20. VALORE SCADENTE DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA SUL MERCATO?
Dire che la frutta e la verdura comprate siano prive di valore è cosa esagerata e non realistica. Nessuno mi distoglierà da una bella cassetta di uva, o di mele nuove, o di fragole profumate, con la scusa di inquinamenti del suolo o dei trattamenti che pure esistono. Meglio di sicuro la frutta che tu stesso puoi raccogliere con le tue mani. Meglio se si tratta di alberi cresciuti in terreni liberi da fertilizzazioni artificiali. La frutta comunque non cresce in fretta. Ci mette mesi a svilupparsi e maturare. Subisce un ciclo naturale che è già di per sé garanzia di salute. Le campagne di dissuasione contro i reparti ortofrutta nascono dalle solite fonti a difesa della proteina e della bistecca. Più anguria si mangia e meno voglia di salame e di prosciutto rimane. Frutta e non-cibo tendono ad escludersi l’un l’altro. Sono decisamente incompatibili.
Chi parla male della frutta commerciale inquinata, non vuole in realtà colpire quel tipo particolare di frutta, ma la frutta tutta in generale, onde evitare il rischio che essa diventi il cibo cardine.
Si tende a far prevalere la linea culturale filo-proteica su cui ci si è mossi per anni e per decenni. Dimenticando che il nostro ph organico e sanguigno è alcalino. Il frutto, commerciale o no, è antiacido ed alcalinizzante, è l’alimento della salute e della giovinezza.
Gli acidi deboli della frutta non inacidiscono all’interno come tanta gente erroneamente crede, ma per reazione alcalinizzano il sistema e quindi ringiovaniscono e rafforzano. Trattandosi di acidi deboli, hanno la tendenza ad essere ossidati con formazione di acido carbonico, il quale si combina col sodio e il potassio presenti nell’organismo e dà carbonati e bicarbonato che sono veri e propri tamponi alcalini.
La frutta è pertanto una contromisura efficace e costante alla minaccia di acidità. La frutta è uno sbarramento antiacido contro l’acidità prodotta da chi continua a buttar dentro cibi proteici, carni, latticini, ovvero i cibi-miraggio contenenti la magica proteina, la sostanza mitica auspicata dalle nonne e dalle mamme. L’aroma inconfondibile e gratificante della frutta deriva poi da complesse sostanze eteree e dagli oli essenziali sempre presenti.
Le tecniche colturali odierne permettono di anticipare verdura e frutta di un paio di mesi, ed anche di posticiparle. Certo che la fragola del tuo orto vale tre volte di più. Ma il frutto da serra, anche quello peggiore, è sempre un modo discreto per superare l’emergenza, trattandosi di qualcosa di vivo e quasi-naturale, ancorché privo di energia magnetico-solare, mentre ogni alternativa inscatolata o peggio ancora macellata, non trova alcun albero in natura a cui potersi riferire, anche se la gioventù, specie quella cittadina, pare convinta che gli hamburger siano dei frutti nati pacificamente da un albero.