La filosofia romana rielabora la filosofia greca secondo nuovi costumi e tradizioni ovvero adattandola all’ideale morale della tradizione latina e orientandola verso interessi etico-politici. Tra il II e il I secolo a.C. la filosofia greca si diffonde a Roma per l’arrivo di filosofi greci e per l’abitudine dei Romani di completare i propri studi in Grecia. Durante la fase repubblicana le scuole predominanti a Roma sono lo stoicismo e l’epicureismo mentre in età imperiale (I-II secolo d.C.) è lo stoicismo a ricoprire un ruolo centrale; anche l’unica scuola “nuova” romana infatti, quella dei Sestii, ripensa l’etica stoica.
Cicerone nasce ad Arpino nel 106 a.C.. Di famiglia agiata, per dedicarsi alla vita politica intraprende un percorso di studi giuridici e filosofici che completa in Grecia. Frequenta diversi filosofi greci e adotta lo schema dei dialoghi platonici rifacendosi allo scetticismo di Filone di Larissa, secondo il quale si deve accogliere provvisoriamente qualunque punto di vista per poi sottoporlo a critica, argomentandone pro e contro, e per raggiungere infine un’opinione che si avvicini di più al vero. Cicerone si propone, infine, di mettere a disposizione dei romani opere filosofiche in latino per far sì che la filosofia non sia più avvertita come estranea alla cultura romana.
Seneca nasce a Córdoba tra il 4 e l’1 a.C.. Frequenta a Roma la scuola dei Sestii e nel 33 viene chiamato come precettore di Nerone. Nel ruolo di consigliere dell’imperatore, Seneca cerca di conciliare l’etica stoica con gli interessi politici. Egli sostiene la necessità del coinvolgimento diretto del saggio nelle vicende politiche a prescindere dal regime vigente: se si sceglie la carriera politica non la si può abbandonare neppure in caso di corruzione dello Stato. Attraverso le Lettere, invece, Seneca vuole portare il lettore a interiorizzare le verità dello stoicismo suggerendo di tenerne presenti i principi anche nelle situazioni concrete.
Per Epitteto il fondamento dell’attività filosofica è la “scelta” (proáiresis). Essa è ciò che conduce al perfezionamento della vita di ogni essere umano, ovvero al raggiungimento della libertà che è il bene supremo a cui ciascuno deve tendere. È attraverso un lavoro su se stessi, quindi, che si arriva alla completa razionalità.
All’autonomia individuale mira anche Marco Aurelio che nei Pensieri intraprende un dialogo con se stesso, in cui, secondo il modello del confronto dialettico, affronta i temi dello stoicismo per interiorizzarli e determinare grazie a essi il proprio comportamento: Marco Aurelio compie, così, quello che si può considerare il primo esperimento significativo di discorso interiore dell’antichità.
Nella Roma “stoica”, Lucrezio (nato probabilmente tra il 94 e il 99 a.C.) è una presenza innovativa e rivoluzionaria. Per liberare l’animo umano dalla cupido vitae e dalla paura della morte, Lucrezio, rifacendosi alla dottrina materialista di Epicuro, invita a conoscere le cause delle cose perché esse non siano fonte di timore e infelicità (De rerum natura). Lucrezio si esprime in un linguaggio nuovo, per cui il poema si configura come l’esecuzionegrammaticale del cosmo, secondo il principio della corrispondenza tra i corpi, principi fisici primi, e le lettere, principi grafici primi.
M. Bettini, Antropologia e cultura romana, Carocci, Roma 2012
G. Cambiano, I filosofi in Grecia e a Roma, Il Mulino, Bologna 2013
I. Dionigi, Lucrezio. Le parole e le cose, Patron, Bologna 2005
P.L. Donini, Le scuole, l'anima, l'impero, Rosenberg e Sellier, Torino 1982
M. Foucault, L’ermeneutica del soggetto: Corso al Collège de France (1981-1982), Feltrinelli, Milano 2003.
A. Giardina (a cura di), L'uomo romano, Laterza, Roma-Bari 1989
A. Grilli, Politica, cultura e filosofia in Roma antica, D'Auria, Napoli 2000
P. Hadot, La cittadella interiore. Introduzione ai “Pensieri” di Marco Aurelio, Vita e Pensiero, Milano 1996
D. Konstan, Lucrezio e la psicologia epicurea, Vita e Pensiero, Milano 2007
S. Maso, Filosofia a Roma: dalla riflessione sui principi all'arte della vita, Carocci, Roma 2012
J. Scheid, La religione a Roma, Laterza, Roma-Bari 2001
W. Stroh, Cicerone, Il Mulino, Bologna 2010
P. Veyne, La società romana, Laterza, Roma-Bari 2004