Il mio grazie
ad Alessandro Pasini, giornalista del “Corriere della Sera”, che da quindici anni mi insegue per il mondo e ha messo in ordine ore e ore di pensieri e parole;
al babbo, al Grizzly e a Simone, che hanno colmato con i loro ricordi i miei vuoti di memoria;
a Maurizio, che più di tutti mi ha convinto a raccontarmi: senza di lui questo libro non sarebbe mai nato.