Da quando sono nati i miei figli, non so spendere il denaro per me. Se devo comprarmi una camicia, cerco la più economica. Non so concedermi nessun capriccio, anche se presuppone una spesa minima. Rinuncio a tutto, e non è perché mi senta colpevole, è perché non mi merito nulla, perché nessuno si merita nulla.
A volte penso di fare un bonifico come ultimo atto della mia vita. Mandare a loro tutti i miei soldi e scomparire. Tutti i soldi che sono riuscito a risparmiare, mandarli a loro, e poi trasformarmi in un mendicante. Forse a quel punto sarei in pace.
E se non lo faccio, è perché sono alienato come tutti a questo mondo.
Se non sai trasformarti in un mendicante, non sai niente, non hai imparato niente, sei uno stupido, se non sai rinunciare a tutto, la vita non ti concede la sua conoscenza, è semplice.
La verità è soltanto dei mendicanti.
La vita è la mendicità.
Non so trasformarmi in un mendicante.
Nella camera d’albergo ci sono delle pantofole di cortesia. Accendo la luce e Mo continua a dormire, non la disturba la luce, che fortuna per lei, che continui a dormire. Tolgo la plastica in cui sono avvolte e me le metto. Hanno spessore, hanno qualità. Ricordo allora che l’ultima volta che sono stato con Valdi a Madrid non avevo pantofole da casa da offrirgli. Sono comodissime, e penso che a lui piacerebbero molto, che sorriderebbe infilandoci i piedi, e rimango affacciato a quell’abisso, a quella trasmutazione delle pantofole nella gioia di mio figlio.
Guardo le pantofole.
Non sono usa e getta; qualcuno, alla direzione risorse materiali di questo albergo, di questa catena di alberghi, ha progettato questo tipo di pantofole di cortesia, che non sono come quelle di altri alberghi, caratterizzate dall’assenza di suola, dalla scarsa resistenza, dall’incapacità di far sentire il piede a suo agio; invece queste pantofole hanno una suola spessa e imbottita, e sono piacevoli, perciò mi sarebbe molto piaciuto se Valdi fosse stato qui.
«Prendi, Valdi, queste pantofole sono per te», e lui le avrebbe guardate con curiosità, e si sarebbe reso conto, come me, perché ci assomigliamo moltissimo, che quelle pantofole sono una festa della vita.
E se le sarebbe infilate.
E avremmo riso insieme.
Perché il modo in cui Valdi e io ridiamo insieme è un modo condannato a scomparire da questo mondo.
E scomparirà, com’è scomparso il modo in cui ridevamo insieme mio padre e io.