I punti da ricordareLa filosofia greca in età imperiale

Plotino

Autore delle Enneadi, è l’esponente più noto del neoplatonismo antico, trait d’union tra la filosofia classica e quella delle epoche successive. Esegeta di Platone ma anche profondo conoscitore della filosofia aristotelica e delle correnti religiose e spirituali del suo tempo, opera nel corso del terzo secolo prima ad Alessandria e poi a Roma. Per Plotino l’unica filosofia possibile è data dalla corretta interpretazione di Platone. Egli deriva dall’esegesi del Parmenide di Platone la distinzione gerarchica dei tre principi metafisici: al vertice della realtà è l’Uno assolutamente semplice, Bene al di sopra di ogni cosa e ordine provvidenziale; a un livello intermedio c’è l’intelletto o Essere, molteplice, e l’anima; al punto più basso e più lontano dalla verità dell’Uno e del Bene è infine la materia. Al processo discensivo, con il quale dalla prima ipóstasi si genera per emanazione o “sovrabbondanza” il mondo reale, corrisponde il processo di ascensione dell’anima umana che sa liberarsi dalla prigione del corpo e dai vincoli della materia.

Filone d’Alessandria

Esponente della comunità ebraica di Alessandria d’Egitto, vive tra il 30 a.C. e il 40 d.C. Interpreta la Bibbia secondo le categorie filosofiche greche, traducendola e commentandola in greco e operando una sintesi con la tradizione ebraica. La Bibbia è rivelazione divina e contiene la verità: quelle che appaiono contraddizioni sono solo il frutto di interpretazioni che si fermano alla lettera del testo. Filone invece opera una lettura in chiave allegorica del testo biblico.

Le scuole neoplatoniche

Il neoplatonismo si sviluppa ad Atene, Roma, Pergamo e Alessandria tra il III e il VI secolo. Corrente complessa ed eterogenea, è caratterizzata tuttavia da alcuni elementi comuni: si pone non come filosofia originale, ma come interpretazione del pensiero del “divino” Platone; ciò avviene sulla scorta di un’approfondita conoscenza della filosofia aristotelica e dello stoicismo. Gran parte della produzione scritta è quindi costituita da commentari alle opere platoniche. Fondamentale è, come in Plotino, la nozione di principio supremo, l’Uno, da cui scaturiscono, per eccesso di potenza, ordini di realtà comunemente denominati “ipóstasi”, caratterizzati da gradi crescenti di molteplicità. Porfirio, allievo e curatore dei trattati di Plotino, nonché suo biografo, si discosta dal maestro per un maggiore interesse verso le religioni e per il tentativo di sintesi tra la filosofia platonica e quella aristotelica. Giamblico fa propria la tradizione pitagorica e teorizza un principio superiore all’Uno, tema ripreso anche da Damascio. Proclo infine deduce in maniera geometrica la sua scienza metafisica approfondendo i rapporti tra le varie realtà incorporee: l’Uno, le enadi, gli intelletti, le anime.

Galeno

Filosofo e padre della medicina antica insieme a Ippocrate, nasce a Pergamo nel 129, è attivo a Roma dove, tra l’altro, è medico di Marco Aurelio. La sua medicina è sintesi di esperienza e ragionamento: celebri sono i suoi studi anatomici e la sua opera farmacologica, che godranno di grande fortuna per tutto il medioevo, fino alle soglie dell’età moderna.

Suggerimenti di lettura

E. Bréhier, La filosofia di Plotino, Celuc, Milano 1975

R. Chiaradonna, Plotino, Carocci, Roma 2009

R. Chiaradonna (a cura di), Filosofia tardoantica. Storia e problemi, Carocci, Roma 2013

F. Calabi, Storia del pensiero giudaico ellenistico, Morcelliana, Brescia 2010

G. Cosmacini e M. Menghi, Galeno e il galenismo. Scienza e idee della salute, Franco Angeli, Milano 2012

F. Ferrari e M. Vegetti, Plotino. L’eternità e il tempo, Egea, Milano 1991

P. Hadot, Plotino o la semplicità dello sguardo, Einaudi, Torino 1999

M. Isnardi Parente, Introduzione a Plotino, Laterza, Roma-Bari 1984

A. Linguiti, L’ultimo platonismo greco. Principi e conoscenza, Olschki, Firenze 1990

J.M. Rist, Plotino. La via verso la realtà, Il Melangolo, Genova 1995

F. Romano, Il Neoplatonismo, Roma 1998.