Ormai per me è andata.
È finita.
Nicole mi inumidisce le labbra.
Nicole dice che non esisti.
Lo dice in modo meno brutale. «È come i sigari che non fuma più, signor Wils. Ha smesso già da tanto tempo».
Mi guarda ancora una volta, e secondo me lo fa con amore. O compassione, anche questo è possibile, alla mia età uno non deve più salvare le apparenze, né stare a distinguere tra le due cose. «Suo nipote non ha figli…» sospira piano.
Mi metto a ridere e non riesco a smettere.
Anche Nicole ride un po’ disorientata, ma poi diventa inquieta.
«Ma signor Wils, stia attento a non restarci secco».
Ha ragione, ragazzo.
Perché dannazione che idiozia è questa, ridere in questo modo.
Eppure è uno scherzo, immaginato da Angelo o da un altro mostro che si alimenta di quel che accade in mezzo alle orecchie.
Perché se tu, mio lettore, non esisti…
Chi dice che esista qualcuno come me?
Chi dice che esistiamo?
Tu no.