14. LA LEZIONE DEL GALLO: PIÙ CHE VIAGRA SERVONO TANTE BUONE GALLINE
Impariamo dagli animali, che sono i migliori insegnanti possibili per l’uomo. Dalle mie parti, in Friuli, quando si vuole zittire qualcuno che infastidisce o parla troppo, anziché dirgli sta zitto gli si dice tu parla solo quando il gallo fa pipì. Siccome il gallo fa sempre e solo il suo sbit classico, e quindi mai nessuna pipì, è chiaro che il malcapitato chiacchierone non potrà più spiaccicar parola.
Il gallo, signori miei, fa il meglio del meglio. Mangia tutte le cose verdi e acquose che trova, incluso foglie di radicchio e steli d’erba, ed anche i vermicelli. Se gli viene dato troppo mais beve abbondante acqua, e continua a fare cacca umida, rispettando la legge naturale del 70% di contenuto d’acqua. La prova che la sua scelta è vincente viene dalla osservazione di un pollaio naturale o da un cortile.
Il pennuto maschio non solo riesce a soddisfare qualche decina di galline tutti i santi giorni, soffermandosi e ripetendosi con quelle che lo interessano di più, ma trova il tempo anche per le sue esplosioni canore. E pare che ogni chicchirichì verso il cielo sia un ringraziamento al creatore per avergli mandato tanto ben di dio soffice e piumato, e rigorosamente privo di mutandine.
E se qualcuno osa entrare nel suo harem privato, sia che si tratti di un gallo concorrente o persino del padrone, gli salta pure addosso. Mentre ogni eventuale aggiunta di nuove galline gli arreca evidente compiacimento. È chiaro che la situazione vale solo per animali ruspanti e liberi. I galli in batteria, privi di sole e di cibi naturali ed acquosi, allevati a mangimi concentrati, si reggono a malapena in piedi, e non hanno alcun grazie da inviare al cielo. L’esempio del gallo, almeno per la parte relativa ai cibi ad alto contenuto d’acqua, viene seguito ovviamente da tutti gli animali in libertà, con risultati splendidi.
È evidente comunque che pure il gallo più forte non potrà reggere a quei ritmi. Più galline ha a disposizione e prima verrà il suo momento.
Ma vuoi mettere la soddisfazione di una vita ruspante a spiumare le sue pollastre un migliaio di volte e la triste alternativa di una vita in batteria a maledire chi ha confinato le galline in gabbie separate?
Era inevitabile che più di qualche padrone rimanesse sbalordito dalle prestazioni del suo gallo, di gran lunga superiori alla propria più sfrenata e licenziosa fantasia. Pare che da lì sia nata la brillante idea di inventare il Viagra. Solo che la Pfizer, nel fornire le sue pillole miracolose ai maschi traballanti e ai giovani in vena di strafare, si è dimenticata un dettaglio fondamentale: più che le pillole, contano le tante buone galline. Così si muore magari esauriti, ma si evita di crepare di noia e di assuefazione