AVVERTENZA

Sebbene io non dia molta importanza alla cosiddetta «periodizzazione», mi è parso giusto racchiudere in un volume la vicenda della conquista del potere da parte di Mussolini dalla fondazione dei Fasci (1919) alla instaurazione della dittatura (3 gennaio 1925), e non alla marcia su Roma, che di quella conquista fu soltanto un episodio. La vera «svolta» infatti non fu quella, come credo di aver spiegato in questo libro, ma il discorso col quale, dopo le convulsioni provocate dal caso Matteotti, il riluttante Mussolini liquidò il vecchio regime e ne fondò, o credette di fondarne, uno nuovo.

Naturalmente questo non è che il prologo alla storia dell’Italia fascista, e ne prevede la continuazione. Ma non so più quando potrò darla al lettore. Scrivo queste parole alla vigilia del 20 giugno [1976], e molto dipende – si capisce–dall’esito di queste terribili elezioni. Ma in qualunque modo vadano, la situazione a cui daranno avvìo è certamente di quelle che concederanno ben scarso margine per lo studio e la riflessione a un giornalista impegnato come me nella battaglia politica, fino alla cima dei capelli.

Non so quindi, caro lettore, quando torneremo a incontrarci sul banco di libreria. Ma sappi che la mia non è una diserzione; è solo un trasferimento – speriamo temporaneo – di «servizio» in zona più disagiata.

I.M.