29

Amanda passeggiava nel giardino di Liningston Abbey dove l'aveva portata Gabriel dopo avere salutato sua madre a Colton.

Le ultime ore con sua madre prima del loro commiato erano state piene di malinconia, al pensiero che forse non si sarebbero più riviste. Non avrebbe più trovato lettere per Mrs. Bootlescamp ad attenderla alla stamperia e, anche se sua madre gliele avesse inviate, lei non sarebbe più stata a Londra a riceverle.

Sua madre aveva accolto con immenso sollievo l'offerta di andare in esilio. Sapere che sarebbe stata scortata alla nave da due duchi aveva reso molto più allettante quella prospettiva. Amanda non stentava a immaginarla a cena con Brentworth e Stratton, a intrattenerli con i suoi racconti di furti rocamboleschi. Le aveva fatto giurare di non tentare di sedurre nessuno dei due, ma non era sicura che la sua promessa fosse stata sincera. Era sicura che li avesse scrutati con l'occhio allenato di una ladra, ed era altrettanto certa che, in tal caso, Stratton non avrebbe mai ceduto e Brentworth non l'avrebbe mai lasciata andare.

Il viaggio di ritorno a Liningston Abbey era stato altrettanto triste e solitario, perché Gabriel non le aveva tenuto compagnia in carrozza ma aveva percorso il tragitto a cavallo. Era visibilmente cupo e pensieroso, forse perché pensava al loro imminente addio. Però Amanda non poteva evitare di preoccuparsi che quello che aveva sentito nella stanza l'aveva indotto a mettere in discussione la fiducia nei suoi confronti. L'ipotesi avanzata da Yarnell era perfettamente plausibile.

Almeno la refurtiva era di ritorno a Londra e anche per lei le cose si sarebbero sistemate almeno in parte. Con il tempo, in un nuovo mondo, forse Amanda la ladra sarebbe scomparsa per sempre.

L'indomani sarebbero partiti per Liverpool. Gabriel le aveva dato la possibilità di viaggiare con sua madre fino a Napoli ma lei aveva preferito di no. Sarebbe partita per l'America come aveva sognato spesso, lasciandosi il passato alle spalle.

Rientrò in casa e si diresse in camera dopo avere chiesto di servirle lì la cena. Dopo il loro arrivo, Gabriel l'aveva evitata e forse era meglio così, perché in sua presenza avrebbe dovuto fingere che fosse tutto normale e sforzarsi di non piangere.

La cena le fu servita al tramonto. I domestici uscirono chiudendo la porta e lei guardò il cibo con scarso appetito, nonostante avesse mangiato pochissimo quel giorno. Decise di fare uno sforzo perché nei giorni seguenti avrebbe avuto bisogno di mantenere le energie. Non si accorse immediatamente che, insieme alla cena, fosse entrato anche Gabriel. Le occorse qualche istante per notare che c'erano due piatti in tavola e avvertire la sua presenza.

Gabriel le rivolse un sorriso affascinante e le mostrò la bottiglia di champagne che aveva in mano. «Ho pensato di tenerti compagnia.»

Guardando la bottiglia, Amanda ricordò immediatamente le occasioni passate in cui avevano bevuto insieme e avvertì una stretta al cuore. Non poté più resistere alla commozione e, coprendosi il volto con le mani, scoppiò in un pianto disperato.

Gabriel l'abbracciò da dietro e le baciò la sommità del capo. «No, Amanda non piangere, ti prego.» La fece girare e lei continuò a piangere con il viso contro il suo petto. «Perdonami per averti abbandonata ieri e oggi, ma dovevo riflettere e schiarirmi le idee.»

Amanda non aveva idea di cosa intendesse ma annuì e si strinse a lui, mentre le accarezzava i capelli finché i singhiozzi non si furono calmati. La guidò verso il letto e si sedette al suo fianco aspettando con pazienza che lei avesse smesso di piangere e tremare.

«Non mi è dispiaciuto che non ci fossi. Comprendo che tu debba affrontare un dovere che ti è sgradito.»

«Ah, sì, il mio dovere...» Gabriel le diede un bacio. «Non credo che sia mio dovere punire una persona più di quanto possa fare un giudice serio ed equo. So che cosa ti ho detto e l'accordo che abbiamo preso, ma è stato dettato dall'egoismo e dal mio orgoglio ferito.»

«A me è parso giusto.»

«Ti sei già attribuita troppe colpe, mia cara. Nessuno avrebbe potuto pretendere che tu facessi altrimenti, quando la vita di tua madre era in pericolo.»

«La vita di una ladra.»

