Ornamento di separazione

NOI CHE...

Noi che quando a scuola c’era ginnastica partivamo da casa con la tuta…

Noi che giocavamo a calcio con le pigne…

Noi che, se non eravamo velocissimi a leggere, le suore salesiane ci mettevano dentro lo «scatolone del mongoloide» per tutta la giornata…

Noi che volevamo la penna colorata perché aveva un buon odore…

Noi che quando veniva il fotografo a scuola facevamo una foto con la classe e altre dieci da soli con lui, anche se poi non dovevamo raccontare niente alle maestre e ai genitori…

Noi che giocavamo a Lupo Mangia Frutta, a Nascondino, Ruba Bandiera e Uno Due Tre Stella…

Noi che credevamo che i giornalisti della sera fossero balbuzienti solo perché sentivamo il suono venire da due televisori diversi, quello di mamma e quello di papà che, prima del divorzio, per diversi mesi stavano in stanze separate…

Noi che sapevamo a memoria le sigle dei cartoni cinesi…

Noi che a scuola, per cancellare la penna, usavamo la gomma blu esagonale col buco in mezzo…

Noi che quando il signore dei soldi passava da casa nostra, poi venivamo sgridati per tutta la settimana…

Noi che abbiamo imparato l’alfabeto inglese con le filastrocche…

Noi che quando papà ci veniva a prendere a scuola si guardava sempre attorno perché aveva la macchina in doppia fila anche quando non aveva la macchina…

Noi che il resto ce lo facevamo dare con le mitiche Goleador al pompelmo…

Noi che quando in tv iniziava Sabrina, vita da strega per la felicità dicevamo: «Sabrina!», e nostra mamma urlava contro mio papà: «Ancora che la nomini?!! A casa mia?!!», e lui le urlava di nuovo contro: «Guarda che è tuo figlio che grida davanti alla tv! Fatti curare! Ancora che urli per una cazzata di sedici anni fa?!!»

Noi che siamo cresciuti negli anni Novanta.

Ornamento di separazione