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«È una ladra bugiarda, e la figlia non è da meno» dichiarò Yarnell per difendersi dalle accuse che gli erano state mosse.

«Anche voi siete un ladro, perché avete costretto Miss Waverly a rubare per vostro conto» replicò Gabriel. «O volete forse negare di essere in possesso di una spilla e una fibbia che risalgono all'Alto Medioevo e vi siete procurato nello stesso modo in cui vi è giunto questo pugnale? Vostro cugino ha già ammesso di avervi portato i reperti.»

Pritchard aveva confessato tutto senza reticenze. Intimorito dai tre duchi, non aveva esitato a tradire il cugino che ora lo guardava in cagnesco. Amanda notò che aveva perennemente stampata sul volto quell'espressione altezzosa e ostile, forse perché era l'unico tratto che gli desse un minimo di autorevolezza. Per il resto aveva un aspetto molto comune. Era alto quanto lei e non era mingherlino, ma neppure corpulento come il cugino. Aveva i capelli scuri tagliati corti, occhi marrone sotto le sopracciglia cespugliose. Da come parlava e si atteggiava, era un gentiluomo ma i suoi abiti tradivano le sue difficoltà economiche. Secondo la madre di Amanda era pieno di debiti perché aveva speso tutto per assoldare uomini che scavassero tra i campi in cerca di reperti.

Erano tutti riuniti nella camera di Gabriel. La madre di Amanda indossava un abito di mussolina color lavanda con un giacchino grigio ricamato. Aveva raccontato di nuovo la storia della sua prigionia per mano di Yarnell, cercando di passare sotto silenzio la propria colpevolezza, ma Brentworth non glielo permise e la tempestò di domande fino a farle confessare tutti i particolari. Per questo ora la madre guardava Brentworth con astio e cercava di evitare di parlargli. Quando doveva rivolgersi a lui, lo chiamava Vostra Grazia, con evidente sarcasmo, guadagnandosi occhiate di rimprovero da parte di Amanda.

«Non ho rubato nulla, quegli oggetti mi appartengono di diritto» dichiarò Yarnell, difendendosi. «Sono stati rinvenuti sulle mie terre e i ladri che li hanno recuperati li hanno nascosti per venderli a Londra. Se non mi credete, andate a guardare i miei terreni. Gli scavi sono ancora lì. Non è un furto se si recuperano i beni che ti sono stati sottratti.»

«Per farlo si seguono le vie legali, non ci s'introduce nelle case altrui e non si derubano i musei.»

«Sono stato nel Devon tutta l'estate. Non sono entrato illegalmente né in case né in musei» insistette Yarnell, incrociando le braccia.

«Avete rapito Mrs. Waverly per costringere la figlia a commettere i furti per vostro conto» lo accusò Gabriel, sempre più furente.

«È stata Mrs. Waverly a commissionare i furti alla figlia, non io.»

«Se non siete il mandante, perché non avete consegnato Mrs. Waverly alle autorità e invece l'avete tenuta chiusa a chiave a casa vostra?»

«È stata una sua idea. Ha detto che avrebbe recuperato gli oggetti per farmeli riavere se l'avessi lasciata libera e io ho acconsentito perché mi è sembrato uno scambio equo. Quanto alla figlia, voi la vedete come una povera vittima di un piano criminoso, ma suppongo che abbia approfittato delle sostanze altrui mentre era a Londra. Invece, sospetto che sia complice di sua madre e abbia architettato tutto insieme a lei.»

Gabriel fece un passo verso Yarnell con aria minacciosa ma Stratton lo trattenne. Amanda era indignata per quelle accuse, ma cos'avrebbe potuto dire oltre che negarle? Almeno due persone in quella stanza sapevano quali fossero le sue abilità. Yarnell era sfrontato e infido, la sua storia inventata avrebbe convinto un giudice e una giuria, e il suo ruolo sarebbe stato considerato marginale.

Durante quel colloquio sua madre borbottava tra sé e sé, tesa, ma alla fine sbottò. «Siete un farabutto!» esclamò alzandosi in piedi di scatto. «Volete sembrare innocente, ma avete omesso per convenienza che solo due giorni fa mi avete suggerito di continuare e costringere mia figlia a rubare altri oggetti su cui però non avreste potuto avanzare alcuna pretesa. Mi avete offerto anche dei soldi per il mio disturbo. Continuando di questo passo, le vostre richieste non sarebbero mai finite, visto che il piano vi era parso facile.»

«È vero?» lo apostrofò Gabriel.

«Assolutamente no» disse Yarnell, indignato.

