eccezioni.

Il dizionario descrive la determinazione (willingness) come: «La qualità o lo stato dell’essere preparato: prontezza (readiness)».

In altre parole, devi essere pronto e determinato ad affrontare la vita e a vedere le situazioni da una prospettiva diversa. Comincia da te e finisce con te. Nessun altro può renderti pronto, e tu non puoi andare avanti finché non sei veramente determinato a fare il prossimo passo.

Quando finalmente sei pronto e determinato, puoi pienamente sperimentare quella sensazione di libertà innata che scorre nelle tue vene; allo stesso modo, quando non lo sei, provi quel senso di primordiale “inceppatura” che ti blocca e ti schiaccia come se avessi un peso invisibile sul petto.

Credimi, mi sembra di sentirti: «Sono pronto e determinato, ma…». Ogni volta che aggiungi un «ma» alla fine della frase, ti trasformi in una vittima.

Nella mia lunga storia di coach e formatore ho ascoltato ogni tipo di esperienza di vita: dal passato più oscuro, al presente più arduo e pesante, alla paura paralizzante del futuro; ho sentito ogni sfogo molte, molte volte. Devi prendere quello che dico nel modo giusto: non dico queste cose per provocarti; o meglio, forse in un certo senso sì, per provocarti a realizzare appieno il tuo potenziale, a raggiungere risultati straordinari, e non semplicemente per farti incazzare!

Mettiamo il caso che nella tua vita questo stato d’animo di prontezza e determinazione manchi. Non una determinazione timida e fluttuante, ma una volontà forte e audace, che ti faccia sentire pronto ad affrontare quello che verrà e a reagire attivamente.

La volontà di cambiare, la volontà di lasciar andare quello che va lasciato andare, la volontà di accettare. Uno stato d’animo autentico, magico, ispirato.

TROVARE LA PORTA

“Il fato conduce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole.”

Seneca

I casi sono due: o tu controlli il tuo destino, o il tuo destino controllerà te. La vita non si ferma ad aspettarti quando esiti o rimandi quello che devi fare. Non si ferma quando ti senti confuso o hai paura. Continua ad andare avanti, anche senza di te. Che tu interpreti un ruolo attivo oppure no, lo spettacolo non si interrompe.

Ecco perché una delle prime affermazioni positive che insegno alle persone che seguo come coach è: «Sono pronto e determinato».

Prima che tu possa onestamente dirlo a te stesso, te lo devi chiedere: «Sono pronto e determinato?». È una domanda che esige una risposta. Non può essere lasciata cadere così, nell’immenso vuoto dell’universo. Sono pronto e determinato? Vuole a tutti i costi una risposta. Sono pronto e determinato? Ha un potere irresistibile: personalmente, trovo impossibile sfuggire alla sua incalzante richiesta di verità.

Sono pronto e determinato ad andare in palestra?

Sono pronto e determinato a lavorare a quel progetto che continuo a rimandare?

Sono pronto e determinato ad affrontare le mie paure nei rapporti con gli altri?

Sono pronto e determinato a chiedere un aumento oppure a licenziarmi da questo lavoro di merda?

Per farla breve, sei pronto e determinato a dare un taglio alla vita che hai adesso e a cominciare a vivere la vita che desideri? Tutto inizia quando affiora questo stato d’animo, questa volontà: è come un liquido che si ingrossa e si ritira senza sosta, come la vita che zampilla e si ritrae. E tutto ciò avviene dentro di te, semplicemente toccando un interruttore linguistico.

“La vita non si ferma ad aspettarti quando esiti o rimandi quello che devi fare. Non si ferma quando ti senti confuso o hai paura. Continua ad andare avanti, anche senza di te.”

Spesso ci consideriamo persone che continuano a procrastinare, dei perditempo, senza motivazione. Ma, in realtà, l’unica cosa che ci manca è essere pronti e determinati. Rimandiamo le cose, o cerchiamo proprio di evitarle del tutto, perché diciamo a noi stessi che non vogliamo o che non siamo in grado di farle.

