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Quanto era importante fare l’amore, e non sapevamo neanche bene in cosa consistesse quell’atto. Rallegrava le vite. Ci faceva sentire fortunati. Però era violento, là nelle sue forme più oscure, là in fondo al cuore.

Era terrificante.

Quanta violenza c’era lì, e quanto dolore.

Non assomigliava mai a sé stesso. Assumeva via via diverse nature. Si agitava nelle nostre anime.

Dal desiderio e dalla passione passava alla tenerezza e alla fiducia. Facevamo l’amore perché confidavamo nell’altro.

Non l’abbiamo mai fatto due volte nello stesso modo.

Quanto è stato importante in ognuno di noi, in tutti noi esseri umani che abbiamo fatto l’amore.

Ci ha cambiati tutti.

Ci ha feriti tutti.

E quando smettiamo di pensare a fare l’amore, semplicemente moriamo.

Abbiamo inventato mille cose per distrarci da quell’unica cosa che, d’altra parte, non sappiamo cosa sia.

Nessuno l’ha mai saputo. Alcune volte siamo stati frivoli; altre, solenni; altre ancora, ludici; altre, insaziabili; altre, puritani. Ed è ciò che più ci chiede la paura dell’altro, ci chiede di diventare puritani. Non si capisce mai così bene il puritanesimo come quando ti viene rivelato il terrore dell’erotismo. Perché l’erotismo è un mattatoio di esseri umani. L’amore conduce all’erotismo se è amore, e l’erotismo è dolore, angoscia e a volte perversione.

Fare l’amore è come le montagne o il mare: un mistero.

È una presenza.

Non sapremo mai cos’è. Sentiremo molte teorie, e molte riflessioni, e molte dimostrazioni, ma saranno tutte inutili. Perché fare l’amore è tornare alla notte della specie, che fu una notte terrificante.

Chi pensa che non ci sia terrore nell’atto dell’amore non ha vissuto. Forse è esistito, ma non ha vissuto.

Fare l’amore è l’oscurità, la più grande oscurità. C’è uno specchio in cui ti guardi, uno specchio che annuncia malinconia e miseria.

La gente usa parole oscene per indicare l’atto dell’amore, anch’io le ho usate tempo fa, e le ho scritte e le ho pronunciate, ma non lo faccio più. Non dico mai quelle parole che insozzano l’amore.

Quanto è indecifrabile, quanto è irredimibile tutto ciò che mi è successo.

L’atto dell’amore dovrebbe essere, nonostante tutto, soltanto gioia.