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Gabriel si chinò a dare un bacio ad Amanda mentre dormiva, poi uscì dalla stanza. Gli dispiaceva che fosse cominciata quella giornata perché, quando si fosse conclusa, sarebbero stati nel Devon, avrebbero trovato la madre di Amanda e poi...

Un quarto d'ora dopo, mentre stava facendo colazione, Mrs. Braddock gli consegnò una lettera appena arrivata. Gabriel riconobbe subito la scrittura di Stratton.

Si sposta sotto il nome di Pritchard e procede lentamente in diligenza, fermandosi a pernottare in stanze private nelle locande. Ci sforziamo di restare indietro per non farci notare. Secondo Brentworth quest'uomo non è il collezionista, perciò per il momento le nostre deduzioni si stanno rivelando esatte. Uno di noi, passando, si fermerà nella tua proprietà per controllare se hai lasciato messaggi.

Crediamo che sia armato.

Stratton

Gabriel pensò che era proprio da lui aggiungere quell'informazioni per ultima, come se non avesse troppa importanza. D'altronde, dopo avere ucciso due uomini in duello, era possibile che Stratton non facesse caso a una persona armata.

Del resto, in effetti, non era un dettaglio fondamentale. Era possibile che quel Pritchard sparisse, una volta consegnato il pugnale. A quel punto sarebbe stato molto più importante capire se il loro bersaglio, Yarnell, fosse armato. Gabriel era preparato ad affrontare tale eventualità, ma sperava di non arrivare a uno scontro a fuoco, specialmente in presenza di Amanda. Non voleva assolutamente rischiare che corresse alcun pericolo, e neanche lasciarle, come ultimo suo ricordo, l'immagine di lui che sparava a un uomo.

Messa via la lettera, uscì a parlare con lo stalliere. Era giunto il momento di passare all'azione.

Quel pomeriggio Gabriel annunciò ad Amanda che sarebbero andati a fare il bagno al mare. Il giorno prima l'aveva fatta montare in groppa a un cavallo per la prima volta in vita sua, perciò Amanda non fu troppo spaventata quando fu informata che sarebbero andati a cavallo fino alla costa.

Seguì lo stallone di Gabriel procedendo con circospezione mentre attraversavano un campo e un boschetto. Risalirono un pendio dirigendosi verso un'altura coperta di erba alta, lasciandosi alle spalle la macchia di alberi. Amanda sentì sempre più forte lo sciabordio delle onde che s'infrangevano a riva.

Gabriel si fermò sulla sommità di un lungo declivio e attese che lei lo raggiungesse. Amanda riuscì a controllare il cavallo in modo da fermarsi accanto a lui, poi smise di tenere lo sguardo puntato sulle redini e alzò la testa, trovandosi davanti a un magnifico panorama.

Il mare si estendeva a perdita d'occhio e, sotto di loro, c'era una spiaggia dalle acque poco profonde, ornata dal merletto di spuma delle onde.

«Che bello! Il mare è uno spettacolo che lascia senza fiato.»

«Sei mai stata su un'imbarcazione?»

«No, mai. Credo che avrei paura del beccheggio. Il mare è così immenso che mi fa sentire piccola e fragile, come se dovesse inghiottirmi tra i flutti.»

Gabriel indicò un punto sulla riva. «Lì, dopo quelle rocce, c'è una baietta con l'acqua calma e poco profonda. Quando vi arriveremo t'insegnerò a nuotare. Quando avrai imparato a tenerti a galla, vedrai che non avrai più tanta paura.»

Lei gli mise una mano sul braccio. «Fra un paio di giorni al massimo dovrò affrontare chissà quali esperienze e tu non puoi prepararmi a tutte le eventualità che potrei incontrare. Ho badato a me stessa per anni, Gabriel, non devi preoccuparti per me nonostante apprezzi le tue premure e ti ami ancora di più perché vuoi prenderti cura di me.»

Lui si portò la sua mano alle labbra. «Quindi è questo il sentimento che ci unisce?»

Lei non si era neppure resa conto di avergli detto che lo amava. Quella parola le era affiorata con naturalezza alle labbra. «Non posso risponderti a tuo nome. Tu non sai che cosa provi per me?»

«Non so che cosa significhi amare una donna, ma so con certezza che mi si stringe il cuore al pensiero di perderti. Credimi, ho passato ore a chiedermi se posso...»