Invece di vedere questo comportamento come un difetto di carattere, impegniamoci a creare un atteggiamento pronto e determinato dove, apparentemente, non esiste. Una scintilla di potenziale, se vogliamo. Tu sei un potente generatore di questo stato di apertura e potenzialità. C’è stato un tempo, nella tua vita, in cui l’avevi a portata di mano, grazie all’energia della giovinezza o alla naturale curiosità dell’infanzia. Ma in qualche modo, con il passare degli anni, perdiamo contatto con questa condizione quasi magica.

Il celebre filosofo e teorico politico Niccolò Machiavelli affermò: «Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà».

Riflettici per un momento. Non importa che cosa stai affrontando nella vita, quali ostacoli stai cercando di superare. Se hai la volontà di generare quello stato di prontezza e determinazione, hai trovato la tua porta d’accesso: puoi impegnarti, fare un passo alla volta, gestire gli intoppi e, alla fine, creare quei cambiamenti che stai cercando per la tua vita.

Ecco perché una semplice affermazione – «Sono pronto e determinato» – è così profonda. La promessa che racchiude ti riaccende e ti dà forza, ti apre alla sua attrattiva.

Te lo chiedo di nuovo: sei pronto e determinato?

QUANDO LA PORTA È CHIUSA

Forse la verità è che non lo sei. In molti casi, questa è la risposta migliore che puoi dare. A volte dichiarare che non vogliamo qualcosa può essere un atto tanto potente quanto un’espressione di volontà.

Sei disposto a continuare a vivere in un corpo non sano? No. Sei disposto a continuare a sopravvivere con uno stipendio da fame? No. Sei disposto a tollerare delle relazioni impraticabili e insostenibili? No.

Non sono più disposto!

Questo rifiuto innesca la determinazione a raggiungere un proposito. Diventa un primo passo verso l’intervento robusto e urgente di cui la tua vita ha bisogno. Decidere che non sei più disposto ad accettare alcune cose significa tracciare una linea dietro di te, oltre la quale non intendi più tornare.

Solo quando non sarai più disposto a limitarti a esistere, a sentirti scontento e inappagato, farai lo sforzo necessario per creare un cambiamento. Solo quando non vorrai più sopportare il mucchio di letame in cui stai affondando afferrerai la vanga e comincerai a spalare per uscirne. Certe volte non esiste motivazione più forte verso il cambiamento che la consapevolezza di non essere più disposto a tollerare “tutto questo”. Quale delle due motivazioni funziona meglio in questo momento della tua vita? Quella positiva o quella negativa? Sei d’accordo anche tu che la seconda può essere altrettanto potente della prima?

In base alle circostanze, alcuni di noi si sentono più rinvigoriti dall’affermazione «Sono pronto e determinato», mentre ad altri dichiarare «Non sono più disposto» dà forza e risolutezza. Potresti scoprire che su di te funzionano entrambe, a seconda delle situazioni.

Che tu preferisca l’una o l’altra, non solo puoi cambiare la tua affermazione personale, ma puoi modificare il tuo approccio ai problemi.

Facciamo un esempio. Vorresti cambiare lavoro? Sì. «Sono pronto e determinato.» Vorresti continuare a fare un lavoro che detesti? No. «Non sono più disposto.»

Entrambe le affermazioni possono essere ugualmente efficaci. Dipende da te decidere quale delle due si adatta meglio al tuo carattere e alla specifica situazione. Quale ti piace di più?

IL POTERE DELL’OBIETTIVO

Non volere qualcosa può liberarti dalla ruota del criceto anche in un altro modo. Ci sono volte in cui non importa quello che dici a te stesso o quante volte lo ripeti: non riesci proprio a chiamare a raccolta la tua forza di volontà abbastanza a lungo per riuscire a cambiare qualcosa. Potresti benissimo essere una di quelle persone che partono-alla-grande-ma-non-concludono. E alla fine dei giochi potresti ritrovarti a guardare in faccia la dura verità: eri fin troppo disposto a lasciare le cose come stavano. Non volevi cambiare davvero la tua vita e buttare giù quei chili una volta per tutte, perché sotto sotto ti va bene vivere così. Non può essere diversamente, altrimenti a questo punto avresti fatto in modo di cambiare! A qualche livello dentro di te dev’esserci una forma di tolleranza per la tua vita così com’è.