«Pensate forse che sia disposto ad ammetterlo? Mi aveva già chiesto di rubare un filo di perle perché sarebbe stato semplice da rubare e poi rivendere le perle un po' alla volta.»

«Non è vero!» esclamò Yarnell.

Gabriel strinse i pugni come se volesse picchiarlo, ma si dominò e si diresse verso la porta chiamando gli amici per parlare con loro in privato.

Amanda si chinò verso la madre e bisbigliò: «L'unica lettera che non hai scritto tu di tuo pugno, l'ha vergata Yarnell?».

Sua madre annuì. Amanda si alzò subito e uscì dalla stanza. Passò accanto ai tre duchi che confabulavano sottovoce, entrò in camera sua e frugò in valigia finché non trovò il fascio di lettere e tirò fuori quella che non aveva scritto sua madre. Prima di tornare in camera di Gabriel, gliela porse.

«È stato Yarnell a scrivere questa, per darmi istruzioni sulla consegna della fibbia» dichiarò prima di lasciarli a parlottare tra loro.

Stratton lesse la lettera e la restituì a Gabriel. «È un bene che l'abbia conservata, perché prova che è stato Yarnell a ideare il piano. In caso contrario gli sarebbe facile convincere un giudice che è stato escogitato da Mrs. Waverly, o addirittura da madre e figlia.»

«Purtroppo non credo che sarebbe una prova sufficiente in tribunale. È pur sempre la parola di un gentiluomo contro quella di una ladra» disse Brentworth.

Gabriel infilò la lettera in tasca. «Amanda non ce l'ha data per convincere un giudice, ma per convincere noi» sottolineò. Aveva visto l'espressione atterrita di Amanda quando Yarnell aveva accusato lei e sua madre di essere le colpevoli. «Allora siamo d'accordo? Non dobbiamo permettere che Yarnell venga considerato innocente.»

«È pur vero che i reperti gli siano stati rubati. Ciò non giustifica il fatto che li abbia recuperati tramite dei furti, ma il rapimento di Mrs. Waverly e l'obbligo di coinvolgere la figlia sono accuse che si basano esclusivamente sulla parola della madre di Amanda.»

«Secondo me dovremmo recuperare gli oggetti rubati e restituirli ai legittimi proprietari. Se Yarnell vorrà rivendicare i suoi diritti a possederli dovrà farlo tramite le vie legali» dichiarò Brentworth. «Io e Stratton lo accompagneremo a casa sua oggi stesso per farceli consegnare.»

«Potrebbe rifiutarsi» osservò Gabriel.

«Ce li darà, non dubitarne» disse Stratton.

«Allora riportate spilla e fibbia a Londra. Quando tornerò in città, decideremo come restituirle» concluse Gabriel.

«Presumo che tu non voglia bussare alla porta di Nutley e consegnare la fibbia» disse Stratton. «Ce ne occuperemo io e Brentworth con la massima discrezione.»

«E penseremo anche a Mrs. Waverly, se vuoi» aggiunse Brentworth. «Possiamo fermarci a Southampton e accompagnarla a bordo di una nave, preferibilmente diretta verso una nazione nemica. Mi sembra ingiusto infliggere la sua presenza a un paese nostro alleato.»

«Sarebbe un sollievo» annuì Gabriel. «Avevo pensato di chiederlo a Vincent, il mio valletto, ma non credo che abbia abbastanza esperienza per resistere alle lusinghe femminili. Potrebbe farsi abbindolare e lasciarla andare. Ma prima di lasciare Yarnell, assicuratevi che capisca che lo terremo d'occhio. Temo che gli piaccia troppo fare soldi facili e che cerchi un altro modo per guadagnare con espedienti illeciti.»

«Ora porteremo via lui e il cugino, poi torneremo a prendere la madre. A Miss Waverly penserai tu, suppongo» disse Brentworth a Gabriel. «È chiaro che abbia commesso i furti sotto coercizione, e persino le nostre antiquate leggi penali ammettono che sia un'attenuante, come sai. Purtroppo non è detto che una giuria le creda, ma come duca presumo che tu possa decidere se sottoporla ai rischi di un processo.»

«Anche voi siete duchi, però, e siete in grado di decidere che cosa sia giusto.»

«Non metterei mai in dubbio il tuo onore, Langford. Quanto a Stratton, ha ucciso due uomini, perciò il dubbio che può gravare sulla tua coscienza è ben poca cosa rispetto al peso che incombe sulla sua.»

Brentworth rientrò in camera ma Stratton esitò prima di seguirlo. Mise una mano sulla spalla di Gabriel e disse: «Conosci quella donna bene quanto conosci noi, anzi, forse ancora meglio. Non farti sviare dal tuo senso dell'onore».