31. DIECI REGOLE SPECIFICHE PER PREVENIRE IL CANCRO
LA TEORIA DELLA SCARSA OSSIGENAZIONE E LA TEORIA DELLA INTOSSICAZIONE
Quanto al cancro, sappiamo che la sua diagnosi significa spesso sentenza di morte, dato che il 50% dei diagnosticati muore entro i 5 anni. Più che una malattia, il cancro è una moltitudine di malattie.
Una prima cosa importante da sapere è che, ogniqualvolta un paziente possiede meno di 10 grammi di vitamina C nel sangue, è giusto sospettare una presenza cancerogena.
I pazienti cancerogeni sono anche contraddistinti da bassi livelli enzimatici (dovuti alle loro tipiche diete devitalizzate) e da basse temperature corporali (dovute alla loro situazione di ormai cronica debolezza organica).
Prima di essere colpiti dal cancro, essi hanno in genere sviluppato una chimica perversa del proprio sangue, una funzione marginale dei propri organi vitali, una diminuita attività enzimatica che impedisce loro di digerire e assimilare qualsiasi cibo (soprattutto qualsiasi cibo devitalizzato).
E già con questo abbiamo un quadro coerente della situazione.
Ricordiamo in proposito che la frutta matura, virtualmente pre-digerita in origine per la sua dotazione di enzimi, richiede attività enzimatica corporale nulla, e rilascia il 100% di contribuzione delle sue sostanze nutritive. Essa rappresenta il cibo massimo per tutti, sani e malati, ma in particolare essa è preziosa e indispensabile per la gente disenzimizzata.
Il Cambridge test 2001 ha provato in modo inequivocabile che le necessità umane giornaliere di vitamina C sono 5-6 volte maggiori di quelle indicate pomposamente e superficialmente dai minimi RDA americani, e che una dieta fatta di almeno 5 pasti-frutta-giorno (solo frutta mescolata a niente altro) sono una prescrizione precisa per tutti gli esseri umani che vogliano evitare cancro e cardiopatie in primo luogo, e tutte le altre gravi affezioni dei giorni nostri in seconda istanza.
Le due teorie più credibili sulle cause di cancro sono collegabili a situazioni di scarsità d’aria e di ossigenazione, o a situazioni di eccessiva presenza tossica. Entrambe provate e verificabili, e dunque vicinissime alla realtà. Ma non si può escludere che il cancro dipenda da entrambe le situazioni intrecciate assieme.
A) LA TEORIA DELLA SCARSA OSSIGENAZIONE
Le cellule normali e funzionanti richiedono ossigeno per sopravvivere, e se private del medesimo hanno due sole scelte, morire o trasformarsi in cellule cancerogene (cellule cancerogene che sopravvivono bene in assenza di ossigeno).
Ripetute analisi ed esperienze cliniche hanno dimostrato che la gente sana, e in particolare i vegetariani, posseggono nel proprio colon una abbondanza di batteri aerobici. I cancerosi, ma anche i mangiatori di carne e i consumatori di cibi tendenzialmente alto-proteici, hanno invece un colon colmo di batteri anaerobici. Questo succede perché, quando un essere umano si ciba di carne, ovvero di carne cotta e di proteine cotte, la digestione è lunga, imperfetta e incompleta poiché quel cibo è inadatto al sistema digestivo umano, e perché esso ha la complicazione di essere privo di enzimi, cioè devitalizzato. Così le proteine residue e indigeste arrivate al colon vengono sottoposte a un processo di putrefazione deossigenato, dove tutti i batteri aerobici diventano anaerobici. Il colon viene dunque colonizzato dai batteri anaerobici. Il colon ha collegamenti diretti e intensi con la bile. Gli acidi biliari reagiscono con i prodotti metabolici dei batteri anaerobici e formano acidi apcolici e acidi deossicolici, entrambi tossici e cancerogeni. Questa mescola micidiale viene convogliata dalla bile al fegato per un tentativo senza speranza di detossificazione. Il fegato non può che rifiutare tali intrugli e mandarli impotente in circolo nel sangue. Alla fine l’intero organismo viene avvelenato.
