Glossario
- Anima
- Col termine “anima” Aristotele intende la capacità
di vivere propria del corpo, la sua forma di essere
vivente. Essa non è una realtà separata dal corpo, ma è
l’“atto primo” che gli dà la vita. Aristotele distingue tre
tipi di anima: vegetativa, propria delle piante; sensitiva,
degli animali; e intellettiva, propria dell’uomo.
- Atto
- Sussistenza della forma determinata di un oggetto,
piena realizzazione della potenzialità di una materia, sua esistenza realizzata. È
sempre anteriore alla potenza Aristotele precisa nella Metafisica (IX, 8,
1049b) che l’atto è sempre anteriore – sia per sostanza, sia per concetto – rispetto
alla potenza, in quanto è causa e realizzazione perfetta di ciò che diviene. Ad
esempio, l’adulto è anteriore al fanciullo sia in quanto lo genera, sia in quanto
rappresenta la forma finale e compiuta a cui tende lo sviluppo del fanciullo.
- Catarsi
- Letteralmente “purificazione”, la catarsi indica in Aristotele
la liberazione da sentimenti dolorosi quali il terrore e la
pietà, attraverso la loro rappresentazione nella tragedia.
- Categorie
- Generi supremi in cui rientrano gli accidenti
(ossia gli enti che esistono in altro). Di solito se ne
individuano nove: la quantità, la qualità, la relazione, il
dove, il quando, lo stare, l’avere, l’agire e il patire. Sono
definiti “categorie” in quanto tipi di predicati.
- Dialettica
- In Aristotele con dialettica si intende il sillogismo
non dimostrativo, ovvero quello che parte da
premesse solo probabili e che conduce a conclusioni
altrettanto probabili.
- Epistemologia
- Il termine è usato principalmente per
indicare sia l’indagine sui fondamenti, i metodi e la struttura teorica delle
differenti discipline scientifiche, sia quella della conoscenza in senso lato. Nella
tradizione anglosassone epistemology indica, infatti, la teoria della
conoscenza e/o la gnoseologia.
- Eudaimonía
- Formata dall’avverbio eu (“bene”) e dal
sostantivo dáimon (“demone”, “divinità”), il termine è sinonimo di felicità
come stato di soddisfazione nel quale si trova l’anima. È Aristotele, nell’Etica
Nicomachea, a fornire la più rigorosa definizione di eudaimonía: essa è il
frutto dell’attività perfetta della parte più nobile dell’uomo, l’intelletto, quando
giunge a possedere l’oggetto più elevato, cioè le verità universali.
- Inferenza
- Il termine indica il processo logico attraverso
il quale da una proposizione considerata vera si trae
una conclusione insita nella proposizione stessa.
- Metafisica
- Col termine metafisica si intende la “filosofia
prima” di Aristotele, contenuta nelle sue opere collocate “dopo quelle di fisica”
(metà ta physikà), e così definita perché ricerca le cause prime della
realtà.
- Motore immobile
- Sostanza sempre in atto che causa
il movimento dei corpi celesti, costituendo il motore
delle sfere che li trasportano. Si tratta di una sostanza
immateriale, perché, essendo immobile, è solo atto,
e dunque non ha potenza, e di conseguenza materia.
Poiché l’unica attività che non comporta movimento
è il pensiero, il motore immobile è sostanza pensante.
- Potenza
- Con il termine “potenza” Aristotele intende la
possibilità reale, propria della materia, di divenire, cioè
di assumere una determinata forma.
- Sillogismo
- Ragionamento in base a cui da due proposizioni
universali, dette premesse, consegue necessariamente
una terza proposizione, detta conclusione.
Nel sillogismo le due premesse hanno in comune un
termine, detto “medio”, che nella premessa maggiore fa
da soggetto e in quella minore da predicato. Aristotele
distingue diverse forme di sillogismo. Le principali sono:
sillogismo scientifico (da premesse vere consegue una
conclusione necessariamente vera), sillogismo dialettico
(le premesse non sono vere sempre, ma solo nella
maggior parte dei casi), sillogismo sofistico (le premesse
contengono inganni e sono fallaci).
- Sinolo
- Nella metafisica aristotelica il termine indica
una sostanza individuale che racchiude in sé la forma
e la materia della realtà.
- Sostanza
- Così Aristotele definisce l’ente che esiste in
sé, distinto dall’ente che esiste in altro (accidente). Le sostanze
possono essere sia enti individuali (per esempio
un certo specifico individuo, Socrate), e in questo caso
sono definite “sostanze prime”, sia specie universali che
vengono predicate dei soggetti individuali (per esempio
“uomo”), e in questo caso sono dette “sostanze seconde”.
- Virtù dianoetiche
- Le virtù dianoetiche sono proprie della
parte razionale dell’anima, e coincidono con la sapienza (sophía),
l’intelletto (nóus), la scienza (epistéme), l’arte (téchne) e la
saggezza (phrónesis), o prudenza.
- Virtù etiche
- Le virtù etiche consistono per Aristotele
nel giusto mezzo tra due vizi contrapposti: il coraggio,
per esempio, è il giusto mezzo tra gli estremi della viltà
e temerarietà.