Capitolo 24

Kelly finalmente si svegliò, mentre era ancora sul lettino dell’ambulanza. Holst lasciò che Nathan salutasse Julie e il resto della sua famiglia, prima di farlo accomodare nell’auto della polizia parcheggiata fuori.

Arthur era sul marciapiede quando la portiera si chiuse e l’auto partì.

“Puoi spiegarmi come facevate a sapere che Jake Diamond aveva del sugo alla marinara nello stomaco?” chiese Holst.

“Me lo ha detto Henry Diamond, credo.”

Holst sembrò pensare se credergli o meno. “Ringrazia tua madre per la cena,” disse, cambiando discorso.

“Lo farò.”

Entrò nella sua berlina e partì, salutando Beautyman con un cenno quando gli passò di fianco.

Diamond e Julie uscirono di casa e Beautyman la aiutò a salire in macchina. “Grazie Arthur,” disse.

“Ringrazia mia madre.”

“Lo farò. So che è stato difficile ma alla fine ce l’abbiamo fatta.” Diamond guardò Beautyman ma non disse niente. Si sedette al posto del conducente e partì per quello che sicuramente sarebbe stato il viaggio più lungo delle loro vite. May li guardò andarsene dalla porta d’ingresso.

“Cose di famiglia, eh?” chiese, uscendo di casa.

“Sei fiduciosa per il futuro?”

“Abbastanza. Sono un po’ preoccupata per mio padre. Mi nonna si affida molto a lui.” May guardò l’auto allontanarsi. “Non ha molti anni davanti.”

“Forse potresti gestire ancora ‘Il Carato’ per un po’ e lasciare che loro passino del tempo insieme.”

“Non è di Alcamo ora?”

“No. Tutto si risolverà. Lui otterrà le proprietà di suo fratello e i soldi derivati da essi e il ristorante rimarrà a tuo padre. Ma ci vorrà un po’.”

May annuì. “Non sono sicura di voler aspettare.”

“Scommetto che Angelo sarà un buon manager, e quando riceverà la parte che gli spetta, potrà finalmente dedicarsi alla parte del lavoro che preferisce.”

May sorrise. “Ci penserò. Deve esserti piaciuto vedermi fregare Nathan e mio padre in un solo colpo.”

“Forse un po’, ma prima di oggi. Penso che Alcamo potrebbe portare dei buoni benefici al ristorante, nonostante quello che può dire Henry.”

“Sì, forse. Grazie,” disse May, aprendo la portiere della sua auto.

“Buona fortuna.”

Beautyman rientrò in casa e trovò Matt e Dana che sparecchiavano la tavola. Prese un piatto e si diresse in cucina, credendo di trovare sua madre davanti al lavandino. Ma Ruth non c’era.

Andò al piano superiore e la trovò sdraiata sul letto a singhiozzare.

“Mamma. Tutto ok?,” chiese, sedendosi sul letto di fianco a lei e mettendogli una mano sulla spalla.

Ruth si sedette ed affondò il viso sulla sua spalla. “Credevo fosse tutta opera di Kelly! Pensavo fosse lui l’unico colpevole. Non avevo idea che Nathan...” Singhiozzò e si sedette, asciugandosi il viso con la manica. “Oh, Arthur, non posso credere a quello che ho fatto. Avrei dovuto ascoltarti. Pensavo sarebbe stato facile e che tutto sarebbe andato bene una volta detta la verità. Invece la situazione era fuori controllo.”

“Shh. Sei stata brava oggi, mamma. Ero io quello che avrebbe dovuto ascoltarti. Le accuse contro Henry erano infondate. Un uomo che ha ucciso due persone e aggredito una terza è finito in prigione. E’ stata un’ottima serata di lavoro.”

“Ma il nipote di Julie è stato arrestato!”

“Nathan è uno stronzo, perdona il francesismo, e credo che Julie si d’accordo. E’ terribile e sarà dura per la loro famiglia. Ma vedremo come sarà giudicato. Ha appiccato un incendio, ma non ci sono prove del suo legame con Kelly o prove che abbia rubato le proprietà degli Alcamo. Anche se non so quanto questo potrà aiutarlo. Ad ogni modo, il fatto che sia il nipote di Julie non significa che non debba essere punito.

“So che avresti provato a far andare le cose diversamente se lo avessi saputo, ma non è andata così male. Ha confessato e probabilmente avrà una riduzione della pena se fornirà prove contro Kelly. Avrebbe anche potuto non avere questa possibilità.”

“Ne sei sicuro?”

“Sì, decisamente.”

“Vorrei che non ci fossimo messi in questo situazione,” disse Ruth sedendosi.

“Io invece speravo di rimanerci dentro più a lungo. Ma vedrai che la prossima volta andrà diversamente.”

“La prossima volta?”

“Abbiamo ancora un’agenzia, o sbaglio? Le cose andranno meglio nel prossimo caso.”

