Fu una vigilia di Natale tranquilla. Dato che cadeva di domenica, solo qualche negozio era rimasto aperto, e solo per mezza giornata. Agnes uscì presto e andò a Capel Street a ritirare gli attrezzi di Mark. Nella borsetta aveva le quindici sterline per pagare il regalo, più altre sette di riserva. Camminò per O’Connell Street respirando quell’aria di festa. In fondo a Henry Street si fermò a fare due chiacchiere con i commercianti che cercavano di vendere gli ultimi pacchi regalo. Poi andò dal giornalaio di Talbot Street, dove comprò le sigarette e un giornale. Ora comprava il giornale tutti i giorni, per vedere cosa davano in tivù. Attraversò di nuovo O’Connell Street, si incamminò verso Middle Abbey Street e si ritrovò davanti al Capitol. Mentre passava di fronte all’ingresso del teatro, vide l’usciere. Aveva un occhio nero e il braccio destro al collo. Poveretto, pensò. Dopodiché sentì una voce gridare: «Biglietti per il concerto! Ultimi biglietti per il concerto!» Era un bagarino. Le si allargò il cuore e gli si avvicinò.
«Sono i biglietti per Cliff Richard, tesoro?» chiese.
«No, ha fatto l’ultimo spettacolo ieri sera» rispose l’uomo.
Agnes si limitò a dire: «Oh» e proseguì il suo giro. E così era venuto e ripartito. Ma che bellezza! Andò da Lenehan a saldare il conto. Mentre tornava a casa, il pensiero delle sorprese che aveva preparato per i figli la riempì d’eccitazione.
Entro le sei aveva pulito e farcito il tacchino. Il cosciotto di maiale bolliva in pentola, e la zuppa inglese era nella dispensa. Con due vasche d’acqua, tutta la famiglia, a turno, fece il bagno. Invece di chiamarli a raccolta in cucina, Agnes lasciò che i figli cenassero accanto al camino, seduti per terra. Sull’albero brillavano le luci natalizie, e le risate dei bambini che guardavano la televisione le tirarono su il morale. Cominciò a canticchiare tra sé: «Babbo Natale arriva in città… Oh, sarà bravo chi attento starà…»
Bussarono alla porta.
«Vado io!» urlò Mark.
Agnes si chiese chi potesse essere a quell’ora, la sera della vigilia di Natale. Uscì dalla cucina per vedere chi era, asciugandosi le mani con lo strofinaccio strada facendo. Mark aprì, e per un momento lei non riuscì a riconoscerlo.
«Harry!» gridò il ragazzo.
Per la sorpresa, Agnes restò a bocca aperta. E lo strofinaccio le cadde di mano.
«Cliff!» disse.
«Salve, Mrs Browne» la salutò lui con voce dolce.
«Cliff!» ripeté lei
Mark guardò prima l’uno poi l’altra, e scosse la testa. «No, mamma! Questo è Harry… è un nostro amico».
Agnes stava per svenire, ma Cliff passò davanti a Mark e la prese tra le braccia. Di colpo il ragazzo capì. Corse alla televisione e la spense. Svelto, accese il giradischi e mise la puntina sul disco che si trovava sul piatto. Un disco di Cliff Richard, naturalmente.
Agnes si riprese e si ravviò i capelli. Una musica dolce iniziò a suonare. Cliff le sorrise.
«Vuoi ballare?» le chiese, tenero.
Lei gli sorrise timida. «Oh, sì!»
La prese tra le braccia e cominciarono a volteggiare per la stanza.
I bambini li osservavano incantati: Dermot a bocca spalancata, Simon grattandosi la testa stupito ma consapevole che qualcosa di bello stava accadendo, Cathy con le ginocchia raccolte sotto il mento e ridacchiando tra sé, Rory con le lacrime agli occhi, e Frankie che si alzava in piedi faticando ancora a capire.
Agnes guardava i figli mentre piroettava per la stanza. Il fuoco ne illuminava i volti, e le luci di Natale sfavillavano nei loro sguardi. Per un momento si sentì stordita e debole. Chiuse gli occhi e sentì in lontananza Marion che rideva, e rise anche lei, felice.
Pian piano, con delicatezza, Mark sollevò Trevor e se lo mise sulle ginocchia.
Il bambino rise e indicò la coppia che ballava. «Erii?» gorgogliò.
«Sì, Trev, è… Harry» gli sussurrò il fratello.
Trevor sorrise e puntò di nuovo il dito. «Mama?»
Anche Mark sorrise, raggiante, e sussurrò: «Sì, Trev, è lei… è la nostra mamma!»
Talvolta questo mondo turbolento, tragico, triste e caotico si mette a testa in giù e si ferma di colpo per realizzare i sogni di qualcuno…
Continua a sognare, Agnes Browne! Per il bene di tutti, continua a sognare!