«Non puoi, e ne comprendo i motivi» lo interruppe lei. «Anche lasciarmi partire è un compromesso. Però mi commuove che tu possa desiderare che ci sia un esito diverso di questa storia.»

«Mi mancherai tanto, Amanda» dichiarò lui fissandola con i suoi occhi azzurri che le penetravano fino in fondo all'anima, velati dall'ombra del turbamento. «So che soffrirò, e prevedere il dolore che proverò è già straziante. Credo che conoscerti mi abbia cambiato per sempre.»

Le sue parole le fecero venire le lacrime agli occhi. Non importava che lui dichiarasse di amarla oppure no, perché quello che le diceva scaturiva dal cuore e le dimostrava un sentimento che nessun uomo aveva mai provato per lei.

«Anche tu mi mancherai terribilmente. Amarti resterà sempre l'esperienza più importante della mia vita.» Era contenta di avergli confessato il suo amore lì, su quella collina davanti alla sconfinata distesa del mare, molto prima del momento di dirgli addio per sempre. Si sentiva più leggera per avere dato voce al suo amore.

Gabriel le baciò di nuovo la mano chiudendo gli occhi per un istante. «Non immagini quanto sia onorato dalle tue parole, cara.»

Riuscì infine a dominare le emozioni che trasparivano chiaramente dalla sua espressione, tornando il duca sicuro e perfettamente padrone di sé. Quel momento intenso passò, nonostante Amanda sapesse che le sarebbe rimasto scolpito nella mente per sempre.

Lasciata la sua mano, Gabriel prese le redini. «Anche se sei convinta che le mie preoccupazioni siano esagerate, ora scenderemo a riva a cavallo e t'insegnerò a nuotare» dichiarò.

«Ma è ripido!» protestò Amanda.

«Il sentiero procede a zigzag e digrada dolcemente» la rassicurò lui.

«Se lo dici tu... Ma non sono affatto tranquilla.»

Fattasi forza, Amanda strinse forte le redini e lo seguì. Riprese a respirare normalmente solo quando il cavallo si fermò infine su una spiaggetta. Si voltò a guardare il sentiero che avevano appena percorso. La pendenza era graduale, in effetti, ma le era sembrato che non dovesse finire mai.

Ora che era finalmente arrivata in piano, fu invasa da un senso di trionfo e di esaltazione. Non era precipitata dalla scogliera. Istintivamente si era piegata leggermente all'indietro per mantenere l'equilibrio. Non era ancora disinvolta in sella, ma le era passata la paura dei cavalli... abbastanza, almeno.

Gabriel balzò a terra poi si avvicinò a lei, l'aiutò a scendere e legò le redini di entrambi i cavalli a un tronco di legno portato dal mare in fondo alla spiaggia. Cominciò a spogliarsi senza indugio, lasciando gli indumenti in un mucchietto sulla sabbia vicino agli stivali, mentre Amanda ammirava senza pudore il suo fisico statuario, snello ma con i muscoli torniti.

Lui notò che lo guardava. «Spogliati, Amanda» la esortò. «Non puoi nuotare vestita.»

«No, suppongo di no.» Guardò il mare. In quel punto l'acqua era più calma, anche se le arrivava quasi ai piedi sulla battigia. Si tolse il vestito e lo posò su un tronco.

«Sbrigati o si alzerà la marea» disse Gabriel, avvicinandosi, completamente nudo.

Lei lo guardò perplessa. «Credevo che bastasse così.»

«Girati.» Amanda obbedì e Gabriel cominciò a slacciarle il corsetto che poi finì sopra il vestito. «Tutto ciò che avrai indosso s'inzupperà d'acqua e ti appesantirà, tirandoti a fondo. Ora solleva le braccia.»

Gabriel le tolse la sottoveste poi Amanda si chinò per sfilarsi da sola le calze.

«Se speravi di distrarmi per evitare che t'insegni a nuotare, ci stai riuscendo» mormorò Gabriel ammirando il suo fondoschiena.

Amanda capì che la sua posa poteva essere erotica e stuzzicante, perciò si tolse molto lentamente l'altra calza, perché non voleva immergersi per nuotare. Improvvisamente si sentì cingere la vita da un braccio possente. Gabriel la sollevò di peso e la portò fino all'acqua. Amanda si dibatté agitando braccia e gambe, sollevando spruzzi che la fecero rabbrividire.

«L'acqua è freddissima! Mettimi giù, almeno potrò entrare gradualmente e abituarmi alla temperatura» protestò cercando di divincolarsi.