L’appendicite è pure legata ai pericolosi batteri anaerobici del colon, come dimostrato dalle ricerche del dr. Norman Walker.
Un’altra conseguenza negativa della carne cotta e della indigestione da proteine è la formazione di ammoniaca. Quando si mangiano cibi proteici, si è esposti a rilevanti quantità di ammoniaca lungo il tratto intestinale, quale sottoprodotto azotato della disgregazione proteica.
Come dimostrato dal dr. Willared Visek della Illinois University Medical School, l’ammoniaca si comporta come prodotto chimico cancerogeno, ed è capace sia di eliminare le nostre cellule che di sviluppare nuove cellule cancerogene.
Risulta infatti che l’incidenza di cancro al colon è parallela alla concentrazione di ammoniaca nel colon. La formula dell’ammoniaca (NH3) rivela una presenza di azoto e idrogeno, ed un’assenza di ossigeno.
Stessa cosa succede con la cadaverina (NH2-CH2-NH2), sempre presente nei casi di putrefazione in carenza di ossigeno.
Il dr. Raymond Shamberger, della Cleveland Clinic Foundation, ha identificato nel manzo (e a più bassi livelli nelle carni di pollo-pescemaiale) la potente cancerogenica malonaldeide, prodotto chimico che si forma immediatamente dopo la morte degli animali nei macelli, e che è pure responsabile del fenomeno rangidità. E anche qui si parla di composti de-ossigenati e cancerogeni.
B) LA TEORIA DELLA TOSSIEMIA O DELL’INTOSSICAZIONE (SCUOLA DI SHELTON)
Nella teoria delle tossine, tipica dell’igienismo sheltoniano, se le cellule normali vengono esposte ripetutamente a sostanze chimiche irritanti derivate da diete sbagliate, le cellule normali si convertono a cellule cancerogene.
A questo punto sarà interessante vedere se esistono strategie valide per evitare di fare brutti incontri.
Come proteggersi dal cancro in dieci mosse?
1 – evitare il fumo attivo e passivo, evitare i posti affollati e chiusi;
2 – evitare carni e grassi animali, specie se sottoposti a cottura;
3 – mangiare frutta in abbondanza più volte al giorno;
4 – evitare cibi sbagliati (cibi animali, cibi concentrati, cibi devitalizzati, cibi cotti);
5 – evitare nitrati e nitriti (usati come conservanti per prodotti carnei);
6 – evitare saccarina e dolcificanti artificiali tipo aspartame, nonché tutte le bevande gasate e dolcificate;
7 – evitare cibi grigliati e affumicati (contengono benzopirene);
8 – evitare coloranti e prodotti chimici nei cibi, evitare farmaci e vitamine sintetiche e integratori minerali;
9 – evitare il sale;
10 – evitare bevande alcoliche e bevande nervine.
Due parole sul calcio e l’osteoporosi. È infatti ironico e paradossale che un cibo, largamente pubblicizzato e promosso da media e istituzioni quale il latte e i suoi derivati, sia in realtà maggiore causa di osteoporosi per il suo alto contenuto di acidificanti proteine e di fosforo, sostanze calcio-incompatibili. Gli estrogeni (anche quelli apparentemente innocenti come la lecitina di soia), vengono spesso prescritti per prevenire la osteoporosi. Ma tali estrogeni hanno effetti collaterali che sono più dannosi ancora della osteoporosi stessa (cancro uterino, malattie della cistifellea, tumori al fegato, alta pressione, peggioramenti del diabete).
Del resto il peggiore approccio possibile ai mali resta sempre quello di affidarsi acriticamente alle medicazioni, da prescrizione o da banco. Questo vale anche per il comune mal di testa. I medici sanno da molti anni che prendere pasticche antidolorifiche e soprattutto aspirina danneggia in modo automatico fegato e reni, eppure nulla fanno e nulla oppongono.