Uno scappa di casa va all’estero
per i bisogni della famiglia
per risolvere il problema della casa
per amore dei figli per se stesso
Solo come un cane
si mette sopra un treno
che lo porta in terre mai viste
tra gente che non conosce
e quando arriva
è la cosa più brutta del mondo
ché uno non sa parlare non capisce
e il pulia s’incazza
e bisogna subire
rodersi dentro in silenzio
Alla stazione di Monaco
non c’era nessuno ad aspettarmi
ma avevo l’indirizzo di mio cognato
Vita sacrificata
ma uno darebbe la vita per i figli
A mio figlio non voglio farlo zappare
gli voglio dare una professione
Ho un figlio in gamba
studia all’Istituto d’Arte
io mi sacrifico per lui non per me
ché qualcosa ormai l’ho acquistata
non avevo niente
ora ho la casa un poco di terreno
un pezzetto di vigna per il mosto
non mi mancherebbe niente
Ma finché dura questa Germania
e ci si cava qualcosa
e la salute ti aiuta
bisogna emigrare e cercare fortuna
Trovai lavoro ad Incostad
in un’industria di marmi
facevo quindici ore di lavoro
trentaduemila lire alla settimana oltre gli assegni
centocinquanta centosessantamila lire al mese
che qui non li potevo guadagnare manco in un anno
Il padrone mi trattava bene
ché io facevo più del mio dovere
Vi rimasi circa nove mesi
poi trovai di meglio
e mi imbocciai in un’industria d’imballaggio
in un piccolo paese come Pisciacane
una borgata
intorno la campagna come un piatto
I contadini lavorano la terra più di noi
dalla mattina alla sera
come se non dovessero mai morire
le donne sui trattori come diavoli
le casette dove abitano tutte pulite
ma hanno le concimaie davanti alle porte
uno schifo come da noi
e buoi e porci a non finire
I tedeschi non ci lasciano in pace
andate via zingleda che vuol dire zingari
e noi facciamo pazienza
anzi gli ridiamo in faccia
per non fargli vedere l’amaro che ingoiamo
e farli schiattare di rabbia