I punti da ricordareFilosofia e scienza in età elenistica

L’età ellenistica

Nel periodo ellenistico (322-30 a.C.) si sviluppano dottrine che offrono interpretazioni filosofiche diverse della natura, della logica, dell’epistemologia e dell’etica. Le scuole principali sono quella stoica, quella epicurea e quella scettica ma ci sono anche altri protagonisti, come i peripatetici, i cinici, i cirenaici, e l’Accademia platonica. Tali correnti, a volte in competizione tra loro, danno vita a momenti di confronto, alla prolificazione di testi scritti e alla catalogazione dei testi filosofici classici.

Epicureismo

Epicuro, nativo di Samo, si trasferisce ad Atene e nel 306 a.C. vi fonda una scuola il cui obiettivo è quello di ricercare il bene per l’uomo, che coincide con la felicità, ovvero una vita libera dal dolore e dai turbamenti (atarassía). Un’esistenza in cui non vi è spazio né per il lusso, né per il superfluo ma solo per l’amicizia e la conoscenza, che coincide con la sensazione (sensismo). Le cose della natura, per gli epicurei, sono composte di atomi in continuo movimento; l’universo è infinito e il nostro mondo è uno dei tanti possibili; gli dèi esistono ma non intervengono negli affari umani; non esiste una vita dopo la morte.

Stoicismo

Lo stoicismo, attraverso due fasi distinte note come “stoicismo antico” e “stoicismo medio”, è presente ad Atene tra il III e il I sec. a.C. Considerandosi eredi e interpreti dell’insegnamento socratico, gli stoici danno vita a un sistema filosofico pensato come un tutto organico, costituito da parti necessarie e dipendenti tra loro: la logica, l’etica e la fisica. Tutti i pensatori stoici fanno coincidere la verità e la virtù: a essa sono in grado di accedere solo i sapienti, i quali, a differenza degli uomini comuni, possono conoscere gli eventi cosmici. A questi ultimi si adatta la condotta di vita dei sapienti, con il risultato che la libertà è l’adesione consapevole a un progetto stabilito dalla provvidenza, che si sposa così con una visione determinista. Parallelamente le entità che popolano il cosmo, divise gerarchicamente, hanno in sé un certo grado di intelligenza divina, in quanto il lógos è diffuso in tutto l’universo: il lógos umano (microcosmo) riflette il lógos cosmico (macrocosmo).

Scetticismo antico

È proprio della filosofia scettica (da sképsis, “indagine”) sospendere il giudizio sui risultati delle indagini umane. La sua origine è legata alla figura di Pirrone e dei suoi seguaci attivi dal III al I sec a.C, fautori di uno scetticismo estremo in cui non possono esistere opinioni cui affidarsi. Anche alcuni scolarchi dell’Accademia abbracciano tale indirizzo di pensiero, come Arcesilao e Carneade. Lo scetticismo, seppure in una forma più moderata, sopravvive nei secoli successivi, grazie all’attività di neopirroniani e pirroniani come Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico.

La scienza in età ellenistica

Nell’ambiente legato alle istituzioni scientifiche di Alessandria, il Museo e la Biblioteca, fiorisce un’intensa attività di ricerca scientifica, che spazia nei campi dell’astronomia (da Ipparco ad Aristarco di Samo fino a Claudio Tolomeo), della geografia (Eratostene) e della geometria (Euclide e Apollonio di Perga). In ambiente alessandrino è attivo anche Archimede, matematico, fisico e astronomo tra i più celebri dell’antichità.

Suggerimenti di lettura

F. Alesse, La Stoa e la tradizione socratica, Napoli 2000

M.L. Chiesara, Storia dello scetticismo greco, Einaudi, Torino 2003

A.M. Ioppolo, Opinione e scienza. Il dibattito tra stoici e accademici nel III e II secolo a.C., Bibliopolis, Napoli 1986

A.A. Long, La filosofia ellenistica, Il Mulino, Bologna 1989

G.E.R. Lloyd, La scienza dei greci, Laterza, Roma-Bari 1978

M. Nussbaum, Terapia del desiderio: Teoria e pratica nell'etica ellenistica, Vita e Pensiero, Milano 1998.

M. Pohlenz, La Stoa. Storia di un movimento spirituale, Bompiani, Milano 2005

J.M. Rist, Introduzione a Epicuro, Mursia, Milano 1978

L. Russo, La rivoluzione dimenticata. Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna, Feltrinelli, Milano 1996

M. Vegetti, L'etica degli antichi, Laterza, Roma-Bari 1989