E, a dire il vero, va bene. Riuscire a essere onesto con te stesso, riconoscere di aver preso la decisione di restare dove sei può essere altrettanto efficace della decisione di muoversi. Come mai? Perché, a volte, ammettere che ti sei messo volontariamente in una situazione in cui sei infelice è la spinta che ti ci vuole per aprirti a un cambiamento vero e duraturo. L’importante è ammetterlo senza colpevolizzarti e trasformarti nella vittima di un qualche difetto interno o di una presunta debolezza di carattere. Nel momento in cui ti rendi conto di esserti consciamente e sistematicamente messo nella tua attuale situazione, sai che c’è? Puoi consciamente e sistematicamente tirartene fuori! Questo passo è anche il fondamento per raggiungere la grazia dell’accettazione, per accogliere ciò che è stato e spingersi con coraggio a raggiungere un futuro inimmaginabile.

“L’uomo saggio non si duole per le cose che non ha, ma si rallegra per quelle che ha.”

Epitteto

Ammettendo e fronteggiando la tua resistenza al cambiamento, puoi fare il punto su te stesso e sulla tua vita, e cominciare ad alimentare un raggio di luce da cui partire. Il segreto è che, una volta separato il compito da portare a termine (qualunque esso sia) dalle complicazioni del passato, potresti scoprirti molto più aperto e pronto ad affrontarlo. Riuscirai ad andare oltre il mulinello delle emozioni per arrivare dritto al cuore del problema.

TENTARE DI RAGGIUNGERE LE STELLE CON LE BRACCIA CORTE

Ci sono obiettivi che, semplicemente, non sono realistici. Non fraintendermi, mi piace moltissimo l’idea di puntare alle stelle e battersi per cose che sembrano impossibili. Per esempio, immagino che a tutti noi piacerebbe essere ricchi sfondati. Ma sei davvero pronto e determinato a fare ciò che è necessario per guadagnare così tanti soldi? A lavorare sessanta, settanta, ottanta ore alla settimana o a rinunciare alle ferie per fare ciò che è necessario? Sei pronto e determinato ad assumerti più responsabilità e, cosa ancora più importante, a rischiare tutto? Hai mai affrontato realmente, nella tua vita, il tipo di sacrifici che ti richiederebbe diventare ricco sfondato? Il logoramento, apparentemente incessante, delle tue energie fisiche e mentali? La nostra società ci ha imposto una corsa così sfrenata a essere i più ricchi, i più brillanti, i più belli, i meglio vestiti, i più divertenti, i più forti, che da qualche parte in mezzo a tutto ciò abbiamo perso la capacità di essere semplicemente noi stessi, di essere liberi di respirare e sceglierci la nostra strada invece di accollarci il peso delle aspettative della società o della nostra famiglia. E cosa produce questa corsa? Be’, un sacco di esseri umani delusi e frustrati, questo è certo.

Questo non significa che dovresti smettere di perseguire degli obiettivi straordinari, se è ciò che vuoi veramente. E non significa nemmeno che dovresti restare lì a fare la muffa e smettere di cercare di migliorarti. Non c’è niente di sbagliato, in sé, nel lavorare moltissime ore alla settimana, sacrificando la qualità della propria vita, e alcune persone possono essere perfettamente soddisfatte di farlo, per guadagnare di più o per ottenere la carriera che vogliono. Ma molti di noi in realtà si sono dimenticati perché, in primo luogo, abbiamo deciso di raggiungere gli obiettivi che perseguiamo.

