IL BISBIGLIO DEL COMPLOTTO
Il bisbiglio del complotto per muri e scale
fino all’uscio. E dicono qualcosa
tra i denti, si preparano
al colpo di coltello allo spargimento
di sangue. Cosa ho fatto? non ho
rotto la testa alle bambole
delle loro bambine, non ho
lordato i loro pavimenti. Eppure
prima dell’alba verranno
quando in treno o nei boeing
teste ciondolanti si addormentano.
Io invece sarò sveglio con gli occhi
sbarrati nel buio ad aspettarli.
QUATTRO PASSI
Forse perché c’è qualche
parentela tra cicuta e mandorlo
(e lo conferma in ambedue l’amaro)
mi scheggia l’osso la pallottola
diretta ad altri. Forse
perché c’è qualche oscura
connivenza tra la neve e il fuoco,
nel rèfolo che passa
sento frusciare i piedi dei vampiri
lungo gli asfalti della città lontana.
FUTURIBILI
Non ci sono serrature alle porte
dopo le bombe.
Si può entrare e uscire a piacimento,
c’è un viavai di guerrieri.
Gettano biglie d’acciaio con fionde
contro i vetri superstiti,
saccheggiano,
fanno all’amore sul pavimento
delle cucine vuote.
Io vorrei ritrovare la regina Ginevra
ma sono troppo stanco.
Sulla strada per Gorre è stata violentata
da un birmano e da un greco.
LA SPIAGGIA
La spiaggia dell’hotel (proprietà privata)
debitamente cintata li ha visti
fuoruscire nel chiaro del mattino: tre
cavalieri e una donna sul puledro.
Prima lento il tonfo degli zoccoli
sulla sabbia compatta, finalmente
ardenti dentro l’acqua i cavalli alzavano
spruzzi e nitriti che il sole ha reso
irreali. Chi sono? Quelli che hanno venduto
a lotti la terra di Pitagora?
Tre uomini dagli occhi di capestro e una donna
con mammelle abbaglianti su un corpo d’uva.
Spaventano i bambini – i cavalli ridono
a crepapelle ostentando il biancore
dei denti – e la macchia trema tutta, patisce
strappi violenti alla sua ombra e i bungalow.
AMORE PER LA ZUCCA
Amore per la zucca bruciata nel forno
è una bella parola con la scorza e gialla
come il giorno. E se non può durare
è perché la si mangia.
È una fetta di zucca bruciata il mio sogno
d’immortalità, sacramento ai bambini
che la mordono allegri e si leccano le labbra
e le dita.
Questa zucca bruciata è il mio corpo e il mio sangue
cuoce dentro il mio sogno. Parole ce n’è,
ve le do da mangiare, gialla fetta di zucca
che ho messo a bruciare.