«Sì, lei è una ladra, ma tu no, né per natura né per indole. Anche tua madre se n'è accorta sin da quando eri piccola, me l'ha detto. Sei stata costretta a rubare per colpa di Yarnell, ma ormai è finita.»

«Quindi non devo andare in America?» gli chiese lei, stupita, comprendendo finalmente quello che le stesse dicendo.

«No, a meno che tu voglia partire.»

«E se questa faccenda dovesse essere resa pubblica un giorno? Yarnell potrebbe parlarne e allora tutti saprebbero quello che ho fatto. Il tuo nome sarebbe legato a crimini inaccettabili. Che cosa si penserebbe in società apprendendo che sapevi tutto e non hai lasciato che fossi processata?»

«Presumo che molti penserebbero che sia giusto che un duca dissoluto sia stato beffato da una segretaria» scherzò lui. «Se dovesse esserci uno scandalo, rivelerò la vera storia a Parnassus e ne subirò le conseguenze.»

Amanda continuò a fissarlo sbalordita. «Sono lieta che tu abbia riflettuto tutto il giorno, se il risultato è il mio perdono.»

«Veramente non è a questo che ho pensato per tanto tempo.» Gabriel le porse la mano. «Vieni, sediamoci a tavola.»

Gabriel stappò la bottiglia e versò lo champagne in due coppe, guardando trepidante Amanda che gli sembrava bellissima e misteriosa alla luce eterea del crepuscolo.

«Che cosa c'è lì?» gli chiese Amanda indicando due piatti coperti da una cupola d'argento.

«Non aprire, è il dolce. Ora mangia.»

Amanda obbedì e si dedicò alla cena.

«Quando eravamo a Colton, Stratton mi ha detto che forse conosco te meglio di quanto conosca i miei migliori amici e mi sono reso conto che ha ragione. Non ho mai conosciuto tanto intimamente una donna, non ho mai voluto stabilire con nessuna la confidenza che c'è con te.»

«Quindi ora non sono più la donna misteriosa che ti attirava tanto?»

«No, non fraintendermi.» Gabriel le prese la mano. «Voglio conoscerti ancora meglio, sapere di te tutto ciò che non so ancora. Voglio sentirti raccontare degli anni trascorsi in collegio, quelli in cui hai lavorato come dama di compagnia, e voglio sapere persino la storia del farabutto che ti ha sedotta.»

«Ci vorrà tempo per raccontarti tutte le mie peripezie.»

«Una vita intera, perché quando penserò di avere scoperto tutto mi sorprenderai con un altro mistero.»

Amanda s'illuminò in volto. «Quindi non dovremo separarci? Potremo rivederci a Londra? Lady Farnsworth non mi è parsa molto scandalizzata quando ha appreso della nostra relazione quindi potremmo continuare a frequentarci, se lei volesse riprendermi al suo servizio.»

Intenerito, lui pensò che la dolce Amanda non si aspettava mai niente di buono dal mondo. «Non voglio frequentarti, voglio sposarti. Dimmi di sì! Se mi rifiuterai non mi sposerò mai, perché con nessun'altra donna potrò conoscere l'amore e la passione che ho provato con te.»

Amanda lo fissò allibita. «Pensi che sia saggio per un duca sposare una segretaria e una la...» Si corresse in fretta. «...la figlia di una ladra?»

«Assolutamente no.»

Amanda scoppiò a ridere. «Avresti dovuto mentire e farmi credere che lo consideri saggio, anzi, la decisione più giusta che tu abbia mai preso!»

Gabriel rise poi tornò subito serio. «È la decisione più giusta che io abbia mai preso» ripeté. «Dico sul serio. Promettimi che resterai con me per tutta la vita.»

«Sì, ti sposerò!» esclamò lei di slancio.

Lui la fece alzare per abbracciarla e baciarla. «Hai finito di mangiare? Il dolce ci attende» disse poi.

Lei sollevò la cupola. «Fragole con la panna!» sorrise. «Ricordo il mio rammarico quando eravamo a casa di tuo fratello, perché non avevo avuto il tempo di gustarle tutte.» Infilò un dito nella panna e lo leccò, senza rendersi conto di quanto fosse erotico quel gesto innocente.

«Io ero più deluso di te, perché avevo dei progetti peccaminosi al riguardo.» Intinse un dito nella panna e le sfiorò le labbra, poi il collo e il polso, leccandola via sensualmente.

«Credo di avere capito... e credo anche che tu debba togliermi questo vestito di dosso, e anche alla svelta.»

Lui le baciò le labbra dolci, poi le porse la coppa di fragole e portò la scodella di panna con sé, conducendola a letto.