Fin troppo spesso, ci concentriamo esclusivamente su quello che non abbiamo, anche se in fondo non ne abbiamo davvero bisogno e forse non lo desideriamo nemmeno. Mentre dico queste cose, magari stai annuendo. «Ha ragione, non ho bisogno di diventare milionario», oppure «In realtà non li voglio nemmeno gli addominali scolpiti».

Ed è tutto molto bello, fino alla volta successiva in cui vedi quella macchina che ti piace tanto e pensi: “Perché non posso comprarmela?”, oppure guardi la copertina di una rivista e ti chiedi: “Perché non ho un fisico così?” o “Perché non ho dei vestiti così belli?”. Per essere sicuri che ci stiamo battendo per ciò che desideriamo davvero dobbiamo fare regolarmente il punto con noi stessi. Non è una faccenda che si risolve una volta per tutte.

Se vuoi davvero quelle cose, allora vai a prendertele! Comincia oggi stesso, formula una strategia, fai i conti con la tua realtà e, soprattutto, fai quello che bisogna fare, e fallo spesso!

Ma se non sei pronto e determinato a fare dieci o venti ore di straordinari alla settimana solo per poter andare al lavoro guidando una fuoriserie invece di un’utilitaria, allora smetti di sprecare tempo ed energie mentali a sospirare per una macchina più bella. Smetti di fingere con te stesso. Affronta il fatto che non sei disposto a compiere le azioni che sarebbero necessarie per ottenere quelle cose e accetta l’idea che finora ti sei raccontato un sacco di balle. Ti scoprirai molto più capace di amare la vita che hai e di ricavarti un po’ di spazio per cominciare a batterti per ciò che vuoi davvero.

«Non sono disposto» a rinunciare a tutti i miei cibi preferiti solo per riavere il fisico che avevo a vent’anni. «Non sono disposto» a sacrificare tempo con la mia famiglia in cambio di uno zero in più in busta paga.

Guarda in faccia la tua realtà. Una volta che avrai adottato la mentalità del «Non sono disposto», non ti sentirai più assalito da sensi di colpa, risentimento e rimpianti ogni volta che vedrai qualcosa che pensavi di “volere”. Ti troverai in uno stato d’animo connesso e in armonia con la tua vita e, se davvero deciderai di ottenere quelle cose in futuro, sarai in grado di fare lucidamente il punto della situazione e di pianificare la strada per arrivarci.

TRACCIA IL TUO PERCORSO

Uno degli aspetti più belli di esaminare onestamente, con occhio critico, la nostra vita e i nostri obiettivi è che farlo ci costringe a riconsiderare il percorso che porta a essi.

Dedicare trenta minuti al giorno all’esercizio fisico è davvero così impossibile come te lo sei costruito nella tua testa? Certo, bisogna sudare un po’ e fare un po’ di fatica, ma mentre lo fai puoi ascoltare la tua musica preferita: aiuta a far passare il tempo. E, anche se probabilmente all’inizio ti sentirai indolenzito, ti abituerai e diventerai sempre più forte.

Qual è la cosa peggiore che può capitarti se intervieni in una riunione di lavoro per proporre una tua idea? Che l’idea venga bocciata? E allora? E anche se ti trovi ad affrontare compiti più impegnativi – molto più impegnativi, come pagare una montagna di tasse arretrate, svuotare un garage ridotto al paradiso di un accumulatore seriale, dire la verità a qualcuno a cui hai mentito per molto tempo – il percorso verso il cambiamento comincia sempre con quella prima scintilla di volontà e determinazione.

Tieni conto che tutti noi tendiamo a ingigantire i problemi nella nostra testa rispetto alle loro dimensioni reali. Dire la verità si trasforma in una traversata del deserto del Sahara, e ritorno. Se succede così anche a te, cerca di scomporre il compito che devi affrontare in azioni più piccole, come “mettersi in piedi”, “alzarsi dal letto”, “leggere le email” e così via.