“Oh, Arthur. Grazie.” I due si abbracciarono e Ruth si asciugò il viso sulle maniche di Beautyman.

“Vuoi farmi diventare un fazzoletto?” disse, prendendone una scatola dal lato opposto del letto. “Grazie, caro. Ho detto ad Angelo che poteva fermarsi per la notte. Dormirà nella stanza degli ospiti, ma gli ho anche detto che poteva guardare un po’ di tv nello scantinato, finché non saresti stato pronto per andare a dormire.”

“Ok. Dana e Matt stanno pulendo la sala da pranzo. Vado ad aiutarli.”

“Dì loro di fermarsi. Non voglio che siano loro a farlo. C’è del gelato in frigo e...oh, anche una torta in forno! Tirala fuori. Non so a che cosa stavo pensando. Credevo che tutti si sarebbero fermati per il dessert, nonostante tutto.” Sorrise.

“Ne prenderemo un po’ noi.”

“Penso che io resterò qui.”

“Ok. Buona notte mamma.”

Ruth lo abbracciò di nuovo e Beautyman scese al piano inferiore. Matt e Dana erano in cucina con una fetta di torta in mano a testa. Dana aveva una vistosa fasciatura che gli era stata applicata dai paramedici.

“Dana la annusò. Non volevo che bruciasse,” disse Matt.

Beautyman aprì il frigo e prese del gelato alla vaniglia.

“Ora sì che ragioniamo!” disse Matt. Beautyman mise del gelato sulle loro fette di torta, poi se ne servì un piatto e si sedette al tavolo.

“Grazie per essere rimasti ad aiutare, ragazzi,” disse.

“Diciamo che è stata una cena particolare,” disse Matt, assaggiando un po’ di gelato. “Certo che se avessi qualche spiegazione in più...”

“Dopo,” disse Beautyman di nuovo. Poi guardò Dana che gli sorrise. “Grazie per tutto quello che hai fatto.”

“Di niente.”

“Tu e mia madre avete proprio organizzato un bel piano.”

“Ha fatto tutto da sola, credimi.”

“Non credi che avresti potuto parlarmene?”

“Come hai detto, era il suo momento.”

“Non mi hai nemmeno parlato della lettera domenica sera.”

“Non mi sentivo pronta.”

“Poteva essere una prova molto importante.”

Dana fece spallucce. “Non così tanto come credi. Era importante avere le informazioni da Angelo e tua madre, perché avesse un senso.”

“Posso vederla?”

“Scusa, ma è troppo personale.”

“Credo che Holst vorrà vederla.”

“Quando arriverà il momento affronterò la cosa.”

“Ok.” Beautyman prese un altro boccone di torta e gelato. “Per curiosità, dov’è stato Jake tutto il tempo? Non l’ho ancora scoperto.”

“Texas,” rispose, sorridendo. “Lavorava come bracciante in un ranch vicino al confine. Non credo che a loro importasse molto dei documenti.”

“Un cowboy?”

“Un bravo ed onesto cowboy.”

“E perché ha scelto di tornare?”

“Per assumersi la responsabilità di ciò che aveva fatto. Per sistemare Kelly per ciò che aveva fatto. Per festeggiare l’apertura del ristorante con la sua famiglia. Per vedermi. Scegli quello vuoi. Probabilmente sono tutti motivi plausibili.”

Dana raschiò via il gelato rimasto e mise il piatto nel lavello. “Forse è ora che vada, Arthur. Mi accompagni alla porta?” Beautyman si alzò e con la coda dell’occhio notò Matt che ridacchiava.

Alla porta Beautyman le porse il cappotto, e mentre Dana lo indossava, si ricordò di quando era stata lei a prendere il suo a ‘Il Carato’ appena una settimana prima.

Si spostò una ciocca di capelli dalla fronte. “Starò via per un po’. Al ristorante May ha tutto sotto controllo e io ho bisogno di tempo per pensare.”

“Ti rivedrò quando tornerai?”

“Non lo so. Ti conosco da appena una settimana e tutto è già stato più complicato di molte relazioni che ho avuto e che sono durate almeno un anno. Al momento ho bisogno di cose semplici, almeno credo.”

Beautyman annuì, cercando di  sembrare stoico. “Capisco.”

“Eri lì quando avevo bisogno di te. Non lo dimenticherò. Grazie.” Lo baciò su una guancia, poi uscì e si allontanò nel freddo.

“Grazie per avergli tirato quel pugno,” disse mentre era già di spalle.

“E’ stato un piacere!”

“Posso ancora venire a vederti giocare a hockey?”

Dana sorrise. “Questo non posso impedirtelo. Buonanotte, Arthur.”

“Buonanotte, Dana.”

La salutò con cenno e chiuse la porta.

In cucina Matt stava mangiando la seconda fetta di torta. “Ok, ora voglio sapere tutto. Puoi iniziare con Dana. Come stanno le cose tra voi due?”

“Mi ha appena scaricato.”