«Se proprio insisti...»

Gabriel la sollevò ancora di più poi lasciò la presa. Amanda gridò quando finì nell'acqua gelida. Annaspò per rimettersi in piedi e si calmò solo quando i piedi toccarono il fondo sabbioso. Si asciugò il viso e scostò i capelli bagnati dal viso.

«Che infame!»

«Però così facendo ho risparmiato mezz'ora. Ora vieni qui, ti farò vedere come restare a galla quando non tocchi.»

La lezione non fu lunga. Gabriel la sostenne facendola stendere sulla superficie dell'acqua, poi la lasciò a fare il morto.

«Mi piace. È molto rilassante» ammise lei. «Se guardo il cielo mi sembra immenso.»

«Se vuoi puoi muoverti, ti basta spostare l'acqua con entrambe le mani o solo una.»

Amanda provò a muovere una mano, poi l'altra, e infine fece un giro completo. «Tu non nuoti?»

«Più tardi farò qualche bracciata. Per ora mi godo lo spettacolo del tuo corpo nudo lambito dall'acqua.»

Amanda spostò lo sguardo dal cielo a Gabriel, e poi lo abbassò sui seni svettanti che spuntavano a pelo d'acqua. Gabriel era immerso fino alla vita, ma Amanda poteva immaginare anche le parti del suo corpo che erano nascoste. La sua espressione rivelava il suo desiderio in maniera eloquente.

Abbassò le gambe per alzarsi, si avvicinò a Gabriel, gli cinse il collo con le braccia e lo baciò, poi leccò una gocciolina d'acqua salata dal torace. «Non credo che avrò più tanta paura del mare in futuro.»

Gabriel la baciò, stringendola a sé. La sua eccitazione era inequivocabile, perciò Amanda rimase sorpresa quando lui si staccò. «Ora torna a riva e lascia che il sole ti asciughi. Ti raggiungerò fra poco.»

Amanda andò a sedersi sulla sabbia bagnata e compatta della battigia, seguendolo con lo sguardo mentre si dirigeva al largo con poderose bracciate. Ebbe un tuffo al cuore quando la testa di Gabriel scomparve dietro un'onda, e sospirò di sollievo quando riemerse più lontano. Evidentemente non aveva paura dell'acqua. Sparì di nuovo e lei aguzzò la vista, preoccupata, ma poi lui rientrò a riva nuotando a ritmo regolare e sostenuto. Emerse e camminò verso di lei, sorgendo dalle acque come un dio, rivelando sempre di più il suo fisico virile. Scosse la testa spargendo goccioline d'acqua dai riccioli in tutte le direzioni. Amanda avrebbe voluto baciarlo da capo a piedi, leccare la sua pelle salata e riscaldarlo con il suo corpo.

«Si sta alzando la marea. Dovremmo andare» disse lui avvicinandosi.

Amanda si sedette sui talloni. «Non ancora. Vieni qui, non perdiamo tempo prezioso» gl'intimò con un tono imperioso che non ammetteva repliche.

Lui obbedì con un sorriso e si fermò davanti a lei. «Sissignora.»

Amanda alzò lo sguardo verso di lui. «Una volta mi hai detto che avresti voluto vedermi alla luce del sole, e ora che ne ho la possibilità voglio approfittarne per fare altrettanto.»

«Allora sono ai tuoi ordini.»

Amanda gli posò le mani sul busto poi le fece scivolare verso il ventre. Si alzò in ginocchio e gli baciò la pelle ancora fredda. Cercò dì imprimersi bene nella memoria l'immagine dei suoi muscoli torniti e dei suoi occhi incupiti dal desiderio fino ad assumere la tinta di zaffiri lucenti.

Si abbandonò alle sensazioni mentre lo baciava e lo leccava, assaporando il piacere di rendere ancora più turgido il suo fallo che si ergeva fiero. Lo prese in mano e prese in bocca la punta, poi si aggrappò ai suoi fianchi lasciandosi guidare dalla passione per succhiarlo con ardore.

«Che cosa vuoi, Amanda?» le chiese lui con voce roca, staccandosi da lei per chinarsi ad abbracciarla.

«Te, ora.» Per sempre.

Gabriel s'inginocchiò e si distese con lei sulla sabbia. Riscaldati dal tepore del sole e cullati dall'acqua che li stava raggiungendo e circondava i loro corpi uniti, lambendoli, si mossero sinuosi, all'unisono, al ritmo delle onde.