42. LA CORRETTA DEFINIZIONE DI CIBO E GLI ERRORI NELL’ALIMENTAZIONE MODERNA
SE ABBRACCI LA FRUTTA, DEVI ABBANDONARE LA CARNE, NON CI SONO SANTI
Ogni sostanza su questa terra è cibo oppure è veleno per il corpo umano. Non ci sono vie di mezzo.
Se una sostanza viene utilizzata senza causare danni interni, e se apporta dunque un utile netto, un nutrimento positivo nel breve e nel lungo periodo, è classificabile come cibo.
Il cibo dunque è qualsiasi sostanza organica non velenosa che l’organismo è in grado di trasformare nella sua propria struttura cellulare. Gli elementi del cibo che il corpo utilizza sono le proteine, i carboidrati, i grassi, i minerali e le vitamine. Ma nessuno di tali elementi, in forma isolata, è in grado di sostenere la vita e la crescita. È piuttosto la complessità del cibo che determina la sua abilità a sostenere la vita. Complessità da non confondersi con ampliamento a dismisura e senza criteri selettivi. Complessità da intendersi come composizione bilanciata di sostanze provenienti dal cibo della specie, che nel caso dell’uomo è rigorosamente circoscritto al regno delle piante.
Essendo la costituzione dell’uomo invariabilmente identica, le regole nutrizionistiche sono univoche e valgono in genere per tutti, salvo i casi di emergenza temporanea.
Se un cibo è ottimo, è ottimo per tutti, bianchi e neri, sani e malati, grandi e piccoli svezzati. Se è pessimo, è pessimo per tutti.
Esistono dei consigli pratici precisi per una corretta alimentazione:
a) Ridurre drasticamente o eliminare le proteine animali. I cibi sotto accusa sono le carni, il pesce, le uova e i formaggi. Includere nella dieta cereali integrali, legumi e carote, frutta secca e oleosa, cibi naturali crudi e non cotti. Non in sostituzione (poiché carni e simili non vanno mai sostituiti) ma solo in parziale alternativa.
b) Ridurre drasticamente o eliminare i grassi, soprattutto se cotti.
Ci riferiamo sempre a carni, pesce, uova, latticini.
Ottime alternative l’olio di oliva extravergine pressato a freddo, da usarsi crudo sugli alimenti, e il frutto avocado.
c) Introdurre nella propria dieta giornaliera cereali integrali e farine macinate a freddo (fiocchi avena, miglio, orzo, segale, farro, riso scuro, semolini, farina di castagne, farine di manioca).
d) Eliminare tutti i cibi contenenti conservanti, coloranti, dolcificanti.
e) Introdurre nella dieta un consumo abbondante e quotidiano di verdure crude come antipasti.
f) Prevedere un consumo abbondante di frutta, specie di mattina a digiuno, e aggiungere altri 5 pasti di frutta durante il giorno staccati dai pasti principali e sempre a stomaco vuoto (ma per fare ciò correttamente, non deve mai circolare carne e pesce per il nostro canale gastrointestinale, pena fermentazioni e putrefazioni). In pratica, se si abbraccia la frutta, si deve abbandonare la carne. Non ci sono santi.
g) Autovietarsi il sale raffinato (cloruro di sodio al 99,9%) e limitarsi pure con sale marino integrale.
h) Autovietarsi zucchero e dolcificanti sintetici. i) Rispettare le combinazioni alimentari. Quelle dettate dall’igienismo naturale.
Quanto agli errori della moderna alimentazione, potremmo definirli davvero un bestiario.
Negli ultimi decenni l’alimentazione è cambiata. Negli ultimissimi anni è degenerata ancora di più. I risultati sono sotto i nostri occhi. Malattie croniche degenerative che costituiscono la principale causa odierna di malessere e morte, quali cancro, malattie metaboliche e cardiocircolatorie, artrosi, malattie autoimmuni, che messe assieme rappresentano un vero e proprio flagello sanitario.
Gli errori più comuni li conosciamo bene uno ad uno:
a) Eccesso calorico, visto che consumiamo molte calorie in più rispetto al nostro fabbisogno. Il surplus calorico porta inevitabilmente a sovrappeso e obesità.
b) Situazioni psicologiche negative. Stati d’ansia, di insoddisfazione, di disagio, di carenza affettiva, di insicurezza, di stress. Questi stati reclamano psicologicamente una compensazione e portano a mangiare di più del necessario.
c) Fretta eccessiva nel mangiare.
d) Cibi poveri e cibi indigesti. Cibi sbagliati (carni e simili) sottoposti a trattamenti, trasformazioni, raffinazioni, cotture.
Le esigenze fisiologiche dell’organismo non sono soddisfatte dagli zuccheri industriali, dai grassi e dalle proteine, ma da vitamine, minerali (oligoelementi), biostimoline, enzimi, aminoacidi essenziali, acidi grassi essenziali, auxoni o fattori di crescita, flora batterica dei cibi stessi.