15.

Londra

 

Le cose non erano andate bene a Ben Daly durante i sei mesi successivi alla fregatura rifilata a Manny Wise. Le tremila sterline che aveva rubato sparirono in fretta. Qualcuna la usò per giocare d’azzardo, qualcun’altra per bere, settecen­tocinquanta le perse: gli caddero dalla tasca mentre, una notte, dormiva su una scatola di cartone in un vicolo, stor­dito dall’alcol e dalla droga. Vendette la cocaina per una miseria e consumò tutta l’eroina. Il poco che gli era rima­sto gli sarebbe durato non più di tre o quattro giorni. Non aveva vestiti, tranne quelli che indossava. I pantaloni puz­zavano di piscio e la giacca del vomito provocato dalla droga. Adesso i capelli erano lunghi e arruffati, e aveva barba e baffi che gli facevano risaltare gli occhi e le guance infossati. Le vene delle gambe e delle braccia erano collas­sate, e aveva tanti buchi da far pensare che qualcuno ci avesse passato sopra una macchina da cucire. Si era ridotto a iniettarsi l’eroina sotto la lingua.

La sua ennesima dose stava iniziando a fare effetto. Si sentì meglio – di lì a un momento si sarebbe sentito a me­raviglia. Si sedette sugli scalini di acciaio che portavano al se­minterrato di una tintoria a secco. Erano passate le due del mattino, ma il proprietario stava ancora lavorando sodo, e l’aria calda che veniva su dalla cappa era confortevole. Si mise le mani sotto le braccia, si tirò su il colletto e si appog­giò al muro di mattoni rossi. Chiuse gli occhi e, come suc­cedeva spesso, i suoi pensieri scivolarono verso casa.

Pensò ai viali lungo la Liffey, riempiendosi le narici del profumo del luppolo tostato proveniente dalla fabbrica della Guinness. Fluttuò sopra Henry Street, vide gente variopinta fare shopping, sorridere e ridere, e la musica di Golden Discs all’angolo con Mary Street salì verso di lui. Superò Moore Street – ma non scese lì, no, non a Moore Street, non sarebbe sceso laggiù, non poteva. Non adesso. Né mai più.

Mentre la potente droga iniziava a prendere possesso di lui, si sentì caldo e molto, molto bene, e un gran sorriso gli balenò sulla faccia. Ma lacrime salate scorrevano a fiotti dai suoi occhi. Ancora qualche giorno, e poi? Ben Daly ci avrebbe pensato al momento opportuno.