5. IL MUCO E I GLOBULI BIANCHI
GENITORI CHE RIMPINZANO I PROPRI BAMBINI DI OMOGENEIZZATI E CARNE
I DIKTAK ALIMENTARI DI ATLANTA AL MONDO INTERO
Quando noi permettiamo al nostro corpo di intasarsi di muco (da acidificazione) e di sostanze come calcio sbagliato, fosforo sbagliato, ferro sbagliato (sbagliato perché, ad esempio, in forma inorganica, scarsamente o del tutto non assimilabile), oppure di caricarsi di residui chimici velenosi e colesterolo, possiamo logicamente attenderci una alta pressione sanguigna e un cuore sotto sforzo (conseguenza dei vasi sanguigni e dei capillari parzialmente intasati e dal diametro utile ridotto). Più muco implica sforzi di liberazione e dunque più globuli bianchi spazzini in azione (i quali aumentano sempre durante le malattie, e, vedi famosi esperimenti condotti da Kauchakoff in Svizzera già negli anni 30, aumentano pure durante la digestione dei cibi alto-proteici e dei cibi cotti, causando quel noto fenomeno negativo conosciuto col nome di leucocitosi).
Ci sono valanghe di genitori che hanno rimpinzato i loro bambini e i loro ragazzi di latte di mucca, di formaggi, di carni e di uova, di pesce, in tutti questi ultimi decenni di micidiale alto-proteinismo e di carnivorismo sfrenato e scriteriato, sotto l’influenza determinante del nutrizionismo medico-pediatrico e del martellante condizionamento dei media, dovunque ipnotizzati da un unico direttore d’orchestra planetario che risponde al nome di FDA (Food and Drug Administration) che sta ad Atlanta-Georgia-USA, sede non troppo casuale anche del gigante mondiale delle bevande gassate e dei fast-food e dei big Mac. FDA, massima autorità mondiale dell’alimentazione, all’inizio ascoltata e considerata in modi approssimativi, poi via via cogli anni, dallo sbarco in Normandia e dal dopoguerra in avanti circa, non solo ascoltata ma seguita ciecamente e persino obbedita. FDA che con le sue tabelle alimentari scientificamente insensate, siglate RDA (recommended daily allowances) ha dettato legge a tutte le bacheche pediatriche, scolastiche, mediche, ospedaliere del pianeta. Il mondo intero, salvo poche eccezioni, salvo zone sperdute occupate da gente non civilizzata, salvo cittadini disobbedienti non assoggettati alle pressioni e alle costrizioni brutali dei rispettivi ministeri della sanità, ha imparato a mangiare e ha mangiato seguendo le tavole dei comandamenti portate non da Mosè ma dalla FDA americana, da sempre saldamente, nota bene, nelle mani della potentissima lobby americana-mondiale del mais normale (e oggi di quello gonfiato e geneticamente modificato), degli allevamenti intensivi, della carne e del latte, dei gelati e degli omogeneizzati, e di tutta una impressionante catena di attività intrecciata definibile come big indotto.
È chiaro che tutta l’umanità sguazza oggi nel muco, ed anche purtroppo in problemi assai peggiori.
Le razze bianche del centro-nord Europa in particolare denotano spesso aspetto innaturale e patologico.
Primo perché le manca il pigmento colorato, per la carenza dei minerali di traccia (ferro in particolare), e secondo per la costante presenza di globuli bianchi in eccesso e di muco biancastro nel sangue. I pori della pelle sono costipati da muco bianco e secco, ed è per questo che finiscono per avere con una certa frequenza aspetto anemico e biancastro.
Dopo un esperimento durato alcuni mesi con un nutrito gruppo di aitanti colleghi medici tedeschi, a base di diete pulite e di diete di stagione (cura delle ciliegie lungo la penisola italica), e di vita attiva all’aria aperta, sembravamo tutti degli indiani e la gente pensava appartenessimo a una razza della zona tropicale. Tali condizioni erano dovute al prevalente ammontare dei globuli rossi, e ai livelli ottimali di ferro assimilato.
Questo è quanto usava scrivere Arnold Ehret (1866-1922), grande medico salutista di Friburgo-Baviera. Occorre tuttavia aggiungere che i guai causati dalle scuole sbagliate e dagli insegnamenti scriteriati hanno ormai devastato tutte le razze del pianeta. E non ci riferiamo solo alle diete palesemente fallaci, dove carne e latticini conducono la danza, ma anche alle diete del mangiare un po’ di tutto, da sempre consigliate dal medico della mutua. L’obesità, il diabete, le cardiopatie, il cancro, le anemie croniche, si riscontrano ormai anche tra neri, orientali, arabi e indiani, soprattutto se modernizzati, tutte genti che un tempo non conoscevano tali calamità fisiologiche. L’arrivo indiscriminato dei supermercati e delle catene dei fast-food, ma anche la semplice sopravvivenza dei vecchi ristoranti tradizionali con i loro menù errati di sempre, stanno lasciando il segno sull’intera popolazione civilizzata. E il monopolio assoluto sulla nutrizione è finito paradossalmente nelle mani non delle nuove scuole serie e responsabili che pure esistono, ma in quelle della cosiddetta haute cousine, delle scuole alberghiere, dei cuochi o chef che dir si voglia, indissolubilmente legati ai piatti ricercati ed elaborati, alla presentazione appetibile e golosa, alla sofisticazione e alla distruzione dei cibi mediante cottura, in nome della gola impura, del gusto corrotto, del palato condizionato.