10.  L’IGIENISTA CHE DIVENTA UN PROBLEMA

Non solo nella società, ma persino all’interno della propria famiglia, un ricercatore salutista, quando tende a divulgare le proprie vedute, finisce per diventare una sorta di ostacolo e di rompiballe.

Negli USA, lo hanno già classificato ed etichettato. Si chiama ortoressico, ovvero una persona che, ai limiti estremi, sviluppa una forma di fobia per i cibi non sani.

Chiaro che si è trattato di una penosa campagna dissacrante e organizzata contro gli scomodissimi salutisti, volta a mettere in cattiva luce chi si dedica all’istruzione alimentare indipendente.

Il questo-fa-bene e il quello-fa-male, applicati a tutti i cibi e a tutti i comportamenti, finirebbero per trasformarsi in una specie di gabbia condizionante, in causa di disturbo e irritazione. Per cui diverrebbe importante saper chiudere un occhio e non essere sempre rigorosi e intransigenti. Su questo punto si può anche essere d’accordo.

Ma è troppo evidente in questo frangente lo scopo denigratorio di determinati ambienti produttivi nei riguardi di chi cerca di insegnare alla gente a rispettare il proprio corpo.

I ragazzi più giovani in ogni caso non ti ascoltano troppo, perché vai a limitare la loro voglia di sbagliare e di fare esperienza diretta in tutta libertà. Gli anziani non ti seguono pure, essendo troppo legati ai vecchi schemi e alle loro inveterate abitudini. La gente in generale è distratta e svogliata. Vuole essere lasciata in pace. Non ha nemmeno grande disposizione alla lettura e allo sforzo mentale. Ha già i suoi percorsi da fare e rifare secondo abitudini e gusti consolidati negli anni. Ha pure le tasse da pagare. Ogni sei mesi in Italia, chiunque si è illuso di costruirsi una casa sua e una proprietà privata sua, si ritrova a dover pagare una salatissima imposta comunale chiamata ICI, che trasforma ogni proprietario in un affittuario del comune stesso, togliendogli in pratica la soddisfazione di essere padrone integrale della sua propria casa. Un’imposta che nemmeno il peggiore Lenin avrebbe mai osato imporre nel suo stato sovietico. Vivere in paesi affetti da queste tendenze persecutorie, che portano a far disamorare i propri cittadini della propria terra, e persino a farli emigrare verso altri lidi, comporta conseguenze pure sulla dieta e sul comportamento. Non si può essere soggetti a continua persecuzione economica e pecuniaria, e trovare nel contempo lo spirito di dedicarsi alla propria salute, quella magica spinta a divertirsi e a sorridere che ti permette di prenderla poi con filosofia.

Lo scetticismo e il fatalismo predominano.

O, peggio ancora, c’è negli individui l’incrollabile convinzione di essere tutto sommato nel giusto. Convinzione che non vacilla mai, almeno fino a quando non succede un crack improvviso, un capitombolo. Talvolta nemmeno tale evenienza disgraziata serve da insegnamento.

Per il povero cristo igienista ci sarebbe davvero di che mandare il tutto a quel paese, e lasciare che ognuno continui a fare quello che gli pare.

Perché affannarsi tanto, se ci si trova di fronte ai peggiori sordi che non ti vogliono ascoltare? Purtroppo, o forse per fortuna, non ci riesce. Sarebbe un tradimento della nostra causa culturale in favore della protezione di tutti gli animali del creato, e del nostro impegno in favore della salute del corpo e dell’anima dell’essere umano. L’arrendevolezza è un nemico da combattere. La rilassatezza e la pigrizia mentale sono lussi che non possiamo concederci.

Non ci possiamo dare per vinti. Finiremmo per sentirci dei vili e degli irresponsabili.