46. BASI SCIENTIFICHE DEL VEGANISMO
UNA PAGINA PER CONVINCERE GLI SCETTICI
Che l’essere umano sia stato pianificato, disegnato, costruito pezzo per pezzo dal creatore, come mangiatore di frutta, verdura, semi e radici, è comprovato da una valanga di indizi, di dettagli grandi e piccoli, che vanno dalla sua conformazione fisica esterna ed interna (mani, portamento eretto, sistema gastrointestinale extralungo) alla sua strutturazione psicologica, estetica e spirituale.
Mentre per gli animali carnivori che uccidono per istinto e necessità non si pone un problema di scelta, ma si cattura la preda e la si mangia semplicemente, per l’uomo è sempre esistito il dibattito se sia o no giusto ed opportuno cibarsi della carne di altri viventi. Il semplice fatto che ci sia questo continuo e angosciante interrogativo, sta a dimostrare la maggiore complessità e particolarità dell’approccio umano a questo problema, e l’esistenza all’interno dell’uomo di un termometro morale, di un monitor che non è istintuale ma piuttosto morale e spirituale.
Diverse scienze tipo l’antropologia, l’anatomia, la biologia, hanno confermato in modo inequivocabile la struttura vegana dei primati, e l’uomo, come ben sappiamo, è il re dei primati a tutti gli effetti. Ma se uno non si accontentasse di quanto sopra e volesse una prova inoppugnabile, eclatante, stratosferica, della formula uomo uguale vegano, essa è a portata di mano.
Il sangue umano vale 7.50 sulla scala acido-alcalina che va dallo zero (massima acidità) al 7 (neutro), al 14 (massima alcalinità).
Chiunque ci abbia fatti, sia esso un creatore divino o sia esso un processo evolutivo automatico (lascio a ognuno le proprie intime convinzioni), egli ci ha dotati di un sangue alcalino, al contrario degli animali carnivori, che hanno un sangue acido. Questo dettaglio è d’importanza fondamentale per la determinazione di quale sia il cibo della specie umana, e di quale non sia invece alimento adatto al nostro sistema. Succede infatti che frutta e verdura allo stato naturale non cotto, poco importa se dolci come le ciliegie, o aspri e piccanti come il limone e il peperoncino, hanno tutte un effetto alcalinizzante all’interno del nostro organismo, per cui vengono recepite, digerite, assimilate, in modo veloce, naturale, privo di effetti collaterali perversi. Al contrario, tutti i cibi di origine animale, dal latte alla carne nelle varie forme, sono acido-formanti all’interno del nostro sistema e producono una tremenda acidificazione del sangue, causando, ogniqualvolta vengono ingeriti, pesanti interventi di emergenza del sistema immunitario che li riconosce immediatamente come sostanze estranee, invasive e incompatibili. Per rimediare agli effetti acidificanti, che sarebbero di per sé sufficienti a farci morire all’istante se non esistessero i rimedi protettivi di emergenza, l’ipotalamo invia tramite il sistema endocrino un ordine perentorio al sistema compensativo osseo affinché esso rilasci una determinata spruzzata di calcio interno al fine di tamponare all’istante l’effetto perverso di latte e carne e proteine.
Al fine di bloccare anche gli effetti inquinanti delle sostanze carnee, l’ipotalamo manda altro messaggio al sistema immunitario affinché intervengano i linfociti del sangue e i fagociti dell’interferone cellulare, a fagocitare le cose peggiori che si trovano nella carne (indoli-fenoli-antibiotici-ormoni-putrescine-cadaverine) e che non possono essere mandate fuori così come stanno pena gravi danni agli organi emuntori (fegato-pancreas-reni-pelle).
Tutta questa frenetica attività di appropriazione linfo-fagocitica, di spazzatura e pulizia interna, non è affatto gratuita ed ha invece costi altissimi da pagare in termini di vitalità, di resa energetica, di conseguenze negative a breve e lungo termine, di invecchiamento precoce.
Un pasto carneo tiene impegnato il corpo allo spasimo per una quarantina di ore, prima di essere elaborato ed espulso in modo comunque incompleto dal sistema.
E in queste 40 ore succede davvero di tutto.
Il cuore deve battere più veloce, la temperatura corporea deve salire di almeno un grado, il sistema immunitario deve stare in allerta per l’emergenza, i sistemi compensativi devono rilasciare preziose risorse interne che vanno a impoverire le nostre dotazioni organiche (enzimi vivi, minerali organici, vitamine vere, zuccheri autentici, acqua biologica), al fine di ovviare alle carenze dietologiche dei cibi inappropriati introdotti nel corpo (cibi non della specie o non-cibi, cibi cotti ed enzyme-less ovvero devitalizzati).
È per questo che si usa dire che la carne ha effetti non nutritivi ma stimolanti. Un corpo sotto pressione può addirittura dare segnali estremamente sbagliati al soggetto coinvolto. Egli proverà vampate di calore e sensazioni temporanee di potenza, e vivrà quella frenetica attività interna del suo organismo come una esperienza positiva determinata dalla ingestione di carne, qualcosa di simile a una forte accelerazione di un motore determinata da qualche additivo capace di stimolarlo e mandarlo fuori giri.
Alla fine, superata l’emergenza, si fa la conta dei morti e dei feriti, e si valutano i danni.
Il veleno carne e il veleno latte hanno causato acidificazione del sangue e prelevamento osseinico con conseguente processo di osteoporosi, hanno prodotto stimolazioni e scompensi, hanno scomodato i sistemi compensativi e il sistema immunitario (gente che preferisce essere lasciata tranquilla, o comunque essere usata solo raramente e nelle reali emergenze straordinarie), hanno impoverito le nostre riserve organiche, hanno prelevato enzimi dalla nostra banca enzimatica producendo sicuro affaticamento e invecchiamento, hanno apportato una cifra calorico-energetica il più delle volte inferiore alle calorie spese per l’intera operazione di smaltimento rifiuti, hanno tolto spazio utile ai cibi giusti e veri (frutta-verdura) con conseguente sotto-alimentazione del sistema cellulare, hanno provocato gravi fenomeni di fermentazione e putrefazione all’interno del canale gastrointestinale causando stitichezza e inappetenza, sporcando la lingua, appesantendo l’alito, e rendendo maleodoranti tutti gli umori del corpo, hanno compromesso l’intero metabolismo provocando anche morìa abnorme di cellule, hanno spinto il malcapitato a bere cose improprie e dannose tipo alcool, caffé, cole, digestivi, e magari qualche aiuto farmacologico, tutte cose capaci di causargli ulteriori fastidi e danni.
Niente male davvero, per il frivolo capriccio di concedersi un pezzo di vita stroncata di un povero quadrupede.
Una specie di nemesi o di rivincita postuma da parte di quel povero essere trucidato, o una specie di resa provvisoria dei conti da parte di quel creatore che ha fatto l’uomo non certo per assassinare la bestiola e divorarsela, ma semmai per proteggerla ed assisterla.