6. LA SAGGEZZA E I MECCANISMI DIFENSIVI DEL CORPO
Il nostro corpo è adeguatamente dotato di poteri neutralizzanti nei confronti di ogni minaccia esterna. Se del materiale estraneo riesce a invaderlo, l’organismo reagisce con uno schema difensivo apposito, producendo rossore, essudazione, calore e dolore.
Queste quattro reazioni cardinali vengono realizzate con esattezza, professionalità e precisione dalla macchina umana. Ogni particella della materia vivente all’interno del corpo organizzato è dotata di istinto di preservazione. Ogni cellula agisce istintivamente a difesa di se stessa. Il nostro corpo lotta costantemente per preservare e mantenere la sua integrità vitale. È aiutato in questo da una serie di linee difensive, di trincee, da barriere protettive.
A) LA PELLE
La prima linea difensiva è costituita dalla pelle, che impedisce l’accesso a corpi estranei fino a quando rimane integra, e dalle secrezioni protettive di bocca, naso e gola che intrappolano ed espellono particelle indesiderate.
B) I GLOBULI BIANCHI
Nel caso di ferite e di offese alla superficie esterna, è pronta la seconda linea difensiva, composta dai globuli bianchi, cellule a forma allungata tipo amebe, che viaggiano attraverso il sangue. Il pus, la sostanza giallastra che si accumula sulle ferite infette, è l’evidenza fisica di questa battaglia in corso tra globuli bianchi e sostanze velenose e sporcizie da respingere. Il pus è fatto da milioni di globuli bianchi, cellule bianche morte e batteri messi fuori combattimento.
C) I LINFOCITI E IL SISTEMA LINFATICO
La terza linea di difesa comincia con i linfociti, cellule minute che circolano attraverso la linfa della corrente sanguigna. La linfa è il fluido incolore del corpo, ed equivale al sangue privato delle cellule ospitate e dei colloidi (particelle in sospensione). La linfa fa la spola tra le cellule, apportando nutrizione e rimuovendo escrezioni. La maggior parte delle tossine accumulate nella linfa e nelle cellule non va a mescolarsi col sangue. Tali fluidi pericolosi sono convogliati nel sistema linfatico, e filtrati attraverso le ghiandole e i nodi linfatici, che detossificano il materiale. I nodi contengono cellule difensive e cellule spazzine. Il sistema linfatico è una autentica barriera difensiva. Come pure il sistema sanguigno, o il sangue, è una barriera protettiva formidabile.
Quando un linfocita identifica una cellula estranea, esso la segnala all’ipotalamo allo scopo di allestire istantaneamente delle proteine difensive speciali chiamate anticorpi.
L’intero assieme dei sistemi sanguigno e linfatico, degli enzimi e delle secrezioni interne, delle secrezioni ormonali, e tutte le altre funzioni interne, sono disegnate per far fronte a tutte le emergenze e le necessità del corpo.
D) L’INTERFERONE E I FAGOCITI
La quarta linea difensiva consiste nella capacità del corpo di produrre interferone, una proteina cellulare, come mezzo di difesa contro la proliferazione o meglio contro l’accumulazione dei virus.
L’interferone, tramite i suoi fagociti (cellule fagocizzanti), divora e digerisce il materiale patogeno virale, lo ingolfa e lo avvolge, favorendone l’espulsione dai tessuti e dal sangue. L’interferone impedisce ed inibisce le cellule normali dal diventare cellule tumorali di escrescenza, e i suoi effetti antivirali persistono per una o due settimane dopo la guarigione. Gli anticorpi, che rimangono esternamente a lungo sulla superficie delle cellule, sono meno efficienti dell’interferone nella lotta alla degenerazione cellulare.
Come al solito, i tentativi umani di riprodurre in laboratorio sostanze naturali portano sempre a brutte copie e a risultati deludenti. È successo con la versione farmacologia delle vitamine (vitamine sintetiche), con i minerali inorganici degli integratori, con le insuline animali e sintetiche, e si è ripetuto con l’interferone sintetico, annunciato come cura miracolosa contro l’epatite e il cancro, e accusato alla fine da più parti di essere addirittura cancerogeno.
E) LA FEBBRE
La quinta barriera difensiva, se vogliamo, è la stessa febbre. La febbre, soprattutto quella alta, oltre alle preziose funzioni che ha per la salute, offre anche il vantaggio di aumentare la produzione interna di interferone, realizzando una combinazione calorica e biochimica micidiale contro ogni eventuale tipo di virulenza e ogni accumulo tossico da espellere.
Ciononostante molti medici continuano a considerare la febbre come un nemico da combattere, e il consumo mondiale di antipiretici o di febbrifughi non tende affatto a diminuire.
Il grande maestro igienista australiano dr. Alec Burton, ha affermato ripetutamente che la febbre è regolata nel cervello, e che viene limitata entro margini accettabili di sicurezza dall’azione di enzimi specializzati nella produzione e nella gestione ottimale del calore. Il corpo produce calore e febbre per un motivo, e non a caso. Se si cerca di raffreddare il febbricitante con panni freddi o peggio con farmaci, si costringe il suo organismo a produrre più calore per ripristinare l’alto calore stabilito in origine, causando lavoro in più e ritardi nella guarigione. Nessun danno proviene dalla febbre, mentre tanto danno proviene dalle interferenze umane. Il caldo è segnale positivo di vitalità e di reattività.
Già Parmenide, del resto, filosofo e medico della Magna Grecia usava esprimersi con la celebre frase Datemi la potenza della febbre, e saprò fare mirabilie. Questo avveniva la bellezza di 2500 anni fa.
La febbre alta di breve durata, tipica dei bambini e dei giovani, degli organismi integri e ricchi di capitale enzimatico, è quella migliore. La febbre bassa e prolungata dei 37-37,5°C, è assai più rischiosa e degna di fondati timori. Sempre ricordando che un corpo privo di vita non innalza più alcuna temperatura.
Se una persona trema di freddo, offritele una coperta in più. Se ha troppo caldo, toglietele una coperta. In ogni caso la circolazione d’aria è assolutamente indispensabile. Occorre mantenere il paziente in condizioni confortevoli.
L’abitudine di ridurre e sopprimere la febbre, nel timore che essa vada oltre i limiti paventati dal terrorismo psicologico di una certa medicina, può avere effetti drammatici e persino mortali. Nell’Ohio, tra il 94 e il 97, un centinaio di bambini con sintomi influenzali cessarono di vivere. Erano tutti stati sfebbrati con semplice aspirina. La sindrome di Reye colpisce annualmente in America 1200-3000 bambini tra i 5 e i 16 anni, con altissima mortalità (30-40%). È stato provato che la febbre alta mobilizza le difese dell’organismo e scatena una maggior produzione di interferone, mentre invece l’aspirina ritarda pesantemente la guarigione.
Oggi si sa che la febbre è controllata e gestita dall’ipotalamo. Si sa pure che l’attività vigorosa ed essudante degli atleti è in grado di provocare alta temperatura e di replicare gli effetti benefici della febbre stessa.
Gli igienisti hanno dimostrato anche qui di aver capito i meccanismi difensivi in anticipo sui tempi.
F) LE SECREZIONI ANTISETTICHE DEL SISTEMA DIGESTIVO
La sesta barriera difensiva sono infine tutte le secrezioni del tratto digestivo (saliva, pepsina, acido idrocloridrico, bile, succo pancreatico e tripsina, succhi intestinali), che hanno poteri antisettici e battericidi.