Ringraziamenti

Per chi scrive libri, questa è una delle pagine più belle perché restituisce a un lavoro solitario la dimensione collettiva che in realtà lo anima. Si può dire che, in qualche modo, lo scrittore finalmente rende il maltolto. Con un’avvertenza ai lettori: queste righe vanno lette alla fine della storia, onde evitare rivelazioni premature e indesiderate.

Il mio primo ringraziamento va a Stefano Citati, che quando la trama era ancora agli albori mi ha intrattenuto sulla pericolosità della mafia nigeriana, e dell’Ascia Nera in particolare, fornendomi un magnifico “cattivo” tutto da esplorare. Per documentarmi, sono stati molto utili l’articolo di Roberto Brunelli «Sulle strade (italiane) dove cresce la mafia nigeriana» per il venerdì di Repubblica, le inchieste di Giuseppe Lo Bianco per il Fatto Quotidiano, i reportage di Sergio Nazzaro su Castel Volturno, ma anche le analisi svolte in più occasioni da Dia, Aisi e forze dell’ordine.

Il mondo dei diamanti e delle relative aste era per me una galassia affascinante quanto remota. Per decifrarne i meccanismi mi sono affidata a due esperti: Francesco Tamburi, gemmologo, e Francesco Rosa, disegnatore di gioielli. Ovviamente, eventuali errori in un settore in cui anche le sfumature valgono sono tutti miei. Sull’evoluzione del mercato delle pietre preziose, nonché sul business dei diamanti sintetici, sono debitrice nei confronti di diversi articoli di stampa. Voglio citare, in particolare, «La miniera dei diamanti puliti. Ma i fidanzati non li regalano più» di Elisabetta Rosaspina, apparso sul Corriere della Sera.

Fondamentale consulente sulle questioni palermitane, a partire dalla disfida tra arancini e arancine, è stato Carmelo Lopapa. Menzione a parte merita il capitolo sul Palio di Siena, da me ricostruito in chiave romanzesca e del tutto inventata. Spero che non me ne vorranno i contradaioli senesi, storicamente molto attaccati alla loro competizione: avere attribuito loschi intenti o goffaggini a cavalli e fantini di fantasia è stato in un thriller l’inevitabile artificio per raccontare una gara al cardiopalma.

Come sempre, ringrazio la Marsilio, una casa editrice e una famiglia: Jacopo e Luca De Michelis; Claudio Panzavolta per il serrato lavoro di editing; Ambretta Senes, Chiara Tiveron e Chiara De Stefani dell’ufficio stampa. Questo libro, un po’ più dei precedenti, è per Cesare.

Nathascia Severgnini mi ha dato suggerimenti preziosi sull’universo dei social media, e su Instagram in particolare. Oltre a mio marito Roberto e mia sorella Raffaella, alcuni amici hanno condiviso il cammino che fa nascere e vivere un libro: Micaela Pallini e Attilio Tranquilli, Adriana e Giuseppina Leo, Jacopo Barbiani, Eugenio Tamborlini, Gaetano Pellicano e Paola De Angelis, Simone de la Gatinais, Diego e Silvana Barbato, Monica Curcuruto, Anna e Silvio Tassan Solet.

Grazie, infine, ai lettori, ai librai, ai blogger, agli amici di Twitter e degli altri social, agli infaticabili organizzatori di festival, a tutte le persone che non certo per soldi ma per passione riempiono la propria vita di libri.