Ovviamente è possibile che tu debba fare i conti con problemi ben più grossi di questi semplici esempi, ma anche quando il gioco si fa duro questo metodo funziona eccezionalmente bene. Mettiamo il caso che tu abbia da molto tempo un segreto sgradevole, e magari te ne vergogni, ti senti in colpa, sei amareggiato. Forse questa è una decisione che potrebbe cambiarti la vita in modo significativo. «Sono pronto e determinato a confessare la verità alla persona a cui finora ho mentito?» Quando la metti in questi termini, raccontare tutto diventa un’occasione per parlarsi, ascoltarsi e affrontare le conseguenze. Probabilmente ti fa paura, ma puoi farcela. Non importa quale sia il compito che devi affrontare, ciò che conta è la qualità di vita che ti aspetta dopo averlo affrontato. Quando sei aperto e disponibile – niente riserve, niente bugie, niente blocchi e mezze verità – sei veramente la versione più vitale e incisiva di te stesso.

La maggior parte delle volte, il compito che dobbiamo affrontare è in realtà molto più semplice di quanto pensiamo. Il guaio è che di solito non ci prendiamo il tempo per analizzarlo davvero. Alcuni degli ostacoli che ci troviamo di fronte possono essere certamente impegnativi, ma allo stesso tempo quello che ci aspetta dall’altra parte è la vita dei nostri sogni. Una vita in cui siamo pronti, determinati, aperti e ispirati a metterci in gioco.

Di’ questa frase: «Sono pronto e determinato».

PIANTA LA BANDIERINA

Quando cominci a guardare il mondo in base a ciò che sei o non sei disposto a perseguire – e non che apparentemente vuoi o non vuoi – le cose cominciano a farsi molto più chiare.

Invece di sprecare tempo preoccupandoti delle cose che hanno gli altri, comincerai a concentrarti su ciò che è veramente importante per te e per la tua vita. Ti accorgerai che, non appena rimpiazzerai invidia, brama e desiderio con la determinazione a cambiare in meglio, le cose cominceranno a prendere forma.

Quando capiamo che cosa siamo realmente disposti a fare, riprendiamo il controllo di pensieri ed emozioni inconsci che prima governavano il nostro comportamento, dirottandolo lontano da dove volevamo arrivare davvero. Tu hai la capacità di determinare la tua verità, e non grazie a un qualche meccanismo del subconscio che si ripresenta dal passato, ma grazie alla tua parte cosciente e razionale, grazie alla facoltà di passare all’azione per il tuo bene. La determinazione è una cosa autentica e meravigliosa che solo tu puoi generare. Pensieri come “Sono un fallito perché non sono ricco” o “Sono una buona a nulla perché non porto la 40” non avranno più il potere di farti sentire uno schifo, perché avrai riconosciuto le tue scelte e te ne sarai assunto la responsabilità. Una volta che avrai inquadrato gli ostacoli sul tuo cammino in termini di «Sono pronto e determinato» e «Non sono disposto», invece di svalutarti con giudizi negativi su te stesso e sulla tua situazione, potrai sfondare le barriere che ti sei autoimposto e che sono il tuo vero limite. Riuscirai a vedere al di là del discorso interno negativo e delle paranoie.

Ti renderai conto che, quando sei pronto e determinato a fare quello che è necessario, non conta nient’altro. Non rimanderai le cose che sei davvero disposto a fare. Non trascurerai le responsabilità che ti sei assunto, perché proverai un forte senso di determinazione a portarle avanti.

La determinazione è la linfa vitale del nuovo, una riserva infinita di possibilità e di potenziale, uno stato mentale in cui può rivelarsi un nuovo futuro e rinascere un nuovo te stesso.

Continua a chiederti “Sono pronto e determinato?” ancora e ancora, finché sarà la prima cosa che sentirai al mattino al risveglio e l’ultima la sera prima di addormentarti; mentre guidi, mentre fai la doccia: “Sono pronto e determinato?”. Chieditelo, chieditelo, chieditelo finché uno squillante “Sì” risuonerà nella tua coscienza. “Sono pronto e determinato!”

Te lo chiedo ancora una volta: «Sei pronto e determinato?».