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Secondo una nota formulazione, la nascita della filosofia sarebbe un percorso “dal mito al lógos”: e cioè da una visione e spiegazione del mondo in termini religiosi alla conquista di un pensiero razionale.
Facendo riferimento alle cosmogonie ioniche, prova a individuare (in 100 parole):
gli elementi ancora vicini al “mito”;
e quelli che aprono la strada al “lógos” della filosofia.
In questo frammento di Empedocle leggiamo:
“Vi era fra quelli un uomo che sapeva cose eccezionali,
dotato di immensa ricchezza d’ingegno,
e capace d’ogni sorta di sapienti azioni;
e quando si tendeva con tutte le forze della mente
facilmente vedeva una per una tutte le cose esistenti
nel corso di dieci o di venti vite umane”.
Ammesso che il sapiente citato sia davvero Pitagora, a quale sua famosa teoria si fa allusione? Spiegala, anche in riferimento alle ricerche matematiche della scuola pitagorica.
Per esporre e divulgare le sue teorie filosofiche, Parmenide sceglie il genere letterario del poema filosofico:
A quali altre opere della tradizione può essere avvicinato?
A partire dal fatto che, nel proemio, Parmenide racconta di essere stato accolto dalla dea Giustizia e di averne così sentito i racconti, quali erano secondo te i condizionamenti culturali e i possibili motivi dello scrivere di filosofia usando il genere letterario del poema? (in massimo 50 parole)
Nel caso di Eraclito, lo sforzo degli storici della filosofia si scontra, oltre che con lo stato frammentario delle testimonianze/opere, con la scelta della forma dell’aforisma, che già nell’antichità gli aveva guadagnato l’appellativo di “oscuro”: spiega le ragioni di questa scelta formale e i più vicini modelli culturali dai quali Eraclito potrebbe aver attinto (max 50 parole).
“Il tempo è un fanciullo che gioca spostando i dadi: il regno di un fanciullo”.(frammento 52)