“Eri il suo amante?”

“No, nemmeno quello. Purtroppo...”

“Peccato.”

“Non dirmelo...”

“Ok, quindi. Lo sapevi che il colpevole era l’avvocato?”

“No, ha fatto tutto mia madre.”

“Che cos’è che ha fatto esattamente? Non ho seguito bene.”

“Ad essere sincero non mi è tutto perfettamente chiaro. La storia è andata avanti molto velocemente. Ciò che ho capito è che tutto iniziò quando Jake parlò a suo fratello della vendita del ‘Dromio di Minnehaha’ al comune. A quel punto fu probabilmente Nathan a coinvolgere Kelly e Stark. Stark per ridurre il valore dell’attività e Kelly...beh, non so esattamente perché, ma sembra che lui fosse coinvolto in ogni cosa riguardasse i Diamond. Proprio come quando Jake uccise Luca Alcamo e andò a dirglielo, e lui gli consigliò di andarsene.”

“Perché?”

“Forse ha visto delle opportunità anche in quel caso. Non lo so. Ma credo che giocasse intorno al fatto che tutti sospettassero un coinvolgimento degli Alcamo, e disse a Jake che la sua famiglia era in pericolo e che l’unico modo per proteggerli era che loro non lo cercassero.”

“E che vantaggio ne traeva Kelly?”

“Con la morte di Luca Alcamo, Kelly poteva acquisire il terreno del ‘Dromio di Minnehaha’ senza che un eventuale compratore potesse intromettersi. O forse fiutò un’opportunità quando venne a sapere della morte di Angelo Alcamo. Dopotutto Jake gli disse che aveva ucciso Luca, quindi Kelly capì che, o Jake si era sbagliato, cosa alquanto improbabile, o che Angelo aveva preso il posto di suo fratello. E con Angelo fuori dai giochi, Kelly poteva agire indisturbato.

“A questo punto lui e Nathan agirono insieme, anche se chiaramente Nathan non era al corrente di tutte le sue manovre, che coprì usando il nome dei Diamond. Se qualcosa fosse andato storto, Kelly non avrebbe subito alcuna conseguenza.

“Penso sia chiaro che Kelly era un maestro dell’improvvisazione...uno spietato. Dopo aver firmato per la Ephesus Holdings, tutto ciò che fece fu assicurarsi che il segreto non venisse fuori. Uccise Ellen Diamond quando venne a sapere la verità. Quando Jake tornò per affrontarlo, Kelly diede il meglio di sé, tenendo Jake sotto le acque del Lake Calhoun fino a farlo annegare.

“Poi ho iniziato a curiosare. Ho chiesto a Dana quali fossero i diritti del ‘Dromio’ nei confronti di Kelly, quindi lui venne a sapere che stavo collegando Jake agli Alcamo. Fu quella sera che Nhia Vang mi aggredì. E quando finalmente trovai Vang e lo feci parlare, Kelly tentò di far fuori anche lui.” Beautyman guardò la torta nel suo piatto, ma improvvisamente gli passò la fame.

“E Nathan era disposto a lavorare con lui?” Matt rabbrividì, ma prese comunque un altro boccone.

“Nathan voleva fare affari a tutti i costi, ma non credo avesse idea di che cosa Kelly fosse capace di fare. E non penso sarebbe mai arrivato a tanto.”

“Quando hai saputo che Angelo aveva preso l’identità del fratello?”

“Per questo devo ringraziare te. Quando mi hai parlato di come sembrava stessero gestendo gli affari, e quelli non erano certo errori che Luca Alcamo avrebbe commesso.”

“Quindi ho aiutato?”

“Stavi solo cercando di farmi dire che mi aiutato, sbaglio?”

Matt scoppiò a ridere.

“Sì, mi hai aiutato! Grazie.”

Matt continuò a fare domande per quasi un’ora, finché Angelo Alcamo non salì dallo scantinato. “Vuoi un po’ di torta, Angelo?” chiese Matt.

“No, grazie. Sono esausto. Dov’è la stanza degli ospiti?”

“Di sopra. Prima porta a destra,” rispose Beautyman.

“Grazie a te e a tua madre. Siete molto generosi.”

“Cerchiamo solo di aiutare.”

“Beh, comunque. Felice Giorno del Ringraziamento.”

“Anche a te.”

“Buonanotte,” disse Matt, mentre Alcamo saliva le scale. “Quindi hai intenzione di accettare altri casi?”

“Credo di sì. A parte alcuni ostacoli incontrati lungo il cammino, devo dire che le cose sono andate piuttosto bene.”

“Mi fa piacere.”

“Fa piacere anche me. Mi sento come se fossi di nuovo in gioco. Come se avessi riavuto il distintivo o cose del genere. Non so se avremo mai altri casi, e sono stato appena scaricato dalla donna più sexy con la quale sono mai uscito. Ma in fondo sembra che questo sia stato proprio un buon Giorno del Ringraziamento.”