30.  GLI ALLEVAMENTI DI GIRINI E RANE, DI CONIGLI E STRUZZI

Itormenti e le torture nei riguardi delle povere bestiole non finiscono mai. E non finisce di sbalordire la stupidità umana di cercare testardamente sostanza nutritiva nelle direzioni sbagliate. La rana, al pari forse della piccola lucertola nostrana, è un animale simpaticissimo, meritevole di particolare protezione. È dotata di un senso musicale eccezionale che le permette di inscenare cori perfetti che risuonano dovunque c’è dell’acqua e dell’umidità. Le rane sono gli animaletti preferiti dei nostri bambini, molto più dei cani e dei gatti. Pianificare e preannunciare lo sviluppo di nuovi allevamenti per la produzione e la commercializzazione di carne di rana, quasi si trattasse di una prospettiva di sviluppo e di arricchimento dell’economia nazionale, è davvero cosa da far accapponare la pelle.

La sorte malaugurata che ha coinvolto bovini, equini, suini, ovini, gallinacei, palmipedi, assegnando a ciascuna categoria sistemi specifici di allevamento moderno, a base di strutture metalliche smontabili e componibili, di metodi di crescita cosiddetti razionali, di mangiatoie riempite di farine ossee di altri animali e integrate con farmaci e vitamine sintetiche e integratori minerali e ormonali, di spazi incredibilmente ridotti e superaffollati, di sistemi di tortura indicibile basati sulla illuminazione continua per favorire l’ingozzamento continuo e lo sviluppo più rapido del peso, di sistemi di macellazione in serie e alla svelta prima che appaiano i segni del cancro, sta ora riguardando categorie prima trascurate o impensate. I pianificatori e i designer della morte in batteria stanno dunque lavorando a pieno ritmo. Altre specie sono là pronte a diventare prossimo oggetto del desiderio. Un allevamento di struzzi fa guadagnare enormi quantitativi di denaro. Ma pure le rane, così piccole e inermi, pare promettano assai bene. Chissà poi i loro piccoli girini neri, teneri e privi di ossicini, che in pochi giorni sviluppano le zampette nelle vasche dei ragazzi. Il loro prezzo potrà andare sicuramente alle stelle. E chissà quali sostanze interessanti ci saranno in quelle carni nuove. Saremo magari in grado di saltare allegramente e di captare a queste nuove razze i segreti del loro entusiasmo e della salute che ormai scarseggia in noi umani disumanizzati. Anziché procedere ad un auspicabile urgentissimo ravvedimento, stiamo affondando e precipitando in caduta libera verso il buio più nero.

Ce n’è abbastanza per cancellarci dall’elenco di questo tipo di genere umano col quale non ci sentiamo di avere nulla da spartire, nemmeno un semplice dialogo.