23.  IL MECCANISMO DELLA ORGANICAZIONE

Pare che una delle cose più difficili da capire per la gente comune sia la differenza tra minerale organico (nutrimento buono e assimilabile) e minerale inorganico (materiale pessimo e velenoso per l’organismo). È per questo che i consumatori vengono confusi regolarmente dalla controversa pubblicità sulle acque minerali, dove è in corso mentre scriviamo una piccola guerra di sopravvivenza tra le acque pesanti (contenenti a dire dei produttori buon calcio e buon ferro), e le acque leggere di alta montagna. Chiaro che le acque leggere fanno meno danno e che l’acqua piovana o da neve è ancora migliore, e che l’acqua biologica di angurie e meloni e uve è ulteriormente preferibile. Ma se uno ha tanta sete perché ha sudato, trattasi di casuale emergenza, e ogni acqua potabile diventa preziosa.

Il recupero delle perdite dei minerali e del ferro da parte dell’organismo può essere risolto solo dai colloidi della natura (sostanze microscopiche che non cristallizzano ma coagulano in forme collaginose), così come si trovano nelle piante e nei frutti. I colloidi si contrappongono ai cristalloidi, che includono tutte le forme minerali dure e macromolecolari, inadatte alla assimilazione.

Questa forma naturale-colloidale dei minerali contenuti nei frutti e nelle verdure viene definita, in termini di scienza igienistico-naturale, come forma organica. I minerali organici sono dotati di carica elettrica, sono ionizzati, e ciò permette la loro coagulazione e la loro precipitazione. I minerali inorganici invece, a forma cristalloide, quali ad esempio gli ioni dispersi nelle acque minerali dure, non sono assimilabili. Stesso discorso per i minerali organici sottoposti a calore e trasformati a loro volta in minerali inorganici di scadente o nullo valore.

In pratica, il ferro e gli altri minerali vengono assorbiti dalle radici delle piante e tolti al terreno, vengono elaborati sapientemente e fatti circolare sottoforma di clorofilla, in quella operazione magica che si chiama fotosintesi, e che altro non è se non una organicazione, ovvero una fabbricazione di sostanze organiche vegetali a spese di sostanze inorganiche del terreno.

Essendo incapaci di organicazione, tutti gli animali, incluso l’uomo, vivono e dipendono integralmente dalle piante.