8. LA MASSIMA PRIORITÀ DELLE MADRI: CIBO SUPER-RICCO PER I LORO AMATI BIMBI
NON UNA SEMPLICE SVISTA MA UN TRAGICO ERRORE DI VALUTAZIONE
Un principio fondamentale dell’alimentazione sana è quello di ricorrere il più possibile ad alimenti naturali, completi, bilanciati, non carenti di valori nutritivi essenziali.
L’unica categoria che risponde a tale requisito di base, per l’essere umano e primate uomo, è la frutta matura al naturale, e dunque non cotta, non imbottigliata, non inscatolata, al massimo seccata o disidratata per uso invernale d’emergenza.
Con la frutta e la sua compagna verdura non servono conteggi, calcoli, punti, tabelle. Basta mangiarne fino a sazietà per assicurarsi automaticamente una nutrizione priva di carenze. Nessun vegan al mondo ha mai subito una carenza di proteine o, a maggior ragione, una carenza di qualsiasi altro valore nutritivo basilare, tanto per fare un esempio.
Frutta, dunque, regina incontrastata tra tutti gli alimenti.
Idea non provocatoria ma scientifica.
Frutta ricca e non povera, completa e non carente, fonte unica e priva di alternative per la fornitura di acqua biologica libera da minerali duri, fonte unica di dolcificante perfetto quale il succo zuccherino, fonte integrale di vitamine-enzimi-minerali organici-auxoni-flavoni, fonte unica di proteine nobilissime e bilanciate, adatte a fungere da costituente basilare delle famose diete basso-proteiche da sempre raccomandate, magnificate e glorificate da tutti i grandi filosofi e medici dell’antichità.
Opinione del tutto opposta ahimè a quella da sempre coltivata dalle buone mamme, sempre desiderose di supernutrire la prole con più sostanza. Intendendo per sostanza qualsiasi alimento concentrato, denso, proteico, ricco, che diventa immancabilmente carne fresca o conservata più prodotti caseari per i carnivori, uova e latticini (abbinati a frutta e verdura) per i vegetariani imperfetti, cereali integrali e verdure cotte per i macrobiotici.
Termine sostanza proveniente da antiche paure ed antiche privazioni, dove a guerre e carestie, a inverni interminabili e privi di risorse fresche, non c’era migliore assicurazione che una cantina o un ripostiglio segreto dove tenere una riserva di salami e formaggi e lardo, e altri cibi non deperibili per l’emergenza.
Le mamme del mondo cercano il meglio per i loro bambini. È la natura. Gli danno le loro carezze, il loro amore, il loro latte. Esse andrebbero sulle più alte montagne e pure sul fondale più profondo degli oceani, e persino sulla Luna, pur di ottenere il cibo più ricco possibile da mettere in bocca alle loro minute creature in crescita, per renderle più forti e per farle crescere meglio e più in fretta.
Ma talvolta, il troppo amore porta a fenomeni negativi tipo l’eccesso di zelo.
Le madri non sono stupide. Hanno cuore e cervello. Ma sono nel contempo deboli e vulnerabili, proprio a causa del citato eccesso di amore e di zelo. Questo è il punto debole delle madri.
Le madri formano una categoria importantissima non solo per il ricambio generazionale, ma anche per il mercato. Esse hanno infatti appena creato i consumatori di domani. Le strategie di mercato sono tutte basate sulla psicologia, e la prima regola della psicologia è quella di puntare e di sfruttare i punti deboli della gente.
Ed è proprio in questo modo che le mamme del mondo sono state ipnotizzate, da diversi decenni, dal cibo magico per i loro pargoletti, dal cibo-sostanza, dalla miracolosa proteina.
La sostanza, per le madri, è diventata qualsiasi cibo concentrato, solido, spesso, cotto, di origine animale.
Uova, carni, pesce, formaggio, prodotti omogeneizzati, mescole grasse ed oleose, cadono esattamente nella categoria giusta del cibo-sostanza, mentre tutti i cibi naturali appaiono improvvisamente come cibi diluiti, deconcentrati, deboli, acquosi, poveri, cose di seconda classe.
Ma si tratta purtroppo di un grave e clamoroso errore di valutazione e di impostazione.